Film sui viaggi nel tempo: i 13 più belli e recenti

Ritorno al futuro e gli altri film sui viaggi nel tempo

La fantascienza ha, da sempre, i suoi cliché. Che si tratti di robot, di astronavi aliene, di sistemi politici distopici o di viaggi nel tempo, ogni buon libro o buon film ambientato nel futuro deve presentare almeno uno degli elementi ricorrenti del genere, e cercare di rinnovarlo senza snaturarlo. A volte ci si riesce, e ci si trova davanti ad un capolavoro; altre volte si manca miseramente l’obiettivo.

I viaggi nel tempo sono stati uno degli elementi centrali del cinema di fantascienza soprattutto tra gli anni ’80 e ’90. Non che prima mancassero avventure di questo tipo – basti pensare, solo per fare un paio di esempi, a Il pianeta delle scimmie o I banditi del tempo –, ma è indubbio che in quei due decenni l’argomento divenne di moda.

Che si trattasse di salti in avanti, verso un futuro sempre più oscuro, o all’indietro, verso un passato da rimpiangere, tutti sembravano voler lasciare il presente.


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Ma quali sono stati i migliori esempi di questo genere? Quali film, cioè, ci hanno appassionato di più con questi salti temporali? Ne abbiamo scelti alcuni che vanno appunto dalla metà degli anni ’80 alle stagioni più recenti. Si tratta di pellicole diventate di culto, visionarie e di grande successo.

 

1. Ritorno al futuro

Se si parla di viaggi nel tempo al cinema, non si può non partire da Ritorno al futuro, il capofila del genere. Senza Marty McFly e la sua DeLorean probabilmente non avremmo avuto molti dei film d’avventura che oggi basano il loro fascino sui paradossi temporali.

Ma forse, più in generale, non avremmo avuto neppure molti film adolescenziali e generazionali in cui il protagonista deve in qualche modo vedersela coi propri genitori (direttamente o metaforicamente).

Creato dalle menti di Robert Zemeckis (poi anche regista) e Bob Gale, il film arrivò nei cinema americani nel 1985, nonostante fosse stato in lavorazione per ben cinque anni. Nessuno, infatti, all’inizio voleva comprare il copione di Zemeckis e Gale.

I motivi per il diniego erano vari: da un lato, in un’epoca in cui riscuotevano grande successo le commedie erotiche quella storia era fin troppo pudica; dall’altro, c’erano pur sempre vari retroscena edipici che ne limitavano l’appeal presso un pubblico familiare.

L’epica avventura di Michael J. Fox

Alla fine, comunque, il film si fece, non senza qualche altra vicissitudine. Ad esempio, l’attore che era stato scelto all’inizio per interpretare Marty, Eric Stoltz, fu licenziato dopo poche settimane, perché non riusciva a trasmettere l’ironia del personaggio.

Al suo posto venne preso Michael J. Fox, che all’epoca lavorava tutti i giorni alle riprese di Casa Keaton. Per questo il giovane attore dovette girare tutte le sue scene di notte e nei weekend.

Un sacrificio che, col senno di poi, fu un ottimo affare, visto che il film fu il più visto del 1985 e venne citato perfino da Ronald Reagan nel suo discorso sullo Stato dell’Unione1.

Per quanto riguarda il viaggio nel tempo, come ben sapete il film immagina che un ragazzo del 1985 si trovi catapultato nel 1955 e qui conosca i propri genitori ancora adolescenti. Tra lo sconcerto di scoprirli ben diversi da come li conosceva e il rischio di venire cancellato dalla storia, deve cercare di rimettere le cose a posto e tornare nel suo tempo.

   

 

2. Terminator 2 – Il giorno del giudizio

Già prima di Ritorno al futuro, però, nei cinema americani era comparsa una pellicola di fantascienza che coniugava il nuovo gusto action con l’idea dei viaggi nel tempo.

Si trattava di Terminator, lanciato nel 1984, scritto (assieme a Gale Anne Hurd) e diretto da James Cameron, con Arnold Schwarzenegger nel ruolo del protagonista. Sette anni più tardi, nel 1991, arrivò nelle sale il sequel che si rivelò perfino più bello ed entusiasmante dell’originale: si intitolava Terminator 2 – Il giorno del giudizio.

