Cinque panini famosi, gustosi e internazionali

I più famosi panini internazionali

Il panino – o, all’inglese, il sandwich – è uno dei piatti più semplici ma contemporaneamente più apprezzati della cucina quotidiana: iniziamo a mangiarlo da bambini, a merenda, e continuiamo a farlo da adulti, per uno snack veloce o un pranzo al volo. Inventati dall’inglese John Montagu, quarto conte di Sandwich, nel Settecento, nella loro formulazione base sono formati da due fette di pane inframmezzate da ingredienti vari, secondo il gusto dei commensali.

Nel corso di questi tre secoli della sua storia, però, il piatto è stato arricchito delle tradizioni culinarie delle varie zone del mondo in cui si è diffuso, assumendo caratteri ben distinti e “regionali” che poi, nel corso degli ultimi venti o trent’anni, con la nascita di un sempre più consistente “villaggio globale gastronomico”, si sono diffusi in tutto il mondo.

La cinquina di oggi, quindi, serve ad esplorare cinque sandwich particolarmente celebri provenienti da parti del globo anche molto distanti tra loro.

 

1. Sloppy Joe

Il panino più diffuso d’America

Partiamo col nostro giro del mondo dagli Stati Uniti, non patria di nascita del sandwich ma sicuramente patria d’adozione, perché lì il panino è stato assunto a stile di vita oltre che alimento principale di una dieta non certo ipocalorica.

E il panino base della cucina americana – se si eccettuano i fast food – è probabilmente lo Sloppy Joe: due fette di pane da hamburger, carne macinata, cipolla e ketchup.

Lo Sloppy Joe (foto di jeffreyw via Flickr)
Lo Sloppy Joe (foto di jeffreyw via Flickr)

Ovviamente, sulla ricetta base si innestano una miriade di variazioni: nel sud degli States spesso lo si condisce anche con peperoni e sedano, nella versione “super” lo si guarnisce anche con pomodori a fette, sottaceti e paprica, altrove lo si riempie perfino con le patate.

Creato, pare, negli anni ’50 in Iowa, è in realtà nato come una variazione del Loose Meat Sandwich, semplicemente aggiungendoci il ketchup: da qui l’aggettivo sloppy, che significa “umido”, “brodoso”.

 

2. Croque Monsieur

Il toast citato da Proust

Spostiamoci in Europa e più precisamente in Francia. A Parigi, agli inizi del Novecento, nei listini di alcuni prestigiosi café comincia a comparire il Croque Monsieur, un toast imbottito di prosciutto e formaggio (emmental o groviera), molto simile a quelli che ci facciamo noi tutti i giorni.

E il panino ha un successo clamoroso, finendo per venir citato nel 1919 anche da Marcel Proust in All’ombra delle fanciulle in fiore, secondo volume di Alla ricerca del tempo perduto.

Il Croque Monsieur (foto di Alpha via Flickr)
Il Croque Monsieur (foto di Alpha via Flickr)

Ignota è l’origine del nome del sandwich (anche se croquer significa “sgranocchiare”), mentre sono ben note le numerose variazioni: una versione più forte prevede besciamella o altro formaggio fuso anche sull’esterno della fetta superiore del toast, mentre è celebre anche il Croque Madame, che sulla medesima fetta pone un uovo all’occhio di bue.

Infine le variazioni si sprecano quando si esce da Parigi, col Croque provenzale (col pomodoro), col Croque hawaiano (con fette d’ananas), col Croque Señor (con salsa di pomodoro) e col Croque norvegese (con salmone affumicato).

 

3. Döner Kebab

La specialità turca che ha invaso l’Europa

Dopo la Francia continuiamo il nostro viaggio verso est approdando in Turchia, col panino probabilmente più noto di questa cinquina: il Döner Kebab.

Formato da un guscio di pane arabo (pita) che racchiude carne di varia provenienza (agnello, manzo e pollo) tagliata dall’ormai ben noto spiedo rotante, il Döner Kebab è condito anche con un insieme di verdure varie e l’aggiunta della salsa piccante harissa.

