Cinque serie americane degli anni ’90 da recuperare

I protagonisti di Seinfeld, una delle migliori serie americane degli anni '90

Gli anni ’90 sono stati un decennio tutto sommato felice, almeno in TV, almeno in America. Il comunismo era crollato, l’economia cresceva in modo sostanzioso, l’american way of life sembrava non avere più rivali. E questo lo si vedeva, appunto, in TV, dato che le serie americane degli anni ’90 furono spesso sitcom allegre e intelligenti.

Quei vecchi telefilm oggi si possono recuperare in molti modi. Nei negozi si trovano raccolte in DVD a prezzi sempre più abbordabili, ma anche sui servizi di streaming on demand è ormai frequente imbattersi in rilanci vari. Il problema vero, casomai, è un altro: quali serie vedere? Quali vale la pena di recuperare?

A questa domanda potremmo dare decine di risposte, ma abbiamo scelto di selezionarne cinque, optando per un doppio criterio. Da un lato, abbiamo cercato serie che fossero belle e molto amate, o, come si direbbe oggi, “di culto“.

Dall’altro, abbiamo voluto proporvi dei telefilm che, appunto, meritano di essere rivisti e che possono quindi essere pienamente gustati anche oggi, a vent’anni di distanza. Che, nonostante il passare del tempo, non hanno perso il loro smalto o la loro attualità.

L’elenco lo trovate qui di seguito, ma non esitate a segnalare altre serie di quel periodo nei commenti, magari elencandone anche i pregi, per consigliarle ai nostri lettori. E ora cominciamo.

 

1. Friends

Ross e Rachel. Monica e Chandler. Joey. Phoebe. Basta citare i nomi dei protagonisti e subito Friends ritorna nella mente di tutti noi, allo stesso modo in cui ritornano i bei ricordi del passato. D’altronde, tra le serie degli anni ’90 sicuramente questa è stata una delle più memorabili.

Ambientata a New York, si focalizza appunto su sei amici, legati tra loro da diversi rapporti. Monica e Ross sono fratelli; lei durante le varie stagioni diventa una cuoca affermata, lui è un paleontologo che dal Museo di Storia Naturale passa a insegnare all’università.

I sei protagonisti di Friends: da sinistra, Chandler, Rachel, Ross, Monica, Joey e PhoebeMonica convive con Rachel, vecchia amica del liceo che ambisce a lavorare nel campo della moda e perenne amore di Ross. Nell’appartamento di fronte alle due ragazze abitano inoltre due coetanei, Chandler – già compagno d’università di Ross – e Joey, un attore squattrinato.

Infine la combriccola viene completata da Phoebe, amica stralunata ed ex coinquilina di Monica. Ma oltre a questi sei ci sono vari personaggi ricorrenti: l’ex moglie lesbica di Ross, l’insopportabile Janice, le fidanzate e i fidanzati degli uni e degli altri.

Perché rivederla

Friends è una di quelle serie che non smettono mai di dire quello che avevano da dire. E questo sostanzialmente per due motivi: da un lato, perché è un classico, nel vero senso del termine, con battute intramontabili e mai banali.

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Dall’altro, perché era una serie avanti anni luce sui tempi. Fin dalle prime puntate si parlava di omosessualità femminile, un tema all’epoca decisamente tabù. Ma poi abbiamo visto episodi dedicati a tanti temi oggi attuali come la maternità surrogata, l’adozione, il divorzio plurimo, il matrimonio omosessuale e molto altro ancora.

E poi, nonostante siano passati molti anni, quegli attori sono ancora sulla breccia dell’onda. Jennifer Aniston continua a fare film e ad incantare per la sua bellezza. Matthew Perry, Courtney Cox e Matt LeBlanc sono stati protagonisti di altre serie e anche gli altri attori si sono tenuti molto attivi. Insomma, Friends vive ancora.

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2. Seinfeld

Friends è una serie che, comparsa nel 1994, ha avuto un grandissimo successo in tutto il mondo. Alla base dell’amore del pubblico c’erano anche alcune novità che non era comune vedere in una sitcom: i protagonisti non erano tra loro parenti o colleghi, a volte erano cinici e non si vergognavano di esserlo.

Elementi, questi, che in realtà i telespettatori americani avevano già cominciato a conoscere con un altro show che era stato lanciato poco tempo prima. Stiamo parlando di Seinfeld, una delle sitcom più amate (e rimpiante) dal pubblico statunitense [1].

