
Probabilmente, quando pensiamo alla Svezia non ci viene in mente il cibo. La maggior parte di noi pensa a grandi foreste, laghi ghiacciati, serate freddissime e meravigliose. Al limite, alcuni penseranno a mobili in legno da montare o a qualche rockband. Ma di certo non al cibo.
Eppure la Svezia è un paese che dal punto di vista culinario ha molto da raccontare al mondo. A dimostrarlo è l’alto numero di chef scandinavi di successo che negli ultimi anni si è affacciato sulla scena internazionale, ma anche le buone recensioni che ricevono i ristoranti di Stoccolma e delle altre metropoli del nord.
Una cucina energetica e adatta a sopportare il freddo
Di certo, non si tratta di una cucina simile alla nostra. Basta pensare al clima per rendersene conto: là si coltiva poco e ci si alimenta cogliendo quello che si può dal mare, dagli animali e dalla terra. E soprattutto si cerca di mangiare qualcosa di altamente energetico, che aiuti anche a sopportare il freddo. Ma queste esigenze concrete non proibiscono di cercare anche cibi prelibati e raffinati, oltre che tradizionali.
Abbiamo quindi selezionato quelli che probabilmente sono i cinque più famosi piatti tipici della cucina svedese. Ve ne spieghiamo il nome, gli ingredienti e le origini, per invogliarvi ad assaggiarli nel caso di un viaggio a quelle latitudini o, se siete temerari, a provare a riprodurli a casa.
Leggi anche: Cinque gustosi piatti tipici russi
Indice
Kanelbulle
Le brioche alla cannella, da servire con latte freddo
Forse il piatto più famoso della tradizione svedese sono le Kanelbulle, cioè le piccole brioche arrotolate alla cannella. Vengono servite sia d’estate – con latte freddo – sia d’inverno, quando vanno accompagnate a cioccolata calda. D’altronde, sono talmente facili da preparare che qualsiasi ragazzino svedese le impara a fare fin da giovanissimo e ne ricorda la ricetta per tutta la vita.
Per realizzare le Kanelbulle bisogna prima di tutto sciogliere il burro in un pentolino a fuoco basso. Dopodiché si aggiunge il latte, si mescola e si lascia raffreddare. Nel frattempo si versa il lievito in una ciotola, vi si versa latte e si mescola, aggiungendo zucchero e sale quanto basta.
Cardamomo e cannella
Con un mortaio bisogna quindi macinare il cardamomo, che va aggiunto al composto assieme alla farina. Dopo aver mescolato e inglobato il tutto, si copre la ciotola con un canovaccio e si lascia riposare per 40 minuti circa, fino a quando il volume non raddoppia.
Nel frattempo, si prepara il burro alla cannella, mescolando questi due ingredienti e lo zucchero in un’altra ciotola. L’impasto poi si stende e vi si spalma il burro appena preparato, tagliando delle righe e arrotolandole a formare una sorta di cilindro. Alla fine bisogna lasciare di nuovo a riposare – con un canovaccio appoggiato sopra – per altri 30 minuti. L’ultimo passaggio consiste nel mettere di nuovo il tutto per 10 minuti in forno a 225 °C.
[wpzon keywords=”cucina svedese” sindex=”Kitchen” sort=”relevancerank” listing=”3″ country=”it” descr=”0″ col=”3″]
Nyponsoppa
La zuppa rossa da servire con gli amaretti
Al secondo posto della nostra lista troviamo la Nyponsoppa, una zuppa rossa ottenuta dal cinòrrodo – ovvero un falso frutto carnoso, che contiene il vero frutto – della rosa canina. Si tratta di un piatto tradizionale, che gli anziani svedesi ricordano sempre con commozione, tanto è radicato nella loro cultura.
Non dovete infatti pensare a questa zuppa per forza come a un primo piatto. Spesso, anzi, viene servita come dessert, altre volte addirittura come antipasto. D’altronde, il suo componente essenziale, queste bacche che compaiono sulle rose selvatiche, sono frequenti nei campi svedesi e facilissime da trovare, ovviamente senza dover pagare alcunché. Inoltre questi frutti contengono vitamine essenziali per il clima nordico e vari antiossidanti.
