Cinque simboli dei Led Zeppelin, spiegati

Un articolo degli anni '70 che tentava di fare il punto sui simboli usati dai Led Zeppelin

Se siete appassionati dei Led Zeppelin, sapete bene che i primi album del gruppo britannico uscirono senza titolo. Con grande dispiacere della casa discografica, che pensava che questa scelta avrebbe generato confusione nei possibili acquirenti e quindi limitato le vendite. In realtà questo non avvenne, e la band di Robert Plant e Jimmy Page divenne una delle più ascoltate e amate degli anni ’70.

Oggi quei primi album sono ricordati, in genere, con un numero romano. Abbiamo quindi Led Zeppelin I, Led Zeppelin II, Led Zeppelin III e Led Zeppelin IV. L’ultimo di questi quattro dischi, però, viene chiamato dai fan con una miriade di altri nomi.

Anche nei cataloghi lo si trova indicato come Four Symbols, Runes, Sticks, ZoSo o, più spesso, con una serie di quattro simboli. Questo perché sulla copertina dell’album appaiono appunto quattro disegni molto misteriosi, uno per ogni componente del gruppo.

L’album di Stairway to Heaven

Di per sé, la faccenda del titolo e dei simboli non sarebbe poi così rilevante. Se non fosse che Led Zeppelin IV (o come lo vogliamo chiamare) è uno dei più belli e importanti dischi della storia del rock, apice della carriera della band.

Al suo interno sono presenti classici come Black Dog, Rock and Roll e soprattutto Stairway to Heaven, contenente forse il più celebre assolo di chitarra mai eseguito.

Decifrare il significato di quei simboli è quindi diventato, fin da subito, un obiettivo importante. E vi si sono applicati sia i giornalisti musicali, sia gli stessi fan. In questo articolo vi daremo conto di quello che si sa su queste rune.

E, come noterete, non ci limiteremo solo alle quattro più celebri, perché a ben guardare in quell’album compariva anche un quinto simbolo. Ma andiamo con ordine.

 

1. Il simbolo di Jimmy Page

Jimmy Page non ha bisogno di grandi presentazioni. Il fatto che venga periodicamente inserito nelle liste dei più grandi chitarristi di tutti i tempi – spesso ai primissimi posti – parla già per lui. D’altronde, prima di diventare uno dei leader dei Led Zeppelin era stato il valente chitarrista degli Yardbirds, suonando in tandem con Jeff Beck e poi anche da solo.

Fu proprio lui a proporre agli altri componenti del gruppo di fare uscire un album con dei simboli disegnati sopra.

Il simbolo usato da Jimmy Page, spesso identificato con la scritta "ZoSo"

Come dichiarò durante un’intervista rilasciata nel 1977, «[…] dopo tutti i casini avuti con i critici, ho detto agli altri che sarebbe stata una buona idea far uscire qualcosa di completamente anonimo. In un primo momento ci volevo sopra solo un unico simbolo. Poi però abbiamo deciso che, visto che era il nostro quarto album e noi eravamo in quattro, ognuno di noi poteva scegliere un proprio simbolo».

ZoSo?

Lo stesso Jimmy Page ha più volte sostenuto di essersi disegnato il simbolo (che vedete qui di fianco) da solo. A volte viene chiamato “ZoSo” dai fan, per via del fatto che sembra richiamare quelle lettere.

In realtà però i più attenti hanno scoperto che questo disegno esiste almeno dal 1557 e veniva usato in passato per rappresentare il pianeta Saturno. Un pianeta che, nell’interpretazione astrologica, ha una miriade di significati.


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A Saturno sono infatti connessi i concetti di dovere, privazione, concentrazione, vecchiaia. Il Capricorno, che è proprio il segno zodiacale di Page, è dove Saturno ha il suo domicilio, e questo secondo gli astrologi indica persone caute, razionali ma anche ambiziose, molto inclini al sacrificio.

È quindi probabilmente per motivi astrologici che Page scelse questo simbolo, che di tanto in tanto ritorna anche nella sua produzione successiva allo scioglimento dei Led Zeppelin. Lui, però, non ha mai confermato pubblicamente quest’interpretazione.

