I cinque personaggi dei fumetti della Bonelli più amati

Alla scoperta dei personaggi dei fumetti Bonelli, a partire addirittura dall'edizione di Trivial Pursuit apposita

Per quei pochi che non dovessero conoscerla, la Sergio Bonelli Editore è il colosso che pubblica alcuni dei più importanti personaggi dei fumetti italiani. Per inquadrarla, bastano una manciata di nomi (o, meglio, di testate): Tex, Zagor, Dylan Dog, Nathan Never, Julia.

Probabilmente, a ognuno dei nostri lettori sarà capitato in mano, prima o poi nella vita, un fumetto di questi personaggi. Li si trovano in tutte le edicole, ma anche nelle cantine degli zii o dei nonni, che magari per anni hanno collezionato i numeri di Tex o di Dylan Dog. E li si legge voracemente, facendosi catturare da quelle storie.

D’altronde, la casa editrice lavora da decenni nel settore – pur avendo cambiato più volte nome – e ha degli standard molto elevati, dato che seleziona sempre i migliori autori nel campo del fumetto italiano. La conseguenza, però, è anche che nel corso degli anni i suoi personaggi si sono moltiplicati, divenendo diverse decine.

Abbiamo quindi deciso di dedicare uno dei nostri sondaggi #5cosesocial proprio a questo quesito: quali sono i personaggi Bonelli più amati dai nostri lettori? Ne abbiamo selezionati 25, quelli più popolari, e ve li abbiamo proposti giorno per giorno fino ad arrivare ai cinque finalisti.

Una sola nota, prima di presentarveli e di spiegarvi come funzionano i nostri sondaggi: nell’elenco non troverete né le spalle, né un nome importante come quello di Ken Parker. Nel primo caso, abbiamo deciso di escludere a priori personaggi come Groucho, Kit Carson, Cico o Java perché altrimenti il computo dei gruppi sarebbe stato eccessivamente numeroso.

Leggi anche: Le cinque migliori serie lanciate dalla Bonelli negli ultimi dieci anni secondo i nostri lettori

Nel caso di Ken Parker, invece, ci siamo riferiti al fatto che nel sito della Bonelli il personaggio non è inserito nell’elenco di quelli della casa editrice. Infatti, il personaggio è stato pubblicato anche da altri editori ed è considerato più legato ai suoi autori – Giancarlo Berardi e Ivo Milazzo – che alla SBE.

Lasciamo però ora da parte gli esclusi e concentriamoci su chi ha dominato il nostro sondaggio. Ecco dunque i cinque personaggi dei fumetti Bonelli più amati (almeno dalle migliaia di persone che ci hanno espresso la loro preferenza su Facebook).

 

1. Dylan Dog

Prima della partenza del nostro sondaggio, ci aspettavamo che due personaggi emergessero: Dylan Dog e Tex. Dietro a questi nomi infatti stanno i due portabandiera della Sergio Bonelli Editore, le testate che l’hanno resa grande e che ancora oggi occupano le posizioni di vertice della classifica di vendite. In effetti le nostre previsioni si sono rivelate esatte.

Nonostante le alterne vicende degli ultimi anni e i tentativi di restyling, o forse proprio grazie a questo, Dylan sembra non aver perduto il fascino che lo rese un simbolo degli anni ’90. Creato dalla penna di Tiziano Sclavi e reso graficamente da Claudio Villa, è stato protagonista ormai di centinaia e centinaia di avventure.

Dylan Dog e Groucho, creature di Tiziano Sclavi spesso riprese in mano anche da altri autoriIl suo genere di riferimento è l’horror, anche se gli sceneggiatori non hanno mancato, di tanto in tanto, di fargli esplorare anche i campi della fantascienza e del giallo puro. Di mestiere infatti Dylan Dog fa l’investigatore privato, o, meglio, “l’indagatore dell’incubo“. A lui non si rivolgono mogli gelose, ma persone tormentate da fantasmi o mostri.

Se è strano l’oggetto delle sue indagini, non è meno strano il suo stuolo di comprimari. La sua spalla è Groucho, un sosia dell’omonimo Groucho Marx che, per tenere fede al personaggio, declama spesso battute e freddure, stemperando la tensione. Inoltre ci sono il sensibile ispettore Bloch, lo strampalato lord H.G. Wells, la sensitiva Maria Trelkovski e molti altri.

La storia editoriale

Lanciato nell’ottobre 1986, Dylan Dog ha fin da subito stupito i critici, che in quegli anni non erano abituati a un fumetto così strano e imprevedibile. Col tempo, a partire appunto dagli anni ’90, sono poi arrivati anche i lettori, che l’hanno reso per un certo periodo il fumetto più venduto in Italia, con tirature superiori al mezzo milione di copie ogni mese.