I protagonisti di SeinfeldIn Italia, purtroppo, questo show non ha mai avuto troppa fortuna, forse perché molto “americano” nell’impostazione. Basti pensare che, soprattutto nelle prime stagioni, il dipanarsi delle trame era spesso intervallato da scene di stand-up comedy, che all’epoca non si erano mai viste nel nostro paese.

Ciononostante, oggi vale la pena di recuperare le nove stagioni di questa bella sitcom, che era molto avanti coi tempi ed ha influenzato tutte quelle che sono venute dopo, dal già citato Friends fino a How I Met Your Mother e The Big Bang Theory.

Quattro cinici amici

L’aspetto che più colpì il pubblico americano nel 1989, quando Seinfeld cominciò a essere trasmesso sulla NBC, fu che i quattro protagonisti vivevano avventure prive di qualsiasi mordente, si comportavano spesso male e non imparavano nulla da quello che accadeva loro.

Mentivano, imbrogliavano, lasciavano partner e facevano altre cose poco “etiche”. E tutto senza per questo provare alcuna vergogna. D’altronde, le varie puntate erano prive di insegnamenti morali, per via di una precisa scelta stilistica.

I due creatori dello show, lo stesso Jerry Seinfeld e Larry David, si rifacevano a un motto che poi divenne celebre: «No hugging, no learning». Ovvero: niente abbracci, niente insegnamenti. Le sceneggiature dovevano infatti evitare ogni momento eccessivamente commovente o retorico.

Il tutto riusciva a stare in piedi grazie a ottimi personaggi. I quattro protagonisti erano infatti Jerry (interpretato dallo stesso Seinfeld), il pelato e bugiardo George Costanza (interpretato da Jason Alexander), l’intellettuale Elaine Benes (Julia Louis-Dreyfus) e lo stralunato Cosmo Kramer (Michael Richards).

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3. Willy, il principe di Bel-Air

Concludiamo la nostra esplorazione delle sitcom che hanno fatto la storia della TV americana negli anni ’90 con Willy, il principe di Bel-Air.

Tra tutti gli show della nostra cinquina, questo è quello che ricorda maggiormente quell’epoca: introdotto da un rap scanzonato e lontano dalla dura realtà del ghetto, pieno di vestiti colorati e ricchezza californiana, il telefilm può oggi sembrare un po’ datato. Ma, se lo si guarda con occhio consapevole, è anche un interessante specchio dei tempi.

Il cast di Willy, il principe di Bel-AirIl protagonista è infatti Willy, un ragazzo di colore nato e cresciuto a Philadelphia, in mezzo al basket e alla musica rap. La madre, preoccupata dalle sue cattive frequentazioni, lo spedisce dalla zia a Los Angeles, e in particolare nel ricco quartiere di Bel-Air.

Ovviamente tutte le trame giocano, quindi, sullo scontro tra la cultura d’origine di Willy e quella d’arrivo. Fotografando in chiave comica tensioni sociali che erano comunque ben presenti nella società americana.

Dopo gli scontri di Los Angeles

Gli scontri di Los Angeles, con la clamorosa rivolta degli afroamericani, erano avvenuti d’altronde appena un anno prima della messa in onda dell’episodio pilota. Ma qui – complice il cambiamento della linea politica del governo e l’arrivo di Bill Clinton alla Casa Bianca – il clima viene enormemente stemperato con una generale fiducia.

Willy viene infatti accolto nella casa dello zio, un ricco avvocato di colore che presto diventerà anche giudice. E deve imparare a convivere coi cugini: ovvero la viziata Hilary, l’imbranato Carlton, la simpatica Ashley e, più avanti, il piccolo Nicky.

L’impresa ovviamente riuscirà, con Willy che imparerà ad apprezzare i ricchi parenti (e a renderli un po’ meno snob) e, soprattutto, a mettere in mostra le proprie qualità umane. In tutto, a far da vero mattatore nello show è l’interprete di Willy, un giovane Will Smith perfettamente a proprio agio nella parte.

Recuperare lo show è facile e divertente, anche perché ebbe uno straordinario successo pure in Italia. Forse è per certi versi una serie un po’ infantile, ma comunque simpatica e riuscirà a stimolare l’effetto nostalgia. Inoltre, non mancano le sorprese, come le varie guest star, tra cui anche il Theo de I Robinson o Donald Trump.

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4. I Simpson

Gli anni ’90 non sono stati segnati solo dalle sitcom. Anzi, la serie che forse più di tutte ha lasciato il segno sul costume e sulla mentalità americane è stata un cartone animato. Ovvero I Simpson di Matt Groening.

