5 progetti realizzati da Renzo Piano a Londra e nel Regno Unito

The Shard di Renzo Piano

Londra è una grande capitale, non lo scopriamo certo noi. Una città piena di musei, di attrazioni, di belle strade e di begli edifici. Nonostante il ruolo della Gran Bretagna a livello mondiale si sia un po’ offuscato nell’ultimo secolo, il peso della sua capitale è infatti ancora determinante sull’economia mondiale. E la sua ricchezza lo rende manifesto.

Così, non è raro trovare nella city britannica i lavori di alcuni tra i più importanti architetti contemporanei. Come quelli del nostro Renzo Piano. Oltre a The Shard, il celebre grattacielo, esistono infatti altre opere londinesi del più famoso architetto italiano, tutte degne di nota, a cui si deve aggiungere anche qualche sporadico lavoro realizzato nel resto dell’Inghilterra. Scopriamole assieme.


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1. Fitzroy Street Commercial Centre

Il primo lavoro, a Cambridge

Ormai Renzo Piano è un architetto più che affermato. Le sue opere si trovano in tutti gli angoli del globo, da Parigi a Oslo, da New York a Tokyo. Agli inizi, però, dovette farsi un nome lavorando soprattutto in Italia.

Tra la fine degli anni ’60 e i primi anni ’70 era infatti un architetto trentenne e promettente, che però doveva ancora mettersi alla prova con le grandi strutture. Arrivarono così gli incarichi per la Triennale di Milano, per la Olivetti a Torino e per il padiglione dell’industria italiana all’Expo di Osaka.

I disegni degli anni '60 del centro commerciale di Cambridge

Il primo lavoro commissionato all’estero, però, giunse nel 1968, quando Piano aveva appena 31 anni. Si trattava di un centro commerciale, un’impresa tutto sommato piuttosto banale per l’architetto che di lì a poco avrebbe disegnato il Centro Georges Pompidou o anche solo il Vulcano Buono di Nola. Lo realizzò a Cambridge, nella città sede della prestigiosa università britannica.

Il progetto è poco noto, sia perché fu realizzato in età giovanile, sia perché poi ha subito nel corso degli anni alcuni rimaneggiamenti, non effettuati dallo stesso Piano. Quel che ne resta, oggi, è il Grafton Centre, il più importante centro commerciale della città inglese, che domina Fitzroy Street e Burleigh Street.

Il disegno fu realizzato assieme a Richard Rogers, un altro architetto (italo-inglese, tra l’altro) destinato a firmare con Piano il Centro Pompidou e ad una formidabile carriera anche in solitaria.

 

2. The Shard

Il grattacielo più alto dell’Unione Europea

Spostiamoci a Londra e qui partiamo, seguendo in realtà l’ordine di realizzazione, da quello che è il grattacielo più famoso di Renzo Piano e forse uno dei più celebri del mondo: The Shard, ovverosia “la scheggia”, che sorge a Southwark, quartiere di Londra che si affaccia sul Tamigi. Fu inaugurato nel luglio 2012 e da allora, coi suoi 310 metri d’altezza, è l’edificio più alto dell’Unione Europea.

Non si tratta, però, di un grattacielo qualsiasi. La forma è infatti quella di una piramide irregolare e il rivestimento è completamente di vetro, particolarità che in effetti lo fanno assomigliare più ad un pezzo di specchio rotto e incuneato a terra che non alla sede di uffici e appartamenti.

The Shard di Renzo Piano

Il progetto prese avvio attorno al 2000, quando l’imprenditore Irvine Sellar contattò per la prima volta Piano, ricevendone, a suo dire, parole piuttosto dure contro i grattacieli convenzionali.

Da lì cominciò un tortuoso percorso per portare all’approvazione e alla realizzazione del progetto dell’architetto. Il costo, d’altronde, non fu certo lieve. In un primo momento si stanziarono 196 milioni di sterline, che però non bastarono. Alla fine dei lavori il costo dell’opera è lievitato fino ai 435 milioni di sterline, pari a più di 560 milioni di euro. Ne è però valsa la pena.

All’interno si trovano 72 piani abitabili (su un totale di 87), per 111mila metri quadri calpestabili. Inoltre, il grattacielo è diventato uno dei monumenti più riconoscibili di Londra, ben visibile da tutti gli angoli della città e perfettamente integrato con essa.

 

3. Saint Giles Court

Una macchia di colore a Londra

The Shard è un edificio in cui domina il vetro. Il Saint Giles Court, o Central St. Giles, è invece un complesso completamente diverso, in cui grande importanza ha il colore. Inaugurato nel 2010, si tratta di un gruppo di edifici che sorgono tra Covent Garden e Bloomsbury, in luogo della vecchia sede dei servizi segreti britannici.

La particolarità della zona ha inciso parecchio sul disegno di Piano, che ha deciso di adattare gli edifici alla natura cangiante del quartiere.

Saint Giles Court a Londra

Così i vari palazzi hanno altezze diverse tra loro, orientamento variabile, diverso rapporto con la luce naturale e soprattutto diverso colore. Le facciate variano infatti dal rosso al giallo, passando per il verde, e presentano un rivestimento in vetro, acciaio e ceramica.

In tutto, il progetto coinvolge 39mila metri quadri di uffici, 11 negozi e ristoranti e 109 appartamenti. Inoltre, all’interno del complesso sorge una piazza da 2mila metri quadrati.

 

4. The News Building

La piccola scheggia

Inaugurato nel 2014 dal sindaco Boris Johnson, The News Building – il cui nome fino al 2014 era quello di London Bridge Place – è uno degli ultimi edifici completati a Londra su progetto di Renzo Piano. Un edificio che fa il paio con The Shard, visto che sorge a pochi metri da esso, nello stesso quartiere, e ha l’intenzione di fargli da contraltare.

Il nome con cui è chiamato si deve alla News UK, un importantissimo editore britannico ora di proprietà straniera, che fa capo alla News Corporation di Rupert Murdoch.

Il News Building di Renzo Piano a Londra (foto di Stephen Craven via Wikipedia)
Il News Building di Renzo Piano a Londra (foto di Stephen Craven via Wikipedia)

Nell’edificio, infatti, hanno sede tutte le testate controllate dalla società: l’edizione inglese del Wall Street Journal, il Times, il Sunday Times, The Sun e gli uffici dell’editore HarperCollins.


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Noto anche come The Baby Shard, visto che è in un certo senso il fratello minore del grattacielo piramidale, conta 17 piani da quasi 3mila metri quadri ognuno. Oltre che in altezza, è infatti particolarmente esteso in larghezza. È stato finanziato anche con fondi qatarioti, stanziati per riqualificare tutto il quartiere già a partire dai primi anni Duemila.

 

5. Fielden St. Thomas

L’impianto generale della zona

Concludiamo con un progetto che non è un vero progetto, ma un quadro d’insieme. La riqualificazione del quartiere del London Bridge, la “casa” dello Shard e del News Building, fu infatti a suo tempo a lungo pensata e meditata, e si valutò anche di costruire altri edifici, a formare una sorta di trittico.

Alla fine il terzo edificio non venne mai realizzato, ma rimase un’idea generale di piazza che ha lasciato il segno su tutta la zona che oggi è chiamata Fielden St. Thomas, lungo il Tamigi. Un ultimo lascito che – almeno finora – Renzo Piano ha lasciato a Londra.

 

E voi, quale progetto londinese di Renzo Piano preferite?

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