La copertina di Dylan Dog 325, firmata come al solito da Angelo Stano, che ha aperto il nuovo corso del personaggioOggi, passata quell’ondata, il fumetto vende molto meno, ma rimane il secondo più importante della casa editrice milanese. Anche perché, oltre alla serie originale, conta tutta una serie di ristampe e di collane parallele: gli Speciali annuali, il Dylan Dog Magazine, il Maxi Dylan Dog, il Dylan Dog Color Fest e così via.

All’inizio la maggior parte delle storie era scritta da Tiziano Sclavi, che curava anche il coordinamento delle varie testate. Poi il creatore si è fatto sempre più da parte, fino quasi a scomparire dalle pagine dell’indagatore dell’incubo, lasciando spazio ad altri.

Tra gli sceneggiatori che gli sono succeduti bisogna segnalare Claudio Chiaverotti, Paola Barbato, Pasquale Ruju, Giovanni Di Gregorio e Giovanni Gualdoni.

Da Stano a Cavenago

Tra i disegnatori, invece, tre sono stati fino ad oggi i copertinisti della serie regolare. Si è partiti con Claudio Villa, il creatore grafico. Nel 1990 si è passati poi ad Angelo Stano, disegnatore anche del primo episodio, rimasto in sella fino al 2016. Oggi infine le copertine sono responsabilità di Gigi Cavenago.

Ma la cosa più importante da sottolineare è che negli ultimi anni, come anticipato, si è cercato di “svecchiare” il personaggio. La difficile operazione è stata affidata a Roberto Recchioni, già co-creatore di John Doe per l’Eura Editoriale.

Lo sceneggiatore ha dovuto coordinare alcuni piccoli ma significativi cambiamenti nella vita del detective e soprattutto l’introduzione di una serie di trame di più ampio respiro. Trame che si dipanano ora in diversi albi, alla maniera in un certo senso delle serie TV americane.

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2. Tex

C’è poco da dire: passano gli anni, ma Tex rimane non solo uno dei personaggi più amati tra quelli della Bonelli, ma più in generale nell’intero panorama del fumetto italiano. D’altronde, è proprio attorno a lui che la casa editrice si è sviluppata lungo gli anni.

Questo suo primato è evidente anche dalle vendite. Da moltissimi anni il mensile di Tex è infatti il più venduto dalla Sergio Bonelli Editore, anche se è vero che c’è stato un periodo in cui Dylan Dog lo superava. Nel suo periodo di massimo splendore Tex ha venduto anche fino a 700mila copie, mentre oggi è a quota 200mila.

I fumetti di Tex Willer sono tra i più venduti al mondoMerito dei personaggi, che sono entrati nel cuore di intere generazioni, ma anche degli autori. Quelli storici, ormai, sono venuti a mancare da tempo, ma le nuove leve hanno saputo raccoglierne perfettamente l’eredità. Mantenendo inalterato il fascino dei protagonisti, ma anche introducendo qua e là qualche elemento nuovo.

L’eroe del Far West fu creato nel 1948 da Gian Luigi Bonelli, padre di Sergio, e da Aurelio Galleppini, in arte Galep. I due ne sono rimasti gli autori principali per molti anni. Poi sul versante delle sceneggiature sono stati sostituiti da Claudio Nizzi, Mauro Boselli, Pasquale Ruju e infine Tito Faraci, mentre ai disegni da tempo il copertinista è Claudio Villa.

L’eroe e i suoi pards

Tex è un ranger del Texas, anche se interpreta il suo lavoro in maniera atipica. Appartiene al corpo, infatti, ma agisce in maniera abbastanza libera, a volte eseguendo ordini ed a volte agendo di propria iniziativa. Inoltre è molto considerato pure dagli indiani, tanto che – col nome di Aquila della Notte – è il capo supremo delle tribù Navajos.

La copertina del numero 400 di Tex, l'ultima realizzata da GalepL’uomo ha probabilmente più di 40 anni, almeno a giudicare dalle esperienze passate (e dall’età del figlio). È ben piantato e molto forte fisicamente, visto che raramente perde un duello fisico; inoltre è molto abile con la pistola e col cavallo. Indossa in genere una camicia gialla con un fazzoletto nero al collo, un paio di jeans, degli stivali e il cinturone.

Accanto a lui viaggiano in genere i suoi “pards”, ovvero i compagni d’avventura. Il più vecchio e particolare è Kit Carson, legato a Tex da una solida e vecchia amicizia. Poi c’è Tiger Jack, un guerriero navajo fratello di sangue del protagonista. Infine il gruppo è completato da Kit Willer, figlio di Tex e della squaw Lilith.

