I cinque porti più grandi del mondo

Ningbo

Sappiamo tutti fin troppo bene che le economie asiatiche sono quelle che segnano la crescita maggiore negli ultimi decenni. La Cina (ancora di più con l’aggiunta di Hong Kong, nonostante i problemi legati al Covid), la Corea del Sud, Singapore, Taiwan e altre realtà di questo tipo ormai rivaleggiano alla pari con le economie dell’Occidente. Manifestando, anzi, forse un maggior dinamismo dovuto a concezioni diverse del lavoro e a diritti non sempre garantiti.

Allo stesso tempo, però, sappiamo che Stati Uniti ed Unione Europea, nonostante la crisi, tengono ancora botta e sono poco propensi a cedere lo scettro dell’economia mondiale. Può quindi sorprendere scoprire che nella classifica dei primi dieci porti del mondo non ne figuri nessuno né europeo né americano. Sono, infatti, tutti asiatici. E se si guarda più in là, ai primi venti o trenta, il risultato cambia poco. Le cosiddette economie emergenti la fanno da padrone.


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I motivi di questi risultati sono molteplici. Da un lato, le grandi imprese americane ed europee hanno spesso delocalizzato i propri centri produttivi proprio in Asia, ed è quindi logico che da quei porti partano le loro merci (i cui profitti, però, finiscono altrove). Dall’altro, in Occidente il trasporto su nave ha ceduto il passo ad altri sistemi di movimentazione delle merci, mentre in Asia regole ambientali meno rigorose continuano a favorire un grande ricorso alle navi.

Comunque stiano le cose, scopriamo quali sono i cinque porti più grandi del mondo, quelli cioè in cui passano più tonnellate di merci ogni anno. I dati risalgono alla fine del 2014 e derivano da due classifiche che sono considerate le più rigorose del settore: quella del Journal of Commerce e quella dei Lloyd’s.

 

1. Il porto di Shanghai

Il più grande del mondo

Il porto più grande del mondo è in assoluto quello di Shanghai, in Cina. La testa della classifica è stata conquistata nel 2010, quando il maggior centro economico cinese ha soppiantato i rivali di Singapore e di Hong Kong, che avevano detenuto la testa della classifica negli anni precedenti, e si è portato in testa.

Segno, sicuramente, della gran vitalità dell’economia cinese, ma anche dell’aumento esponenziale del ruolo proprio di Shanghai. I numeri rendono chiara la situazione. Nel 2004 questo porto movimentava circa 14,5 milioni di TEU (un TEU equivale a 40 metri cubi di container). Nel 2014, dieci anni dopo, questa cifra arriva invece a 35,3 milioni. Un volume d’affari che è insomma più che raddoppiato in appena 10 anni.

Shanghai è ormai una metropoli ipermoderna

Il porto si trova sulla bocca del Fiume Azzurro e si estende su un’area di 3.619 chilometri quadrati. Le strutture sono di proprietà dello Shagnghai International Port Group (il cui acronimo è SIPG). Complessivamente gestisce circa un quarto delle esportazioni dell’intero mercato cinese.

 

2. Il porto di Singapore

140mila navi all’anno

Nonostante quello di Singapore sia stato il porto più trafficato del mondo fino al 2010, il fatto di essere sorpassato da Shanghai non ne ha minato la forza. Anzi, il porto asiatico ha continuato incessantemente a crescere e svilupparsi. Anche in questo caso, infatti, si è passati dai 21 milioni di TEU nel 2004 ai quasi 34 milioni del 2014.

I terminal del porto sono localizzati a Tanjong Pagar, Keppel, Brani, Pasir Panjang, Sembawang e Jurong. A controllarli e gestirli è la società chiamata PSA Singapore and Jurong Port.

Lo skyline di Singapore

Una società che ha il suo bel daffare, visto che mediamente entrano in porto più di 140mila navi, che poi da lì ripartono verso circa 600 altre destinazioni in tutto il mondo. E la forza del porto non si ferma qui. È già stato approvato un progetto di espansione che dovrebbe aggiungere 15 nuove banchine entro il 2020.

