Cinque spezie indiane da provare

Quali sono le migliori spezie indiane che bisogna assolutamente provare?

Quando si parla di spezie, spesso si pensa all’India, paese affascinante e ricco di tradizioni culinarie uniche. Le spezie indiane, infatti, costituiscono una componente fondamentale della ricca e aromatica cucina indiana, la quale seduce i palati di tutto il mondo con i suoi sapori unici.

Quali sono le principali spezie indiane da provare? Nel ricco mondo delle spezie indiane, ce ne sono tantissime, e la cosa più importante è quella di lasciarsi guidare dai propri gusti. Se non sapete cosa assaggiare, ricorrete al Garam masala. Il Garam masala è in assoluto il masala (termine generico con cui in India si indica il curry) più diffuso nella cucina indiana e viene utilizzato per condire fondamentalmente il riso e piatti a base di verdura.


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Come prepararlo? Estraete i semi da 50 g di cardamomo verde, rompendo i frutti in un mortaio, quindi sbriciolate una stecca di cannella e tostate, separatamente, 50 g di semi di coriandolo, 25 g di semi di cumino, 25 g di grani di pepe nero e 7-8 g di chiodi di garofano. Unite tutte queste spezie in un macinino, aggiungetevi mezza noce moscata e polverizzate il tutto. Otterrete una polvere molto profumata che potrete conservare in un contenitore ermetico non trasparente.

Approfondiamo, comunque, le cinque spezie indiane da provare. Queste spezie provenienti dall’India sono una delizia per il palato e l’olfatto.

 

1. Il cardamomo

Conosciuto fin dai tempi dei greci e dei romani, occupa un posto speciale nella cucina indiana

Il cardamomo si ricava da una pianta erbacea perenne della famiglia delle zingiberacee dell’Asia tropicale. Schiacciando i semi in un mortaio si estrae un prezioso olio essenziale, molto aromatico e dal gusto piccante.

Il frutto del cardamomo si trova nelle varianti verde, più piccola e dal sapore più delicato, e nera. Il seme del cardamomo verde è contenuto in capsule molto piccole e sottili che vengono però eliminate perché amare, a differenza di quelle del cardamomo nero che, anche se più grosse, possono essere tritate insieme ai semi.

Il cardamomo

Come usarlo? Un tè alle spezie può essere un’ottima idea. Vi occorrono: 1 litro di acqua, 20 grammi di tè nero in foglie, 1 grammo di semi di cardamomo, 8 chiodi di garofano, 4 stelle di anice, 1 stecca di cannella da 2 centimetri, zucchero di canna grezzo. Pestate le spezie in un mortaio, eccezion fatta l’anice stellato.

Fate bollire l’acqua e versatela in una teiera in cui avrete già messo il tè e le spezie. Poi unite l’anice. Lasciate in infusione per 10 minuti, filtrate, e, se volete, utilizzate l’anice stellato come decorazione. Zuccherate a piacere.

 

2. Il coriandolo

No, non c’entra il Carnevale: parliamo di una spezia che appartiene alla famiglia del prezzemolo

Il coriandolo è una pianta erbacea della famiglia delle ombrellifere che cresce tutto l’anno. In commercio la troviamo sotto forma di semi rotondi o foglioline intere o tritare. In erboristeria viene consigliato per le sue proprietà digestive, come blando lassativo e come rimedio contro le emicranie.

Con il coriandolo vi consiglio degli arancini di banana fritti. Questi gli ingredienti per quattro persone: 100 grammi di semola di grano duro, 5 banane verdi, 4 peperoncini verdi, 3 patate, 2 centimetri di zenzero fresco pelati, 1 pizzico di coriandolo, 1 pizzico di garam masala, 1 pizzico di peperoncino, 1 scalogno, sale, pepe, olio per friggere.

Il coriandolo

Lavate e bollite le patate e le banane con la loro buccia per una ventina di minuti, quindi pelatele e miscelate la polpa passata con uno schiacciapatate.

Frullate lo scalogno e lo zenzero grattugiato e amalgamateli con un po’ d’acqua per ottenere una pasta. In una padella friggete i peperoncini spezzettati, aggiungete le spezie, la pasta di zenzero e scalogno e fate cuocere per 2 minuti.

Versatevi il purè di banana e il coriandolo, quindi mischiate tutto. Togliete dal fuoco quando l’impasto tende a staccarsi dalla padella, quindi formate delle palline che passerete nella semola e poi friggerete, fino alla doratura, in abbondante olio bollente. Servite ben calde.