Il Döner Kebab

Ma il döner è solo una delle molte tradizionali variazioni che permettono di consumare questa carne speziata: si ricordano, tra gli altri, anche il dürüm (una sorta di piadina) e il Gyros greco (formato però da carne prevalentemente di maiale), mentre il Shawerma arabo è sostanzialmente identico al kebab turco.

In ogni caso, l’uso della “carne rotante” ha un’origine antica e tradizionale, ma la sua commercializzazione in occidente nella forma del döner pare si debba a Kadir Nurman, un immigrato turco che nel 1972 aprì il primo chiosco di vendita a Berlino, città che ancora oggi è considerata la capitale occidentale di tale piatto.

 

4. Bánh Mì

La baguette vietnamita

Poco noto da noi, ma piuttosto diffuso nei paesi francofoni e di grande immigrazione (oltre che ovviamente nell’Estremo Oriente) è anche il quarto appuntamento del nostro giro del mondo, il vietnamita Bánh Mì.

Il termine, in realtà, di per sé indica semplicemente il pane introdotto dai francesi durante il dominio coloniale di quella zona, pane che altro non è che una variazione della celebre baguette transalpina, nella quale viene semplicemente fatta incorporare più aria, rendendo la crosta più sottile e morbida.

Il Bánh Mì

Ma in Occidente l’espressione è ormai usata per identificare i sandwich che con questo pane vengono preparati, solitamente riempiti di carne grigliata (pancetta, salsiccia e vari altri tagli del maiale), elementi tipici della cucina vietnamita come carote sottaceto, salsa di pesce e coriandolo ed elementi di origine francese come il pâté di fegato di maiale e la maionese.

Anche in questo caso, comunque, le variazioni sono pressoché infinite: esistono, solo per citare le più famose, la versione vegetariana col tofu al posto del maiale (spesso venduta davanti ai templi buddisti prima delle funzioni) e due famose versioni “da colazione”.

Riguardo a queste ultime, la prima presenta le uova strapazzate dentro alla baguette e la seconda, invece, un uovo all’occhio di bue accompagnato da cipolla e salsa di soia.

 

5. Reuben Sandwich

Il panino degli immigrati

Concludiamo tornandocene in America, anche se stavolta parliamo di immigrati: il Reuben Sandwich, infatti, deve la sua nascita, a seconda delle vulgate a cui si vuole dar retta, a un lituano o a un tedesco stabilitosi negli States.

Ma vediamo prima di tutto quali sono gli ingredienti del nostro ultimo panino: due fette di pane di segale, manzo salato, emmental, salse varie perlopiù derivate dalla maionese e crauti.

Il Reuben Sandwich

L’origine di questo panino, come dicevamo, è tutt’oggi oggetto di discussione. Da un lato, la paternità del piatto è stata rivendicata dal Blackstone Hotel di Omaha, in Nebraska, dove sarebbe stato inventato dall’immigrato lituano Reuben Kulakofsky, amico del proprietario, negli anni ’20 per fornire uno spuntino diverso dal solito agli amici durante le tradizionali partite di poker.

Dall’altro, la stessa pretesa è stata avanzata da Arnold Reuben, un immigrato tedesco proprietario del celebre ristorante newyorkese Reuben’s Delicatessen, che sosteneva di averlo aggiunto al menu nel 1914.

Qualunque sia la verità, anche in questo caso esistono numerose variazioni: la più famosa è il Rachel Sandwich, che usa il cavolo cappuccio al posto dei crauti e il pastrami al posto del manzo, ma esistono anche il West Coast Reuben con mostarda, il Montreal Reuben con carne affumicata e il Reuben Egg Rolls, dove al posto del pane di segale si usa un involtino d’uovo.

 

E voi, quale panino internazionale preferite?

Ecco cinque famosi panini internazionali: vota il tuo preferito.

 

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