Particolarmente rilevanti, nei settant’anni di avventure del cowboy, sono stati anche i suoi nemici. Tra i tanti vale la pena di menzionare Mefisto, la vera e propria nemesi dell’eroe, dotato di poteri paranormali, ma anche suo figlio Yama e il pistolero El Muerto.

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3. Zagor

Nonostante viaggi verso i sessant’anni d’età, anche Zagor rimane uno dei personaggi più amati della Bonelli. Anche perché è l’unico di questa lista ad essere stato creato proprio dallo sceneggiatore che ha dato il nome alla casa editrice, Sergio Bonelli in persona, anche se all’epoca si nascondeva dietro allo pseudonimo di Guido Nolitta.

Leggi anche: Cinque fumetti anni ’50 che hanno fatto epoca

Nato come “tarzanide“, cioè emulo di quel Tarzan che andava tanto di moda tra la fine degli anni ’50 e i primi anni ’60, Zagor si è presto evoluto in qualcosa di più. Il suo vero nome è Patrick Wilding, figlio di un ufficiale dell’esercito americano ucciso dagli indiani. Da giovane, pertanto, era cresciuto covando l’odio verso i pellerossa.

Alla scoperta delle migliori storie di ZagorA rendere molto moderno il personaggio – e decisamente in anticipo sui tempi – fu però la scoperta avvenuta in età adulta delle crudeltà commesse dal padre, vero e proprio massacratore di nativi. Questa scoperta trasformò il giovane Wilding in un uomo nuovo, pronto a schierarsi a difesa dei deboli, a qualunque popolo appartenessero.

Così si mise a vivere nella foresta di Darkwood, assumendo il nome di Za-gor-te-nay, ovvero “spirito con la scure” in lingua indiana. Coadiuvato dal goffo aiutante Cico, appunto da una scure (oltre che da una pistola) e dal grido di battaglia “Aaayyyaaakkk!”, Zagor combatte negli Stati Uniti del XIX secolo una battaglia contro ogni possibile delinquente.

Gli autori e le epoche

Come detto, il personaggio fu lanciato nel 1961, creato da Guido Nolitta e dal disegnatore Gallieno Ferri. Per tutti gli anni ’60 le sue avventure comparvero nel formato a striscia che andava di moda allora, anche se a partire dal 1965 quelle storie vennero ristampate nella collana Zenith Gigante, cominciando col numero 52.

La marcia della disperazione, secondo molti la più bella storia di Zagor in assolutoLì poi, esaurite le ristampe, sono confluite le nuove storie inedite, nel formato cosiddetto “bonelliano”. Anche in questo caso, inizialmente tutte le avventure erano scritte da Nolitta/Bonelli, che caratterizzò il personaggio. Poi, quando l’editore diede vita a Mister No e fu via via risucchiato dagli impegni della casa editrice, altri autori iniziarono a scriverlo.

I più prolifici, da lì in poi, sono sicuramente stati Marcello Toninelli, Moreno Burattini (che da qualche anno è anche curatore della testata) e Mauro Boselli. Sul versante dei disegnatori, invece, col tempo a Gallieno Ferri si sono aggiunti i talenti di artisti come Franco Bignotti, Franco Donatelli e molti altri.

Le copertine, infine, sono state realizzate fino al 2016 da Gallieno Ferri, venuto a mancare proprio in quell’anno. Dopo di lui è stato scelto Alessandro Piccinelli, che aveva esordito nel 2006 in Bonelli proprio con Zagor, per poi passare per qualche anno sulle pagine di Tex.

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4. Nathan Never

Non è più una novità, nel panorama del fumetto bonelliano, neppure Nathan Never. Pubblicato a partire dal 1991, il personaggio di Michele Medda, Antonio Serra e Bepi Vigna si avvia infatti ormai verso i trent’anni di carriera. Carriera onoratissima, a giudicare inoltre dalla sua storia e dall’affetto che ancora gli riservano i fan.

Nathan Never in una sua recente copertina

Il personaggio fu creato infatti all’interno di quell’ampio movimento di rinnovamento che aveva attraversato la casa editrice nel corso degli anni ’80. Un rinnovamento partito con Martin Mystère e poi potenziato da Dylan Dog, che per primo raccolse i frutti del lavoro in termini di (grandi) vendite.