La storia riprendeva il filo da dove si era interrotto il primo capitolo della saga. Nella California dei giorni nostri il giovane John Connor riceveva la visita di due Terminator provenienti dal futuro. Uno, un modello T-800, era stato inviato dallo stesso Connor del futuro per proteggersi.

L’altro, un T-1000, era un modello più evoluto, che aveva invece l’incarico di ucciderlo. Connor – assieme alla madre Sarah, rinchiusa in manicomio – era l’unico che pareva in grado, infatti, di impedire il trionfo del supersistema informatico noto come Skynet.

L’epica avventura di uno Schwarzenegger proveniente dal futuro

Tra previsioni apocalittiche sul futuro, visioni e lotte all’ultimo sangue, John, Sarah e il T-800 riuscivano infine a debellare la minaccia nucleare, non senza qualche perdita.

Costato 94 milioni di dollari e pieno di effetti speciali, il film incassò subito mezzo miliardo di dollari e convinse la critica, anche per la presenza di qualche scena particolarmente toccante.

Sicuramente, rappresentò il punto più alto della carriera di Schwarzenegger, che proprio durante queste riprese giurò che non avrebbe più interpretato dei “cattivi” (anche se poi non mantenne la promessa).

   

 

3. Ricomincio da capo

L’eterno ritorno del Giorno della Marmotta

I viaggi nel tempo non portano solo a situazioni avventurose. A volte, infatti, è il paradosso ad avere la meglio sull’azione. È questo anche il caso di Ricomincio da capo, film di culto diretto da Harold Ramis nel 1993 e interpretato da Bill Murray e Andie MacDowell.

Lì, in realtà, al centro della trama non c’è un viaggio del tempo da fantascienza: semplicemente, il protagonista Phil Connors continua a svegliarsi ogni mattina sempre nello stesso giorno, vedendosi costretto a rivivere all’infinito le medesime 24 ore.

Nel film, il motivo di questo ripetersi incessante delle giornate non viene spiegato. Nelle prime redazioni del copione, però, alla base della maledizione c’era un rito voodooo effettuato da un’ex fidanzata, maledizione che veniva sciolta con un bacio, come nella migliore delle favole.

Il successo fu lento ma inesorabile e legato sia alla trama un po’ stralunata, sia soprattutto a Bill Murray, particolarmente adatto per la parte. Basti dire che oggi in America il Giorno della Marmotta – che si festeggia proprio nel giorno in cui il protagonista si trova a rivivere all’infinito – è sinonimo di una giornata particolarmente ripetitiva.

   

 

4. L’esercito delle 12 scimmie

Torniamo sul versante avventuroso e drammatico con L’esercito delle 12 scimmie. Il film, un thriller fantascientifico, uscì nell’ormai lontano 1995 e fu diretto da Terry Gilliam a partire da una sceneggiatura di David Webb e Janet Peoples.

Per Gilliam, già membro dei Monty Python, non era la prima incursione nel campo. Nel 1981 aveva infatti realizzato (e scritto assieme all’amico Michael Palin) il film I banditi del tempo, una sorta di commedia fantasy in cui un bambino si trovava a saltare da un’epoca storica all’altra all’inseguimento di un gruppo di nani.

L’esercito delle 12 scimmie uscì parecchi anni dopo, quando il nome di Gilliam era ormai diventato celebre. Il regista angloamericano aveva infatti diretto, nel frattempo, successi di critica e di pubblico come Brazil e La leggenda del re pescatore, e con L’esercito si preparava a un nuovo colpo grosso.

D’altronde, nel cast aveva attori di primissimo piano come Bruce Willis, Brad Pitt e Madeleine Stowe, allora all’apice della carriera.

Tra futuro e passato

La storia – assai complicata – prese spunto da un bel cortometraggio francese degli anni ’60, La Jetée, diretto e scritto da Chris Marker. Il protagonista, James Cole, veniva da un’epoca in cui la popolazione terrestre era stata drasticamente ridotta da un virus sconosciuto.