 

3. Il porto di Shenzhen

La rivalità con Hong Kong

Dopo la veloce puntata a Singapore ritorniamo in Cina, paese da cui non ci sposteremo più fino alla fine della nostra lista. Al terzo posto della classifica troviamo infatti il porto di Shenzhen, esattamente al confine con la regione di Hong Kong.

Anche per questa vicinanza è uno dei porti in maggior crescita in tutto il mondo e oggi può contare su 24 milioni di TEU movimentati ogni anno.

Lo skyline di Shenzhen in Cina

La vicinanza con Hong Kong è stata motivo di grande rivalità negli anni. La città, ex colonia inglese, aveva storicamente un porto più potente e frequentato, ma la struttura di Shenzhen ne ha un po’ alla volta eroso il vantaggio. Il sorpasso tra i due porti è avvenuto nel 2013, quando per la prima volta la città della Repubblica Popolare ha superato Hong Kong.


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Uno degli elementi cardine della crescita del porto è, tra l’altro, il fatto che nella sua regione sorgono anche molte industrie tipicamente votate all’esportazione. Inoltre il porto serve non solo destinazioni internazionali, ma anche il mercato interno cinese.

 

4. Il porto di Hong Kong

Lo status speciale della città

Come abbiamo detto, subito dietro al porto di Shenzhen, superato da pochi anni, si piazza quello di Hong Kong. Ovvero uno dei porti più antichi del continente.

La città, infatti, è da secoli il porto strategicamente più importante della Cina e forse di tutta l’Asia, e non è un caso che oggi sui suoi moli passino 20 milioni di container all’anno. Anche se la quantità di TEU (cioè di volume di container) è inferiore a quella di altri rivali, il numero totale è infatti il più alto del mondo.

Lo skyline di Hong Kong, una delle città più popolose della Cina

Inoltre, di particolare rilievo è lo status della città. Come saprete, l’isola è stata infatti a lungo colonia britannica ed è stata riconsegnata alla Cina nel 1997. Questo passaggio, però, è avvenuto a patto di una serie di garanzie che la Repubblica Popolare ha accordato all’isola. In pratica la Cina gestisce solo la difesa e le relazioni estere, mentre Hong Kong decide in maniera autonoma in tutti gli altri campi. E quindi anche in quello economico e commerciale.

 

5. Il porto di Ningbo-Zhoushan

Un terminal moderno per uno dei porti più grandi del mondo

Al quinto posto, infine, troviamo il porto di Ningbo-Zhoushan, che sorge in prossimità dello scalo di Shanghai. Il nome doppio ne indica subito la natura. È infatti formato da diversi porti di dimensioni medie o piccole (il porto di Beilun, quello della vecchia Ningbo e dell’estuario dello Zhenhai, ad esempio), unificati da una serie di investimenti.

Questo porto cinese è infatti uno di quelli tecnologicamente più avanzati. Offre 200 attracchi per navi di tutte le dimensioni e un terminal che può gestire anche cargo della sesta generazione. Tutto frutto di una crescita vertiginosa, se si pensa che nel 2004 il porto movimentava appena 4 milioni di TEU mentre oggi è a quota 19,5.

Ningbo

Prima di salutarci, però, vorrete sapere quali porti occupano le posizioni successive alle prime cinque. Dal sesto posto in poi troviamo quelli di Busan (Corea del Sud), Tsingtao (Cina), Canton (Cina), Dubai (Emirati Arabi Uniti) e Tientsin (Cina).

Il primo porto europeo si trova all’undicesimo posto ed è quello di Rotterdam, nei Paesi Bassi. Il primo americano è invece quello di Los Angeles, sul diciannovesimo gradino.

 

E voi, quale porto preferite?

Ecco i cinque porti più grandi del mondo: vota il tuo preferito.

 

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