
Nella Repubblica francese, una legge degli anni ’70 proibisce che si possano effettuare censimenti che facciano distinzioni tra i cittadini in base alla loro etnia o credenza religiosa. Per questo, è particolarmente difficile tracciare una mappa delle etnie in Francia. Anche se sarebbe interessante farlo, soprattutto per cercare di comprendere meglio i fenomeni degli ultimi anni.
Un paese in continuo cambiamento
La popolazione dell’Esagono è tradizionalmente molto composita. Il paese, che oggi conta quasi 67 milioni di abitanti, è d’altronde da secoli meta di emigrazione. E il trend continua in quella direzione: le stime, già prima della recente crisi dei rifugiati, dicevano che ogni anno si trasferivano in Francia più di 200.000 persone, la metà dall’Europa e circa un terzo dall’Africa. Un andamento ancora più radicale se si considera che negli ultimi anni circa il 40% dei nuovi nati in Francia ha almeno un genitore straniero.
Insomma, la popolazione francese è in continuo cambiamento. Ed è quindi importante cercare di identificarne i gruppi più consistenti. Il problema è che si deve procedere con stime che a volte sono parziali e in contraddizione tra loro. Abbiamo cercato di fare un po’ sintesi e di delineare almeno le tendenze demografiche. Ecco cosa ne è emerso.
Indice
1. La popolazione di origini italiane
Ormai completamente francesizzata
Forse la più cospicua comunità etnica in Francia (se si esclude quella autoctona) è costituita dagli italo-francesi. Da quegli uomini e quelle donne, cioè, che ormai parlano francese da generazioni e si sentono pienamente appartenenti allo stato transalpino, ma hanno in realtà un’origine italiana.
Le stime affermano che circa 4 o 5 milioni di francesi attuali abbiano radici di questo tipo, il che corrisponde a circa il 7 o l’8% della popolazione totale. Senza contare i corsi e i nizzardi, perché le loro zone d’origine non hanno mai fatto parte dell’Italia unita e quindi vengono considerate a parte.
L’emigrazione italiana in Francia è databile già dal Medioevo, quando – soprattutto dal Piemonte – ci si spostava spesso al di là delle Alpi per motivi d’affari. Col Rinascimento giunsero nel paese intellettuali e artisti, che spesso si stabilirono lì.
Pensate solo a Leonardo da Vinci, ma anche a Rosso Fiorentino, Benvenuto Cellini e altri. Tra i più famosi italiani in Francia dell’età moderna bisogna poi citare anche Giulio Mazzarino, cardinale e primo ministro.
I “macaroni”
Numerosissimi gli artisti che continuarono ad emigrare anche nel ‘700 e nei secoli successivi. Solo per citarne velocemente i nomi, ricordiamo Carlo Goldoni, Gaspare Spontini, Gaetano Donizetti, Gioachino Rossini, Amedeo Modigliani, Gino Severini e altri ancora.
Con l’andare del tempo, cominciarono ad emergere anche i figli di questi emigranti, nati in Francia. Tra questi bisogna ricordare il celebre scrittore Émile Zola e il politico Léon Gambetta.
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Questo flusso ha generato nel tempo anche varie discriminazioni. A lungo gli italiani in Francia sono stati etichettati col termine spregiativo di macaroni. Tali espressioni riemergono di tanto in tanto ancora oggi, anche se ormai gli italiani sono pienamente assimilati.
E anche se in Francia, a differenza di quanto avvenuto in altri paesi, i nostri connazionali non siano stati storicamente coinvolti in particolari casi di delinquenza.
Tra gli italo-francesi più famosi del ‘900 bisogna infine citare vari nomi. Nel campo della musica, Leo Ferré, Georges Brassens, Yves Montand, Serge Reggiani, Dalida, Carla Bruni. Tra gli stilisti Pierre Cardin, tra gli attori Jean-Paul Belmondo e Michel Piccoli, tra i fumettisti Albert Uderzo. Infine, tra gli scrittori Daniel Pennac, Patrick Modiano e Jean-Claude Izzo e tra gli sportivi Michel Platini, Jean Alesi, Éric Cantona e Vincent Candela.
2. Spagnoli e portoghesi
Una delle etnie in Francia più numerose
Dopo quella di origine italiana, l’altra storica immigrazione sul suolo francese è stata quella proveniente da ovest. Cioè dalla penisola iberica, e in particolare da Spagna e Portogallo. Anzi, è proprio la comunità portoghese a costituire una delle più numerose etnie in Francia.
L’emigrazione da questo paese ha avuto il suo picco tra gli anni ’60 e ’70 del secolo scorso, quando la Francia accoglieva senza troppi problemi i rifugiati politici che scappavano dalla dittatura.
Una buona parte di questi immigrati cominciò a lavorare come muratore in imprese di costruzioni, tanto che vengono ancora oggi a volte chiamati gens des baraques. Emigrarono però anche alcuni intellettuali che riuscirono ad entrare nelle università.
Vari calciatori
Oggi il consolato portoghese parla di più di 1 milione di francesi di origine lusitana. Inoltre ci sono gli spagnoli, che esibiscono numeri minori ma comunque consistenti. Tra i più famosi franco-portoghesi bisogna citare i calciatori Antoine Griezmann (padre alsaziano e madre portoghese) e Robert Pirès (padre portoghese e madre spagnola).
Inoltre ha origini lusitane anche Guy-Manuel de Homem-Christo, uno dei due Daft Punk.