Nathan Never arrivò subito dopo, lanciandosi in un tema inedito per il fumetto bonelliano (e in buona misura anche per il fumetto italiano in generale): quello della fantascienza. Il pubblico, però, gradì il tentativo, premiando la testata con vendite attorno alle 300.000 copie mensili.

Oggi, per vari motivi, i dati delle edicole sono molto più bassi, ma comunque dignitosi. E il pubblico non ha scordato il fascino di quel personaggio, fortemente influenzato dal cinema americano ma anche dagli anime giapponesi.

Un eroe dark

Il mondo di Nathan Never è infatti in parte ispirato a quello di Blade Runner, la celebre pellicola fantascientifica che ha avuto da poco un seguito. Il suo mondo futuribile è infatti drammaticamente compromesso. Un po’ come la vita di Nathan, infelice e segnata, soprattutto all’inizio, da oscuri ricordi.

Legs Weaver, capace di guadagnarsi per qualche anno anche una testata autonomaSull’eroe grava infatti la morte della moglie, uccisa mentre lui era intento a tradirla. Ma nel corso degli anni i rimorsi aumentano; proprio quando il personaggio sembra in procinto di voltare finalmente pagina, infatti, la sua vita tende a ricadere nel baratro.

Così avviene con sua figlia Ann, ritrovata e perduta varie volte, ma anche e soprattutto a causa delle sue relazioni sentimentali. Nathan Never ha infatti molte donne: con alcune il rapporto muore subito, con altre prosegue a lungo, ma sempre con difficoltà.

La fama di eroe tenebroso viene in parte stemperata dai comprimari, che aiutano in certi casi ad alleggerire la tensione. Tra i tanti, meritano di essere citati Legs Weaver – che divenne anche protagonista, tra il 1995 e il 2005, di una sua serie autonoma – e Sigmund Baginov.

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5. Dragonero

I componenti della cinquina che abbiamo visto finora sono tutti dei classici del fumetto italiano. Qualcuno ha avuto origine addirittura negli anni ’40, altri in tempi relativamente recenti.

Hanno però tutti sul groppone almeno 25 anni di avventure e sono quindi figli di un’epoca ben diversa da quella attuale, in cui i fumetti non dovevano fronteggiare la rivalità degli smartphone, di Netflix o dei videogiochi moderni. Né venivano influenzati dalle produzioni televisive.

Dragonero è una delle più amate serie Bonelli dell'ultimo periodoA questa regola c’è un’unica eccezione: nella nostra finale è infatti entrato anche Dragonero, un personaggio che invece è molto più giovane. E se anche non è riuscito a piazzarsi nelle primissime posizioni della lista, questa sua (inaspettata) performance lascia ben sperare per il suo futuro.

Ian Aranill – questo il suo vero nome – ha fatto la sua comparsa nel 2007, all’interno della collana Romanzi a fumetti della Bonelli. Il successo riscontrato da quella sua prima avventura convinse l’editore ha lanciare una serie regolare, che ha preso avvio a qualche anno di distanza, nel 2013.

La nuova generazione che si fa spazio

Dragonero è quindi il rappresentante di una nuova generazione di personaggi su cui l’editore milanese ha investito parecchi sforzi negli ultimi anni. E le novità di Dragonero non si riducono d’altronde solo alla sua data di nascita.

La copertina del primo numero di Dragonero, la migliore serie lanciata dalla Bonelli negli ultimi dieci anni secondo i nostri lettoriIl personaggio, creato da Luca Enoch e Stefano Vietti per i testi e da Giuseppe Matteoni per i disegni, si muove non a caso in un mondo fuori dai soliti standard bonelliani. La casa editrice di Tex, Zagor e Dylan Dog, infatti, si è spesso mossa in ambientazioni legate o al Far West o alle grandi città dei giorni nostri.

Le eccezioni a queste regole non sono molte, spesso legate alla fantascienza o ad atmosfere gotiche. Mancava il fantasy, che d’altra parte in Italia, almeno a livello fumettistico, non ha mai avuto troppa fortuna. Dragonero colma questa lacuna. E sembra che lo faccia con l’approvazione dei lettori, che l’hanno fatto prevalere, in questo nostro sondaggio, su vari mostri sacri.

Ian, in particolare, vive delle avventure in quanto membro del Corpo degli Scout Imperiali, un’organizzazione che gli lascia una certa libertà di manovra ma che gli affida anche delle missioni in giro per il mondo conosciuto. Accanto a lui però agiscono anche altri personaggi particolari, come il suo fedele amico orco Gmor Burpen, Sera, Alben e Myrva.

