Cinque piatti che non possono mancare nel pranzo di Natale

Guida ai piatti che non possono mancare nel pranzo di Natale

Piatti gustosi, saporiti, confortevoli. Vere bombe caloriche. Ma nel periodo delle Feste è meglio non pensarci e goderci gli appuntamenti a tavola con amici e parenti. Se per la cena della Vigilia è d’obbligo il menù di pesce, per il pranzo di Natale largo ai piatti di carne. Questo sì che è comfort food! Mi viene l’acquolina alla bocca solo al pensiero dei banchetti pantagruelici che la mia mamma sfoggia ogni anno.

Se non ci avete ancora fatto caso, vi aggiorno io: mancano solo sette settimane al Natale. Sarà che a me piace pianificare i grandi eventi, ma vi assicuro che iniziare a pensare a come organizzare regali, cene, viaggi e veglioni non è mai troppo tardi. Per il pranzo di Natale c’è chi si aspetta uno sguardo al passato: menù tipico e ricette che ricordano la tradizione delle nonne. Ma c’è anche chi preferisce preparare per Natale un menù all’insegna dell’innovazione e della sorpresa, pensando a ricette spiritose e originali.


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Mi spiace se deluderò qualcuno ma… per me a Natale vince senza dubbio la tradizione. Un piatto di lasagne al forno fatte come si deve non possono mancare. Alla faccia dei duemila intingoli che tanto appassionano gli chef moderni che ti propongono riduzioni di liquirizia o spume al sapore di mare. No. Se volete sperimentare, sperimentate durante il resto dell’anno. A Natale però no! A Natale – e non immaginavo di essere così conservatrice – ci vogliono il pasticcio, i tortellini fatti in casa col brodo di cappone, il bollito con la pearà o la salsa verde, il panettone e la frutta tropicale.

E tu hai già pensato che cosa preparare di buono per il pranzo del prossimo Natale? Se stai cercando idee per preparare un menù completo, generoso e appagante, sei nella sezione giusta. Ecco quindi la mia cinquina: i piatti che non possono mancare nel banchetto di Natale per deliziare il palato dei tuoi ospiti e di tutti i tuoi familiari.

 

Le lasagne al forno

Un primo piatto da leccarsi i baffi

Le lasagne al forno, un classicoSugli antipasti non do consigli. La fantasia sarà la vostra arma vincente: tartine, tramezzini, vol-au-vent, torte salate, gnocchi alla romana farciti, polentine condite, finger food di ogni genere, grissini, sottaceti e affettati. Sbizzarritevi. Per primo però non devono mancare le lasagne al forno, che dalle mie parti chiamiamo semplicemente “pasticcio”.

Prima di tutto facciamo gli elementi di base e poi passiamo ad assemblare questa meraviglia. Partiamo con le lasagne: cinque cucchiai di farina per ogni uovo. Niente sale, niente olio. Se la pasta è troppo secca aggiungere una goccia di acqua. Nient’altro. Si impasta col mixer, ché si fa tanto presto, e poi si ripone la pasta in frigo, coperta per almeno mezz’ora. A quel punto si stende col mattarello o la sfogliatrice e si ricavano dei bei rettangoli. Io preferisco usare la pasta direttamente cruda, senza pre-lessarla. Il risultato è un pasticcio molto più compatto.

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Per il ragù serve un generoso soffritto di cipolla, aglio, sedano e carota. Si aggiunge carne macinata mista di manzo e di maiale (qualcuno usa anche un paio di salsicce), si fa sigillare, si sfuma col vino rosso, si uniscono i pomodori pelati, un cucchiaio di concentrato di pomodoro e un po’ di brodo. Sale, pepe e via a bollire per almeno tre ore.

La besciamella, guai a voi se la comprate! È facilissima da fare e molto più buona di quella industriale. Per un quarto di litro di latte ci vogliono 50 grammi di burro e un cucchiaio colmo di farina. Fondete il burro, aggiungetevi la farina, fatela tostare e versate il latte a filo sempre mescolando. Portate a bollore. Salate, pepate e la besciamella è pronta. Ora non resta che comporre questa meraviglia: uno strato di pasta, uno di ragù, uno di besciamella, una spolverata di grana e qualche pezzettino di mozzarella fior di latte fino ad esaurire la teglia. Si chiude con la besciamella cosparsa da una generosa dose di grana. Via in forno per almeno mezz’ora a 180 gradi finché la superficie non si dora alla perfezione.

 

I tortellini in brodo di cappone

Credevate che bastasse solo un primo?

I tortellini in brodo, tipico piatto natalizioImmancabili sulla tavola del Natale sono i tortellini in brodo. Possibilmente di cappone. Perchè a Natale ci piace tutto un po’ più grasso. Anche qui la ricetta è semplice, anche se composta da più passaggi.

Per il brodo servono ¼ di cappone o gallina, 200 grammi di carne di manzo, 1 cipolla, 1 carota, 1 gambo di sedano, 1 pomodoro, 1 gambo di prezzemolo, sale. Usare una pentola con circa 6 litri di acqua fredda, unire tutti gli ingredienti e portare a bollore molto lentamente facendo cuocere per circa 3 ore.

