
Il tennis è uno sport di resistenza, di nervi, di potenza, ma è indubbiamente anche uno sport nel quale i gesti tecnici possono fare la differenza: la storia è piena di campioni che sulla precisione dei loro lungolinea, sul taglio dei loro rovesci o sull’efficacia delle loro discese a rete hanno costruito un’intera carriera.
E tra tutti i colpi in cui può emergere la classe di un tennista, indubbiamente il lob – ovverosia il pallonetto – è uno dei più spettacolari: neutralizza la minaccia di un avversario pronto sulla rete, presuppone un ottimo dominio della forza, necessita di prontezza di spirito e buona mira.
Il colpo fu inventato addirittura nel 1878 dall’inglese Frank Hadow, che lo usò per aggiudicarsi la seconda edizione del torneo di Wimbledon, superando in finale il vincitore dell’edizione precedente Spencer Gore, che invece aveva inventato il gioco a rete.
Da allora il colpo ha avuto fior di interpreti, sui quali sarebbe troppo lungo dilungarsi qui, anche per la mancanza, a volte, di supporti visivi; ripercorriamo invece insieme alcuni recenti e memorabili esempi di pallonetto del tennis.
Indice
1. Fabrice Santoro, il mago
contro Vince Spadea nella semifinale dell’Hall of Fame Tennis Championships di Newport (2008)
Ci sono tennisti che, al di là dei successi che riescono a raccogliere in carriera, hanno la spettacolarità nel sangue: magari non riescono a essere sufficientemente continui per aspirare a un torneo del Grande Slam o per entrare nella top ten del ranking ATP, ma ciononostante riescono a lasciare un ricordo molto forte tra gli appassionati.
Uno di questi è sicuramente il francese Fabrice Santoro, l’unico tennista della storia a partecipare a tornei del Grande Slam in quattro decadi diverse (ha cominciato infatti nel 1989 e si è ritirato nel 2010) e un giocatore del quale Andre Agassi, uno che di spettacolo se ne intendeva bene, ebbe a dire: «Per vedere giocare Fabrice il prezzo del biglietto non è ancora stato stabilito».
Nato a Tahiti, ottenne i più importanti successi della carriera soprattutto grazie al doppio, aggiudicandosi due Australian Open in coppia con Michaël Llodra, mentre nel singolare nei tornei del Grande Slam non andò mai oltre i quarti di finale, raggiunti sempre in Australia.
Il colpo che abbiamo scelto arriva dall’edizione del 2008 del torneo ATP di Newport, nel quale Santoro – allora già trentacinquenne – era il detentore; in semifinale affrontò Vince Spadea, un giocatore più o meno al suo livello che aveva già battuto la testa di serie numero 3, Nicolas Mahut, e lo regolò in due set (7-6, 6-1).
Il pallonetto rende perfettamente onore al suo soprannome, the magician, cioè “il mago”.
2. Rafa Nadal, il re della terra battuta
contro Novak Djokovic nella finale del Mutua Madrileña Madrid Open di Madrid (2011)
Non c’è bisogno di spendere tante parole per presentare Rafael Nadal: attuale numero uno al mondo, il più giovane giocatore nell’era open ad aver completato il Career Grand Slam e l’indiscusso re della terra battuta, dati i suoi otto titoli conseguiti in nove stagioni al Roland Garros.
Se nei primi anni della sua carriera la principale rivalità era quella con Roger Federer – i due si sono alternati ininterrottamente per sei stagioni al vertice della classifica ATP – recentemente è invece emersa la nuova rivalità con Novak Djokovic, col quale anzi si registra il maggior numero di scontri (39) della storia del tennis contemporaneo.
Proprio da una sfida con Djokovic abbiamo scelto il secondo lob della nostra cinquina: siamo a Madrid, in casa di Nadal anche perché si gioca sulla terra rossa; Nadal, anzi, è il primo del ranking mondiale e di conseguenza anche la prima testa di serie del torneo, mentre Djokovic parte in seconda posizione.
Lo spagnolo arriva in finale dopo aver superato le nostre vecchie conoscenze Baghdatis, Llodra (che abbiamo citato poche righe fa) e soprattutto Federer in tre set in semifinale; Djokovic invece ci arriva superando Ferrer ai quarti e il sorprendente brasiliano Bellucci in semifinale.
Per il serbo è la prima gara conclusiva in questo torneo (dopo la combattutissima semifinale del 2009 proprio contro Nadal), mentre per lo spagnolo è la terza finale consecutiva (e la quarta complessiva) con due titoli già messi in bacheca. La partita se la aggiudicherà Djokovic, ma il colpo di Nadal che vi presentiamo qui è leggendario.