 

2. Il simbolo di John Paul Jones

Nei Led Zeppelin, John Paul Jones era probabilmente il musicista più versatile. Polistrumentista, si dedicava nella maggior parte dei casi al basso, ma non disdegnava di passare, a seconda delle canzoni, anche alle tastiere.

Aveva inoltre un certo talento per gli arrangiamenti, che nei brani del gruppo erano particolarmente curati e importanti. Prima della fondazione della band aveva d’altronde lavorato come turnista, e proprio collaborando a un disco di Jeff Beck aveva conosciuto Jimmy Page.

Il simbolo scelto da John Paul Jones

Anche a lui toccò scegliere un simbolo, che poi venne posto davanti alla sua tastiera nel successivo tour. Optò per un cerchio che si intersecava con tre mandorle mistiche, formando una triquetra. Il simbolo Jones l’aveva trovato all’interno di un libro, il Libro dei segni di Rudolf Koch.

Quest’ultimo, un tipografo tedesco di inizio ‘900, aveva raccolto appunto in questo volume ben 493 simboli, cercando di dare ad ognuno un significato.

Sicurezza e competenza

Nell’immaginario di John Paul Jones, il suo disegno doveva simboleggiare una persona che possiede sia sicurezza che competenza, e ben incanalava quelle che lui pensava fossero le sue capacità musicali. Il segno, tra l’altro, è stato curiosamente ripreso in tempi moderni dalla serie TV Streghe, tanto da comparire a volte anche nel logo dello show.


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La mandorla mistica è un simbolo molto antico spesso usato per rappresentare la creazione. In latino era chiamata vesica piscis (“vescica di pesce”) ed era conosciuta in India, Mesopotamia e Africa, prima di diventare un elemento classico della rappresentazione di Cristo.

La triquetra (o triscele) è invece un simbolo con tre punte tra loro interconnesse. La sua origine è celtica, ma si ritrova anche nelle rune vichinghe. Spesso era associata alla fertilità femminile o alla Trinità cristiana.

 

3. Il simbolo di John Bonham

La Trinità

La forza dei Led Zeppelin stava, probabilmente, nella grandissima preparazione dei suoi componenti. Ognuno era in fondo uno dei più grandi strumentisti non solo della sua epoca, ma dell’intera storia del rock, e dall’incontro di talenti così grandi non poteva che nascere qualcosa di memorabile.

Alla batteria, considerato il vero “motore” del gruppo, c’era infatti John Bonham. Chiamato anche “Bonzo”, ridefinì il concetto di batteria rock, ponendo le basi per molti gruppi che sono venuti dopo di lui.

I tre cerchi di John Bonham, il batterista dei Led Zeppelin

Scomparso in maniera tragica nel 1980 – cosa che portò allo scioglimento del gruppo –, in Led Zeppelin IV scelse come simbolo tre cerchi intrecciati. Anche lui per la scelta si affidò al libro di Rudolf Koch, che i membri si passavano tra loro.

Si tratta anche in questo caso di un segno legato all’idea della Trinità, sia in chiave cristiana che familiare. Infatti può essere utilizzato anche per indicare i ruoli di padre, madre e figlio.

La birra Ballantine

Come hanno notato alcuni, lo stesso simbolo – anche se rovesciato – si ritrova inoltre nel logo della birra Ballantine.

Questa fabbrica era una delle più antiche del settore negli Stati Uniti e rimase una tra le marche più vendute fino alla metà degli anni ’60, quando i Led Zeppelin cominciarono a muovere i loro primi passi. Poi iniziò a calare nelle vendite e cambiò più volte di proprietà a partire dal 1972.

 

4. Il simbolo di Robert Plant

La piuma della dea Ma’at

Ultimo ma non ultimo, analizziamo il simbolo di Robert Plant. Come certamente saprete, lui, cantante, contribuì in maniera determinante al successo della band. Da una parte, perché fu autore assieme a Jimmy Page della maggior parte delle canzoni.