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Per il ripieno servono 100 grammi di carne di manzo, 100 grammi di pollo, 100 grammi di maiale, 100 grammi di mortadella, 100 grammi di prosciutto crudo, 50 grammi di parmigiano, 1 uovo, noce moscata, sale, pepe, olio. Fare rosolare bene, con un goccio d’olio extravergine di oliva, tutta la carne. Lasciare raffreddare e passare nel tritacarne aggiungendo il prosciutto e la mortadella. Amalgamare il composto con il formaggio, l’uovo, la noce moscata grattugiata, sale e pepe.

Per la pasta procedere come per le lasagne. In questo caso il ripieno è per tre uova (contate che mezzo uovo è una porzione). Tirare la pasta sfoglia sottile e formare dei quadretti di 3 centimetri di lato, mettendo al suo interno un po’ di ripieno. Chiudere il quadretto di pasta a triangolo e far aderire i bordi, poi afferrare le estremità e, aiutandosi con il mignolo, congiungerle dando la forma tipica del tortellino. Cuocerli nel brodo caldo e via in tavola. Un consiglio: in Emilia è vietato “inquinare” il brodo con il formaggio grattugiato. Per questo, se vi piace particolarmente gustoso, aumentate la dose nel ripieno dei tortellini, ma non “sporcate” il brodo limpido.

 

Il bollito misto

Accompagnato da salsa verde o da pearà

Il bollito di lingua, cotechino e zamponeProtagonista del bollito misto è, ovviamente, la carne. Per cui sceglietela bene. Si può decidere fra questi tagli senz’osso: reale, fusello, brione, copertina, punta di petto, polpa di spalla, fetta di mezzo, cappello da prete o “traversino”, fallata di lombo, campanello e pesce. Poi servono i tagli con l’osso: bianco costato di pancia o “doppione”, coste della croce e geretto, ossi con midollo. Poi ci vogliono testina o lingua di vitello, gallina, zampone o cotechino.

In una grande pentola, deponete la carne e aggiungete tanta acqua quanta ne serve per coprirla tutta. Coprite la pentola e mettetela su un fuoco moderato. Lingua e cotechino o zampone richiedono una cottura a parte. Quando l’acqua nella pentola delle carni arriva a ebollizione, schiumatela e salatela, poi copritela di nuovo, riducete il fuoco e continuate la cottura per quasi tre ore. Tenete le carni nel forno, al minimo di calore, fino al momento di portarle in tavola.


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Per la salsa verde servono 200 grammi di prezzemolo, 1 tuorlo d’uovo sodo, sale e pepe, 10 capperi, 2 acciughe, 100 grammi di pinoli, 100 grammi di olio, circa 2 cucchiai di aceto, 2 spicchi di aglio. Passare il tutto in un tritatutto ed è pronta.

Per la pearà, salsa saporitissima di origine veronese, servono 40 grammi di midollo di bue, 60 grammi di mollica di pane, 4 decilitri di brodo, 2 cucchiai di grana grattugiato, sale e pepe. Portare a ebollizione, in una pentola, il brodo. Far tostare la mollica di pane in forno finché sarà croccante, quindi grattugiarla. In un tegame sul fuoco far fondere il midollo di bue tritato grossolanamente, mescolando spesso con un cucchiaio di legno. Aggiungere la mollica grattugiata e mescolare facendo assorbire il grasso. Unire poco alla volta il brodo bollente ben sgrassato e continuare la cottura per almeno un’ora, a fuoco moderato. Mescolare, di tanto in tanto, affinché la salsa risulti bene amalgamata. A fine cottura, aggiungere il formaggio grana grattugiato, mescolare bene per amalgamare e insaporire con un pizzico di sale e una presa di pepe. Servirla ben calda, per accompagnare carne bollita.

 

Le patate al forno

Il contorno che mette d’accordo tutti, grandi e piccini

Le patate al forno faranno contenti anche i commensali più piccoliLe patate al forno croccanti sono da sempre un ottimo accompagnamento che mette d’accordo tutti a tavola, dai più grandi ai più piccini. Le varianti a cui questo contorno si presta sono molteplici. Questo piatto si può preparare in modo semplice, profumando le patate con qualche erba tipo rosmarino. Si possono anche preparare con l’aggiunta di spezie come la paprica dolce o piccante ed il curry trasformando così un semplice contorno in un piatto dai sapori orientaleggianti.

Per un contorno perfetto servono 1 chilo di patate, 3-4 rametti di rosmarino, 2 spicchi d’aglio, olio extravergine d’oliva, sale e pepe. Mettere le patate, tagliate a spicchi e pelate, nell’acqua bollente a sbianchire per 8-10 minuti. Una volta scolate, asciugarle con un canovaccio pulito. Disporre le patate su una teglia antiaderente, aggiungere l’aglio, il sale, del rosmarino tritato e del pepe. Per ultimo, versare l’olio e mischiare le patate. Infornare a 220 gradi per circa 30 minuti. Non girate mai le patate finché non hanno fatto la crosticina sotto.

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Il vassoio di frutta esotica

Dopo pandoro o panettone e prima del caffè

Concludiamo con la frutta esoticaUltima portata semplice ma d’effetto. Basta comprare tanta frutta esotica: ananas, papaya, mango, alchechengi, frutto della passione, guava, litchi. Sbucciatela e irroratela di lime per evitare che annerisca. Disponetela per bene sul vassoio da portata e utilizzate il ciuffo dell’ananas per guarnire. In vari punti posizionate un paio di zollette di zucchero imbevute di grappa e infiammatele. Spegnete le luci in sala e via con i canti di Natale!

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