Calda o fredda non fa differenza
Per preparare questa zuppa bisogna innanzitutto procurarsi il cinòrrodo, che va raccolto quando è di colore rosso scuro. Queste bacche vanno lavate, pulite e messe a bollire per varie decine di minuti. Vanno poi passate nel robot da cucina fino a quando si ottiene un liquido, scartando la polpa. Dopodiché basta metterlo sul tegame, aggiungere dello zucchero e della farina di mais per dare consistenza al tutto. La Nyponsoppa può essere servita sia calda che fredda, magari accompagnata da amaretti di mandorle.
[wpzon keywords=”svezia” sindex=”Books” sort=”relevancerank” listing=”3″ country=”it” descr=”0″ col=”3″]Janssons Frestelse
Patate e sardine
Altro piatto tipico, soprattutto durante le festività natalizie, sono le Janssons Frestelse, il cui nome si può tradurre come le “tentazioni di Jansson”. Un piatto che in realtà, a leggere gli ingredienti, pare tentare ben poco. Si tratta infatti di un impasto di patate alla julienne, cipolle e spratti (pesci molto simili alle sardine) in salamoia. Questo piatto, però, non è antico come i precedenti, visto che gli storici della cucina lo fanno risalire agli anni ’20 del Novecento.
Usato non solo a Natale ma anche per altre occasioni importanti come i matrimoni, le Frestelse si preparano soffriggendo la cipolla e imburrando una casseruola, su cui si dispone un primo strato di patate. Poi vi si dispongono sopra le cipolle, gli spratti e poi ancora le patate. Infine si cosparge di panna e pangrattato e si mette il tutto in forno a 225 °C per poco meno di mezz’ora.
Leggi anche: Cinque interessanti scrittori svedesi di gialli
Infine, vi si versa di nuovo sopra la panna e si inserisce in forno per altri 20 minuti. Alla fine si serve ben caldo, con una crosticina dorata.
Köttbulla
Le tipiche polpettine e la loro salsa
Non lasciatevi spaventare dal nome svedese: le Köttbulla non sono altro che le polpettine svedesi che già avete visto in giro, magari anche nei supermercati interni dell’Ikea. Ma come si preparano quelle originali svedesi? Esiste una ricetta unica e tradizionale? La risposta a quest’ultima domanda, in realtà, è no, perché praticamente ogni famiglia ha la sua preparazione, tramandata di generazione in generazione. Ma possiamo comunque indicare una ricetta standard.
Le polpette vanno create in modo abbastanza banale, arrotolando la carne – in parti uguali di maiale e di manzo – tra le mani e immergendole in una ciotola di latte, pangrattato, cipolla e uovo. Le polpette così formate vanno fritte in padella fino a quando non sono ben rosolate. Intanto si prepara la salsa, realizzata con acqua calda, farina, latte, salsa di soia e panna. Infine, una parola sugli abbinamenti. Le polpettine vanno servite con la loro salsa, ma possono essere accompagnate anche da cetrioli, salsa di mirtilli o purè di patate.
[wpzon keywords=”svezia” sindex=”KindleStore” sort=”relevancerank” listing=”3″ country=”it” descr=”0″ col=”3″]
Pancake svedesi
La differenza con quelle degli altri paesi
In patria si chiamano Pannkakor, ma da noi sono famosi come i pancake svedesi. La differenza principale rispetto agli omologhi americani è che quelle prodotte in Svezia non contengono lievito e sono quindi molto sottili. Vengono servite anche queste come dessert, di solito senza ripieni, anche se negli ultimi anni sono fiorite le varianti. Per la farcitura, si opta di solito per la panna o la marmellata di mirtilli.
La preparazione prevede di iniziare mescolando farina e sale, aggiungendovi poi una buona quantità di latte, da mescolare fino ad ottenere un composto senza grumi. Si aggiungono poi anche le uova e si lascia riposare in frigo per una mezz’ora, in modo che il composto si gonfi. Poi si aggiunge burro sciolto e si versa una parte del composto in padella ben calda e già unta preventivamente. E il piatto è pronto.