Dall’altra, perché con la sua voce immediatamente riconoscibile, stabilì lo standard canoro dell’hard rock, che da lì in poi molti avrebbero imitato.

La piuma scelta da Robert Plant

Il suo simbolo è costituito da una piuma inscritta in un cerchio. Si tratta di una scelta meno inconsueta di quella dei suoi compagni. Gli altri, infatti, si affidarono a simboli molto difficili da decifrare.

Quello di Plant, per quanto possa allacciarsi a varie mitologie di cui adesso daremo conto, in realtà offre una prima, chiarissima interpretazione. La piuma, soprattutto posta in quella posizione, è da sempre il simbolo di chi scrive e richiama certamente al fatto che lui si occupava dei testi delle canzoni.

Da pesare col cuore

Guardando più in profondità, i devoti del gruppo hanno scoperto che la piuma rappresentata è in realtà quella di Ma’at. Quest’ultima era la dea egizia della verità, dell’equilibrio, della moralità, della legge e della giustizia. La piuma veniva portata dalla dea sul capo, e serviva per misurare se l’anima del defunto avrebbe raggiunto l’aldilà.

Infatti il cuore del morto – dove risiedeva l’anima – veniva posto su un piatto della bilancia, mentre sull’altro c’era appunto la piuma. Se il cuore risultava più leggero, significava che la vita era stata virtuosa.

Il simbolo fu trovato da Plant probabilmente nel libro The Sacred Symbols of Mu. Il volume, pubblicato nel 1933, era firmato dal colonnello James Churchward.

D’altronde, Plant era da sempre affascinato dall’esoterismo, e questo interesse si riflette anche in molti testi dei Led Zeppelin. Mescolato a temi tratti dalla mitologia norrena, gallesa o celtica e a riferimenti tolkieniani.

 

5. L’asterisco di Sandy Denny

Esiste anche un quinto simbolo

Concludiamo con un simbolo che pochi conoscono, perché è riportato sempre all’interno di Led Zeppelin IV, ma in posizione più defilata. Se si va scorrere il retro dell’involucro dell’album originale, infatti, ci si accorgerà di un quinto segno.

Nell’elenco delle canzoni, di fianco al titolo di The Battle of Evermore, compaiono tre triangolini disposti in una posizione precisa.

Il simbolo di Sandy Denny, molto meno visibile degli altri ma comunque presente

Quel simbolo è in realtà utilizzato come una sorta di asterisco, perché alla fine dell’elenco ricompare per segnalare che in quella canzone canta anche Sandy Denny («appears by courtesy of Island Records»).

Ma invece di usare un asterisco tradizionale, i Led Zeppelin optarono per questo simbolo. Un simbolo che tra l’altro è estratto, come altri già citati, da The Book of Signs di Koch.

Divinità e fecondità

Il disegno non era quindi neppure in questo caso nuovo. La ricorrenza del numero 3 (tre triangoli uguali che si toccano in uno dei loro vertici) infatti richiama il concetto della divinità, soprattutto in ambito cristiano. Inoltre, il triangolo rovesciato richiama spesso l’organo femminile e quindi la fecondità.

Su questa runa però c’è un alone di mistero, sia perché lo stesso Koch non dà una spiegazione chiara del suo significato, sia perché non si sa se sia stata la Denny a sceglierla o se sia stata selezionata dagli altri membri del gruppo.

Se non la conoscete, Sandy Denny era una cantante britannica dal timbro di voce molto particolare. Considerata da alcuni la più grande cantante folk-rock inglese di ogni epoca, fu l’unica ammessa a duettare con Robert Plant in tutta la storia dei Led Zeppelin.

Purtroppo la carriera della Denny si spense però molto in fretta, per via di vari problemi personali. E la stessa cantante morì, ad appena 31 anni, per gli effetti di una caduta patita in un momento di ubriachezza.

 

E voi, quale simbolo dei Led Zeppelin preferite?

Ecco cinque simboli usati dai Led Zeppelin: vota il tuo preferito.

 

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