Lo show esordì nel dicembre 1989, dopo che nei due anni precedenti erano stati realizzati dei corti (ancora acerbi) per il Tracey Ullman Show. In breve tempo però la serie iniziò a convincere tutti: la guardavano i ragazzi e gli adulti, i critici televisivi e gli illetterati. E tutti la trovavano irresistibile.

I Simpson sono sulla breccia da quasi 30 anni
Al centro delle puntate c’era [2] la famiglia Simpson, formata da Homer, Marge e dai figli Bart, Lisa e Maggie. Una famiglia abbastanza disfunzionale, visto che Homer incarnava lo stupido americano medio, Bart il ragazzo pestifero e Lisa invece la piccola intellettuale.

I cinque vivevano avventure per la verità piuttosto strane, in cui si misuravano con gli altri abitanti di Springfield. Tra i tanti si segnalarono subito il barista Boe, il piccolo Milhouse, il preside Skinner, l’insopportabile vicino Ned Flanders e il proprietario della centrale nucleare Montgomery Burns.

Le prime stagioni della più longeva tra le serie americane degli anni ’90

Direte: I Simpson possiamo vederla anche ora, senza alcuno sforzo. Non c’è bisogno quindi di recuperare le vecchie stagioni, che erano tra l’altro ancora animate in maniera un po’ approssimativa.

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Ebbene, questo sarebbe un errore. Quelle prime stagioni sono unanimemente considerate le più belle dello show. In quelle puntate emergevano per la prima volta le idee e innovazioni che avrebbero rivoluzionato il modo di fare televisione negli Stati Uniti e non solo.

Prova di questo sono anche i numerosi premi che la serie riuscì ad incassare fin da subito. Già nel 1990 arrivarono i primi Emmy, un premio che in tutto il decennio sarebbe stato assegnato allo show per ben 15 volte. Ma giunsero anche 15 Annie Awards e molti altri riconoscimenti.

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5. X-Files

Concludiamo con l’unica serie drammatica del nostro elenco, X-Files. Lo show venne lanciato nel 1993 e continuò a comparire sulla TV americana fino al 2002, ottenendo ottimi riscontri sia di critica che di pubblico. Recentemente, poi, la serie TV è stata ripresa a distanza di molti anni dalla sua prima conclusione, nel 2016.

La trama gira attorno a due agenti dell’FBI, Fox Mulder e Dana Scully, interpretati rispettivamente da David Duchovny e Gillian Anderson. I due si occupano di fenomeni inspiegabili: eventi paranormali, supposte invasioni aliene, segreti di stato, complotti vari.

Un tema insomma molto attuale, visto che oggi – complice internet – il complottismo sembra essere molto più diffuso di allora, ed avere anzi raggiunto in certi casi le leve del potere.

D’altronde, tutta la serie instaurava il sospetto che il governo degli Stati Uniti fosse coinvolto in vari insabbiamenti o veri e propri piani segreti volti a raggiungere uno scopo che i due protagonisti stentavano a lungo ad inquadrare.

Film e riprese

Lo show è quindi adatto ai nostri giorni, forse addirittura troppo. Certo, nelle puntate degli anni ’90 mancano i temi più recenti e cari ai complottisti, come l’11 settembre – che non era ancora avvenuto – o gli effetti della presidenza Obama, ma i grandi classici del passato ci sono tutti.

Inoltre X-Files mette in campo anche una discreta tensione e un po’ d’horror, che sul piccolo schermo fanno sempre la loro figura.

X-Files, una delle migliori serie americane degli anni '90Infine, ultimo elemento da considerare è il fatto che lo show ha avuto, come anticipavamo, propaggini anche recenti. Da un lato è stato ripreso con nuove stagioni che non accennano, per ora, a concludersi, e quindi il vecchio show anni ’90 può essere visto quasi come un prequel di quello attuale.

Dall’altro, se quelle puntate impolverate non dovessero bastarvi, esistono anche un paio di film tratti dal telefilm. Si tratta di X-Files – Il film, uscito nel 1998, e X-Files – Voglio crederci, del 2008.

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Ecco cinque belle serie americane degli anni '90: vota la tua preferita.

 

Note e approfondimenti

[1] Qui si cerca di trovare anche i motivi di questo imperituro amore per la serie.
[2] E c’è ancora, visto che questa è l’unica serie della nostra cinquina che è sempre andata in onda senza interruzioni, dopo tutti questi anni. Lo show viaggia infatti velocemente verso la stagione numero 30, a cui arriverà sicuramente.

 

Segnala altre serie americane anni ’90 nei commenti.

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