3. Polacchi, romeni ed europei orientali
L’immigrazione novecentesca
Il terzo grande gruppo di francesi con un’origine europea ma non francofona è quello di chi proviene dai paesi dell’est. Si tratta perlopiù di polacchi e di romeni, con minoranze da altre nazioni slave. La loro storia è simile a quella degli italiani.
La prima ondata migratoria risale all’Ottocento, quando la Francia si avviava a diventare una potenza industriale. La seconda è invece novecentesca.
I polacchi sono forse la comunità più consistente. Le stime parlano di circa 1 milione di persone, ovvero quasi il 2% della popolazione totale. La loro regione di riferimento è a nord, attorno a Lille, Lens e Valenciennes. Lì infatti si trovavano molte miniere in cui gli emigranti polacchi cercavano lavoro.
Tra i più famosi franco-polacchi bisogna citare però anche intellettuali, scienziati e artisti come Frédéric Chopin, Guillaume Apollinaire, Marie Curie, Simone Signoret, René Goscinny, Roman Polanski. Anche l’industriale André Citroën era di madre polacca.
I grandi scrittori romeni
I romeni sono invece circa 200mila. Il loro arrivo in Francia è legato a solidi legami di amicizia tra i due paesi, cominciati già nell’Ottocento. A questa comunità appartenevano anche il filosofo Emil Cioran, lo scrittore Eugène Ionesco, lo scultore Constantin Brâncuși e il poeta Tristan Tzara.
Infine, tra gli altri francesi originari dell’Europa dell’est bisogna almeno citare Nicolas Sarkozy. Il ventitreesimo presidente della Repubblica francese, in carica dal 2007 al 2012, è stato il primo presidente nato da genitori di origine straniera.
Suo padre, ancora vivo, è infatti Paul Sarkozy – nome completo: Pál István Ernő Sárközy de Nagy-Bócsa –, aristocratico ungherese. Sua madre, Andrée Mallah, è invece un’ebrea sefardita nata a Parigi, ma da padre greco.
4. La consistente fetta magrebina
Dalle ex colonie del Nord Africa e non solo
Lasciamo ora i cittadini francesi di origine europea e spostiamoci tra quelli che provengono invece dal Nord Africa. Generalmente vengono inquadrati come magrebini tutti i francesi i cui antenati vivevano in Marocco, Algeria o Tunisia.
Un’operazione, per la verità, un po’ grossolana, visto che si tratta in realtà di due gruppi etnici ben distinti. Da quelle zone, infatti, arrivano sia popolazioni di origine araba, sia quelle di origini berbere.
Si stima che questa comunità in Francia comprenda oggi tra i 4 e i 6 milioni di individui, anche se è difficile essere precisi. Non tutti gli istituti di ricerca, infatti, vanno indietro fino allo stesso numero di generazioni, e quindi i valori possono differire.
Attorno a Parigi
La maggior parte dei magrebini, comunque, si concentra nella zona di Parigi e nei suoi quartieri periferici. Nel 2008, ad esempio, quasi il 20% della popolazione di Saint-Denis, nell’hinterland parigino, era costituito da questo gruppo etnico.
E tra i famosi che avevano almeno una parte di radici magrebine bisogna infine annoverare pezzi da novanta della storia francese come Edith Piaf, Isabella Adjani e Zinedine Zidane.
5. Dall’Africa subsahariana e dalle colonie d’oltremare
La popolazione di colore
I magrebini, come certamente saprete, hanno un colore della pelle particolare, a volte indistinguibile – per via di frequenti matrimoni misti – da quella delle persone di origine europea. Chi proviene dall’Africa subsahariana è invece più riconoscibile, e più facilmente vittima, quindi, di razzismo.
Questo è vero in generale, ma in Francia bisogna allargare il discorso: perché qui la comunità nera si compone anche di un cospicuo numero di persone di origine caraibica.
Le stime, anche in questo caso, sono molto imprecise. Quelle più restrittive parlano di circa 1,5 milioni di francesi di colore. Quelle più ampie arrivano a considerare 5 milioni di rappresentanti. Probabilmente la verità sta nel mezzo, attorno ai 2-3 milioni. Di questi, circa un quarto del totale arriva dai Caraibi, da terre in cui la Francia ha avuto a lungo delle colonie.
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Questa etnia è stata a lungo discriminata, tanto è vero che in tempi recenti non si registrano famosi francesi neri in campo politico o artistico. Solo negli ultimi anni, alcuni sono riusciti a farsi strada al cinema o nell’industria discografica.
Per la maggior parte, i neri famosi sono infatti solo sportivi. Basti pensare ai calciatori Lilian Thuram, Thierry Henry, Marcel Desailly, Patrick Vieira, Patrice Evra e Paul Pogba, o ai cestisti Boris Diaw, Rudy Gobert e Tony Parker (anche se quest’ultimo ha padre americano e madre olandese).
Il generale Dumas
Paradossalmente, per trovare gli unici neri assurti a ruoli di grande importanza al di fuori dello sport bisogna andare indietro nel tempo. Era di colore, ad esempio, il generale Thomas-Alexandre Dumas, eroe della Rivoluzione francese. Per metà haitiano, fu anche padre di Alexandre Dumas, autore de I tre moschettieri, e nonno di Alexandre Dumas figlio, autore de La signora delle camelie.
Infine, bisogna ricordare quella che forse fu la più grande star degli anni ’20 e ’30, la nera Joséphine Baker. Nativa di St. Louis, negli Stati Uniti, ottenne la cittadinanza francese nel 1937. Anche se da giovane partecipò spesso a spettacoli a sfondo razzista, nel dopoguerra si impegnò molto per i diritti civili dei neri, sia in America che in Europa.
E voi, quale etnia francese preferite?