3. Lleyton Hewitt, il tignoso
contro Radek Stepanek nel primo turno del Shanghai Masters di Shanghai (2012)
Prima dell’avvento di Federer, Nadal e Djokovic, uno dei nomi più caldi del tennis mondiale era quello dell’australiano Lleyton Hewitt, capace, giovanissimo, di arrivare in testa alla classifica ATP e di mettere in bacheca i trofei di Wimbledon e dell’US Open, forte soprattutto del suo stile di gioco tenace e, come abbiamo scritto nel titolo, “tignoso”.
Nonostante abbia ormai passato la fase migliore della sua carriera, Hewitt rimane un giocatore di tutto rispetto e anzi proprio nel pallonetto è spesso riuscito a dare il meglio di sé, riuscendo a piazzare colpi inaspettati anche dopo scambi prolungati.
Il lob che vi presentiamo nel video qui di seguito viene da un match forse non di primissimo piano – era il primo turno dello Shanghai Masters del 2012 – ma arriva contro un avversario onorevole come Radek Stepanek, un altro veterano in parabola discendente.
Dopo un lungo scambio Hewitt piazza un primo lob neutralizzato da Stepanek, seguito poco dopo da un secondo tentativo che invece va a segno all’incrocio delle linee. Hewitt, arrivato al torneo con una Wild Card, non sarebbe però riuscito a superare il ceco, cedendo per 5-7 e 1-6.
Nel resto del torneo Stepanek avrebbe fatto fuori anche le teste di serie numero 11, Richard Gasquet, e numero 8, John Isner, prima di cedere ad Andy Murray (poi finalista ma sconfitto da Djokovic) nei quarti di finale.
4. Andy Murray, l’inglese nella storia
contro Roger Federer nella semifinale dell’Australian Open (2013)
Abbiamo appena parlato di Andy Murray, che nel 2012 buttò fuori Stepanek dal Shanghai Masters, e subito ne approfittiamo per vedere uno dei suoi più belli e forse più famosi lob, piazzato nientemeno che contro Roger Federer.
Siamo all’Australian Open di inizio 2013. L’annata precedente è stata fino ad allora la stagione più felice della carriera dello scozzese: ha portato a casa il primo titolo in un torneo del Grande Slam, battendo in una combattutissima finale, a New York, Novak Djokovic.
Poi è andato vicino a vincere a Wimbledon, dove si aspettava una vittoria di un britannico da decenni, ma è stato fermato in finale da Federer; soprattutto, ha conquistato la medaglia d’oro ai Giochi Olimpici di Londra, prendendosi una rivincita particolarmente gustosa proprio contro Federer.
Inizia l’anno nuovo e come di consueto arriva il torneo australiano: Murray giunge in semifinale con un percorso relativamente semplice, e lì incontra di nuovo il maestro svizzero, che invece ha fatto una gran fatica nei quarti con Jo-Wilfried Tsonga. La partita è combattutissima e si conclude solo al quinto set, con Murray che accede alla finale, dove perderà contro Djokovic.
5. Roger Federer, il maestro
contro Benjamin Becker nel primo turno del Dubai Tennis Championships (2014)
E concludiamo, allora, con l’immancabile campione svizzero di cui già ampiamente abbiamo parlato in questo nostro articolo.
Il colpo che abbiamo scelto è recentissimo, visto che è stato messo a segno appena il mese scorso a Dubai, in un torneo a cui ha preso parte come quarta testa di serie (dopo Djokovic, Del Potro e Berdych), riuscendo a superare tra l’altro il già citato Stepanek, il detentore Djokovic in semifinale e proprio Berdych, in quel momento numero 6 del mondo, nella gara decisiva, incamerando il settantottesimo titolo in carriera.
Ma abbiamo scelto una sequenza del primo turno, combattuto contro il tedesco Benjamin Becker, un giocatore indubbiamente di seconda fascia che però si rende qui protagonista di un appassionante scambio col campione svizzero, in cui ogni volta sembra che il colpo decisivo sia già stato messo a segno ma invece il giocatore sulla difensiva riesce a sfoderare un colpo che capovolge la situazione.
Becker, coetaneo di Federer, in carriera ha vinto un solo titolo, il poco prestigioso Ordina Open, che si disputa a Boscoducale – o, nel complesso nome locale, a ‘s-Hertogenbosch – in Olanda ogni anno a giugno su campi in erba.
E voi, quale lob preferite?