 

3. La curcuma

Di un giallo splendido, è una spezia nota anche come zafferano delle Indie

La curcuma è una pianta erbacea della famiglia delle zingiberacee con un rizoma aromatico, dalle foglie larghe e con deliziosi fiori gialli.

La polpa delle radici, bollita ed essiccata, conferisce aroma e colore al curry e viene spesso usata al posto dello zafferano. In India è diffusa anche come colorante dei tessuti. In erboristeria si consiglia come valido stimolante per il fegato e cistifellea e come acceleratore della metabolizzazione dei grassi.

La curcuma e il suo particolare colore

Provate la curcuma in questa ricetta con cavolfiori, fagiolini e mandorle. Lessate per mezz’ora in abbondante acqua salata le cimette di un cavolfiore e 200 grammi di fagiolini, puliti.

Scolate le verdure e lasciatele sgocciolare e, nel frattempo, mettete in una padella wok dell’olio di oliva in cui farete saltare 100 grammi di mandorle, 1 pizzico di curcuma e 1 pizzico di peperoncino rosso in polvere (la ricetta originale prevede il ghee, vale a dire il burro chiarificato, con l’olio extravergine d’oliva).

Aggiungete alle spezie e all’olio le verdure e lasciate soffriggere per 5 minuti, quindi regolate di sale e pepe. Volendo potete aggiungere 200 millilitri di panna da cucina, facendola addensare per un paio di minuti. Il piatto va servito caldo.

 

4. Il tamarindo

Ne sono ghiotte anche le scimmie!

Il tamarindo è una pianta della famiglia delle leguminose con profumatissimi fiori color crema. I baccelli contengono una polpa acidula ricca di vitamine, molto apprezzata dagli indiani. La pectina contenuta nei semi può essere utilizzata come conservante naturale nella preparazione di marmellate.

Con il tamarindo vi consigliamo la ricetta dello Jira pani, una bevanda. Per circa un litro di questa bevanda occorrono: 1 litro di acqua, 100 grammi di polpa di tamarindo, 30 grammi di zucchero di canna grezzo, 20 grammi di zenzero fresco tritato, 5 grammi di semi di cumino, 1 grammo di garam masala.

Il tamarindo

Fate bollire il tamarindo nell’acqua per una ventina di minuti, quindi filtrate e schiacciate per estrarre quanto più succo possibile. Aggiungete i semi di cumino, che avrete già tostato e schiacciato nel mortaio.

Unite al liquido lo zenzero, lo zucchero, le spezie e mescolate con cura. Filtrate nuovamente e lasciate riposare per una mezz’ora, quindi gustatelo diluito in acqua ghiacciata.

 

Lo zenzero

«Lo zenzero è delicato e pungente, e spinge a guardarsi negli occhi» (dal film Un tocco di zenzero di Tassos Boulmetis)

Lo zenzero è una pianta erbacea perenne della famiglia delle zingiberacee, con spighe di fiori bianchi e un rizoma estremamente aromatico. Può essere adoperato fresco, essiccato, in polvere, sottaceto o caramellato.

Gli indiani ne fanno largo uso oltre che in cucina, anche per le sue proprietà digestive e toniche universalmente riconosciute. È utilizzato anche come balsamo per effettuare massaggi e alleviare dolori muscolari.

Lo zenzero, una delle spezie indiane più famose e usate

Una ricetta indiana in cui c’entra anche lo zenzero è il cosiddetto elisir di frutta. Per la preparazione di questa bevanda occorrono i seguenti ingredienti: 1 litro di succo di mela, 1 litro di succo di mirtillo, 300 millilitri di spremuta di arancia rossa, 200 millilitri di spremuta di pompelmo, 10 chiodi di garofano, 3 centimetri di radice di zenzero, 3 limoni, 2 mele, 2 arance, 2 stecche di cannella spezzettate, 30 grammi di miele di acacia.


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Pelate lo zenzero e tritatelo; tagliate la frutta a piccoli pezzi. Unite i succhi alle spezie e portateli a ebollizione in una casseruola, quindi aggiungete la frutta a pezzetti. Abbassate la fiamma e lasciate cuocere per un quarto d’ora. Dolcificate con il miele e servite tiepido o freddo. Con le dosi indicate si ottengono circa 3 litri di bevanda.

 

E voi, quale spezia indiana preferite?

Ecco cinque importanti spezie indiane: vota la tua preferita.

 

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