
Le si conosce con molti nomi: Oxford, francesine, alla francesina. Quello che conta è che sono probabilmente le più eleganti scarpe da uomo, quelle che contraddistinguono lo stile di una persona nelle occasioni speciali. Ciò che la caratterizza – e la differenzia ad esempio dalle scarpe Derby, per altri versi molto simili – è la cucitura della mascherina. I due gambetti (cioè le parti dove ci sono gli occhielli e passano i lacci) sono infatti cuciti assieme ad essa, mentre la linguetta è un elemento a parte.
La scarpa Oxford
Al di là di questo, però, la francesina può essere di diversi tipi. Ce ne sono di lisce e decorate, più formali e un po’ più disincantate, anche se è chiaro che l’abbinamento principale è con gli abiti gessati. A livello internazionale è nota non a caso come scarpa Oxford, per il fatto che i primi ad indossarla furono gli studenti dell’università inglese, che sapevano unire eleganza e stile.
Visto che le possibilità di scelta sono tante e considerato anche il prezzo non indifferente di queste calzature, c’è necessità di conoscerle più a fondo. Ecco quindi la nostra guida ai cinque principali tipi di scarpa alla francesina.
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Indice
La francesina “liscia”
Un nero perfetto da abbinare allo smoking
La scarpa francesina “liscia” consiste essenzialmente solo di due elementi: la mascherina e la tomaia. Non ha aggiunte sulla punta né decorazioni particolari. Questo fa sì che una scarpa del genere dia l’idea dell’eleganza semplice ma impeccabile. Anche per questo, il colore perfetto in un caso del genere è il nero, un tono che dà la stessa identica idea. Al limite, si può propendere per un colore verniciato da abbinare alla cravatta.
Gli esperti del look raffinato, poi, consigliano alcuni accorgimenti particolari nel caso in cui si voglia indossare uno smoking (o addirittura un frac). In quell’eventualità, infatti, la guida d’eleganza consiglia per queste scarpe dei lacci un po’ più larghi del normale, tali da richiamare in qualche modo il papillon.
Meglio evitare il marrone
Esistono, sul mercato, anche francesine “lisce” di color marrone o con verniciature un po’ particolari, ma si tratta sempre di azzardi, che manifestano una ricerca di originalità forse esagerata. Il nero, in una scarpa così lineare è semplice, rimane sempre la scelta migliore.
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La francesina con puntale
Per l’uomo d’affari
Nota nel mondo anglosassone come Cap Toe Oxford, la francesina con puntale è il modello più diffuso tra quelle della nostra cinquina. Il colore più comune è anche in questo caso il nero, e infatti in questa tonalità la si ritrova nel catalogo di qualsiasi produttore di scarpe di classe. Ma il colore, qui, non è più un imperativo come nella francesina “liscia”: sono altrettanto apprezzate le varianti in marrone, sangue di bue e tinte un po’ più chiare e un po’ più scure.
In genere, oltre al caratteristico puntale nella parte avanzata, queste scarpe mostrano un analogo rivestimento anche sopra al tacco. Sono perfette per l’uomo d’affari impegnato nei suoi giri per il mondo, ma possono – con un leggero strappo alla regola – essere usate anche in occasioni molto formali, ad esempio con lo smoking. La cravatta da abbinare dev’essere però sempre nera.
La Brogue
Un modello adatto per le occasioni informali
Il modello di francesina con il puntale, nel corso del tempo, si è evoluto in versioni anche molto varie. La più interessante è quella nota come Brogue, un tipo di scarpa spesso non considerata neppure una francesina e meritevole di una categoria a se stante. Tutto questo a causa dell’incredibile riscontro che ha avuto presso il grande pubblico, dovuto alla sua capacità di unire eleganza e sportività.
La Brogue – chiamata in inglese Wingtip Oxford – è semplicemente una francesina il cui puntale si estende ad ali di gabbiano su entrambi i lati della scarpa. Dà a chi la indossa uno stile sempre elegante ma anche casual, tanto è vero che la si può portare assieme a un abbigliamento “country”, anche molto colorato. Anche per questo motivo, la scarpa è però da sconsigliare in eventi formali in cui è richiesto un abito elegante.
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Dalle classi lavoratrici alle star (donne) di Hollywood
Spesso, inoltre, sulla tomaia sono presenti dei fori di dimensioni diverse, disposti a creare una sorta di disegno. L’origine di questi fori, contrariamente a quanto si pensa, è piuttosto umile. Anche perché questo tipo di scarpa qualche decennio fa era indossata dalle classi lavoratrici d’Inghilterra e d’Irlanda. I buchi derivano, infatti, dal fatto che i contadini inglesi dovevano praticarli sulle loro scarpe per far defluire l’acqua dopo aver lavorato a lungo nei campi.
A farle diventare di moda tra le classi agiate sono state prima di tutto le donne. Negli anni ’20 e ’30 le portavano star del calibro di Marlene Dietrich e Katherine Hepburn, mentre nel dopoguerra l’icona di questo tipo di calzature è stata la modella Twiggy. Oggi rimangono ancora un oggetto amato dalle donne – soprattutto in certi periodi storici, a seconda delle mode – ma sono considerate giustamente anche perfette per l’uomo.
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Saddle shoes
Le scarpe del golf e del bowling
Passiamo ora ad alcuni modelli più particolari e rari, ma non meno belli. E anzi, da questo punto di vista, particolarmente originali. Come ad esempio le “saddle shoes”, da noi a volte chiamate “scarpe a sella”. Si tratta di francesine che godettero di un buon successo in America negli anni ’50, quando divennero le scarpe per antonomasia dei college e del weekend. Oggi là sono molto meno diffuse, anche se sono ancora usate in alcuni sport come il bowling e il golf.
La loro particolarità è quella di non aver né puntale né il suo corrispettivo sul tacco, mentre è presente una striscia addizionale di cuoio che corre trasversalmente alla scarpa. Di solito, questa striscia ha un colore in contrasto col resto, cosa che rende tutta la scarpa abbastanza vivace e casual.
In alternativa al mocassino
Oggi è considerata una bella calzatura informale, che può essere usata in alternativa al mocassino. È quindi perfetta per il tempo libero e per certi contesti lavorativi, non particolarmente formali. In quest’ultimo caso è comunque preferibile scegliere un contrasto di colori non troppo acceso.
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Wholecut
Da un unico taglio di cuoio
Concludiamo con la Wholecut, il cui nome letteralmente significa “taglio unico”. In effetti questo tipo di scarpa è realizzata interamente da un unico pezzo di cuoio, senza cuciture (se non per l’attaccatura alla suola). Una scelta così radicale ovviamente aumenta il costo della scarpa, perché la lavorazione diventa particolarmente complessa, ma in certi casi ne vale la pena.
La Wholecut, infatti, ha un’apparenza elegante, pulita e lucida, cosa che la rende la perfetta scarpa da sera. Viene realizzata in nero, ma anche in colori diversi e, se la si sa abbinare, può star bene con diversi tipi di vestiti. Tra le varietà diverse dal nero, ci sentiamo di consigliare quelle del marrone, che fanno una figura più che buona.
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