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Come ha funzionato #5cosesocial

I gironi sui personaggi dei fumetti della Bonelli

Prima di lasciarvi andare, però, permetteteci di illustrarvi come siamo riusciti ad arrivare a questi cinque nomi. E di mostrarvi anche con quali percentuali si sono via via qualificati per la finale.

Come detto, abbiamo selezionato inizialmente i 25 personaggi più famosi della casa editrice milanese e li abbiamo divisi in 5 gironi, tutti rigorosamente da 5 elementi. Questi gruppi si sono confrontati nei quarti di finale del nostro sondaggio, e vi sono stati proposti, tramite la nostra pagina Facebook, tra l’8 e il 12 gennaio.

I Bonelli, libro di Gianni Bono sui personaggi della casa editrice

I primi due classificati di ogni girone hanno passato il turno, accedendo, quindi, alle semifinali, organizzate in due gironi ancora da 5 personaggi. In questo caso, i confronti si sono svolti il 14 e 15 gennaio. Infine, i primi due classificati nei gruppi di semifinale ed il miglior terzo sono giunti alla finalissima del 17 gennaio.

Ma come si è votato? Come già accaduto con gli altri nostri sondaggi, su Facebook avete potuto usare i “like button”, le reazioni: mettere il cuore, il “mi piace”, il sorriso, la faccia stupita o la lacrimuccia vi ha permesso di dare il voto al personaggio che preferite.

Ecco, qui di seguito, i risultati registrati gruppo per gruppo.

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Quarti di finale

Gruppo A: 8/1/2018

Parte il sondaggio per trovare il miglior personaggio dei fumetti BonelliDampyr: 15,40%
Demian: 2,44%
Magico Vento: 8,56%
Morgan Lost: 9,54%
Tex: 64,06%
Hanno votato 409 persone (qui il sondaggio su Facebook).
Passano il turno Tex e Dampyr.

Gruppo B: 9/1/2018

Continuano i quarti di finale sul miglior personaggio BonelliDylan Dog: 84,23%
Julia: 4,07%
Mercurio Loi: 4,36%
Mister No: 5,46%
Robert Greystorm: 1,88%
Hanno votato 11.423 persone (qui il sondaggio su Facebook).
Passano il turno Dylan Dog e Mister No.

Gruppo C: 10/1/2018

Qual è il miglior personaggio dei fumetti Bonelli? Ecco il gruppo CBrendon: 19,51%
Il commissario Ricciardi: 3,66%
Lilith: 15,85%
Ray Cassidy: 7,32%
Zagor: 53,66%
Hanno votato 82 persone (qui il sondaggio su Facebook).
Passano il turno Zagor e Brendon.

Gruppo D: 11/1/2018

Il gruppo D dei quarti di finale sul miglior personaggio BonelliDragonero: 25,58%
Lukas: 5,98%
Nathan Never: 54,15%
Nick Raider: 9,97%
Saguaro: 4,32%
Hanno votato 464 persone (qui il sondaggio su Facebook).
Passano il turno Nathan Never e Dragonero.

Gruppo E: 12/1/2018

Il gruppo E dei quarti di finale sul miglior personaggio BonelliIl comandante Mark: 11,14%
Gea: 12,91%
Martin Mystère: 50,89%
Napoleone: 9,87%
Ringo (Orfani): 15,19%
Hanno votato 395 persone (qui il sondaggio su Facebook).
Passano il turno Martin Mystère e Ringo.

 

Semifinali

Gruppo 1: 14/1/2018

I fumetti Bonelli: siamo alle semifinaliDampyr: 5,26%
Dylan Dog: 65,00%
Martin Mystère: 10,30%
Ringo (Orfani): 1,97%
Zagor: 17,47%
Hanno votato 1.826 persone (qui il sondaggio su Facebook).
Passano il turno Dylan Dog e Zagor. Martin Mystère potrebbe essere però ripescato.

Gruppo 2: 15/1/2018

La seconda semifinale del nostro sondaggio sui personaggi BonelliBrendon: 7,75%
Dragonero: 13,47%
Mister No: 10,48%
Nathan Never: 15,37%
Tex: 52,93%
Hanno votato 735 persone (qui il sondaggio su Facebook).
Passano il turno Tex e Nathan Never. Dragonero potrebbe però essere ripescato.

Girone dei migliori terzi

Dragonero: 13,47%
Martin Mystère: 10,30%
Passa il turno Dragonero

 

Finale

17 gennaio 2018

La finale del nostro sondaggio sul miglior personaggio dei fumetti BonelliDragonero: 5,73%
Dylan Dog: 52,79%
Nathan Never: 6,88%
Tex: 24,11%
Zagor: 10,49%
Hanno votato 2.165 persone (qui il sondaggio su Facebook)

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