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Veniva perciò mandato nel passato, e cioè nel nostro presente (anche se in momenti diversi), per scoprire l’origine di questa contaminazione ed aiutare a eliminarla. Tra false piste, difficoltà a distinguere la realtà dalla fantasia e una storia d’amore, cercava così di portare a termine la missione.

   

 

5. Looper

Passiamo ora ad un film più recente, di cui abbiamo parlato anche qualche tempo fa quando l’abbiamo inserito tra i migliori dell’anno.

Ci stiamo riferendo a Looper, un’altra pellicola che ha tra i suoi protagonisti Bruce Willis, anche se a distanza di quasi vent’anni da L’esercito delle 12 scimmie. Diretto e sceneggiato da Rian Johnson, il film vede anche la partecipazione di Joseph Gordon-Levitt e Emily Blunt.

La storia è ambientata nel 2044. In quell’epoca facciamo la conoscenza di Joe, un giovane sicario che uccide a sangue freddo degli uomini che gli vengono inviati dal futuro.

Nel 2074, infatti, hanno inventato la macchina del tempo, e le organizzazioni criminali la usano – illegalmente – per mandare nel passato e far scomparire dei personaggi scomodi, con l’aiuto di questi sicari chiamati looper.

Il guaio è che a un certo punto Joe si trova davanti il se stesso del futuro, ma se lo fa sfuggire. Cosa che scatena una caccia all’uomo contro Joe stesso e contro il suo alter ego più anziano.

Un successo ispirato

Tra paradossi temporali, minacce futuribili e tanta azione, il film ha incassato a sorpresa ben 176 milioni di dollari, sei volte più del budget iniziale.

Tra le pellicole che hanno ispirato la trama, a detta dello stesso Johnson, i già citati Terminator e L’esercito delle 12 scimmie, ma anche i fumetti Akira e Domu di Katsuhiro Otomo.

   

 

Altri 8 film sui viaggi nel tempo, oltre ai 5 già segnalati

I cinque film che vi abbiamo presentato finora sono sicuramente tra i più belli e famosi sul tema, ma non sono certo gli unici. Come abbiamo detto, la fantascienza si è occupata molto spesso, infatti, di viaggi nel tempo, e se i paradossi vi interessano ci sono vari altri film che vale la pena di recuperare. Ecco quali sono.

 

Predestination

Uscito nel 2014, Predestination è un thriller fantascientifico tratto da un racconto di Robert A. Heinlein pubblicato per la prima volta sul finire degli anni ’50. Al centro della trama c’è un agente temporale, incaricato di viaggiare nel tempo per fermare un pericoloso terrorista.

Nei suoi numerosi viaggi, però, questo agente finisce per conoscere un certo John e per portare anche lui indietro nel tempo, fino a generare una serie di paradossi temporali e colpi di scena a ripetizione. I due attori principali sono Ethan Hawke e Sarah Snook, mentre la regia è di Michael e Peter Spierig.

Questione di tempo

Molto diverso è il tono di Questione di tempo, che sfrutta l’espediente narrativo dei viaggi nel tempo non tanto per creare tensione e colpi di scena, quanto per dipanare una trama da commedia amorosa. D’altronde, regia, soggetto e sceneggiatura sono tutte di Richard Curtis.

Come forse ricorderete, Curtis è l’autore delle sceneggiature di Quattro matrimoni e un funerale, Il diario di Bridget Jones e Notting Hill, e anche qui si vede la sua mano lieve. La storia è quella di un ragazzo che, una volta scoperto di poter viaggiare nel tempo, torna indietro a correggere i suoi errori, soprattutto amorosi.

 

Project Almanac – Benvenuti a ieri

Project Almanac è un film poco noto ma molto interessante sui viaggi nel tempo. Realizzato, con pochi mezzi, nel 2015 da Dean Israelite (a partire da una sceneggiatura di Jason Pagan ed Andrew Deutschman), ha come protagonisti i giovani Jonny Weston, Virginia Gardner e Sofia Black D’Elia.

Un ragazzo da poco ammesso al MIT decide di preparare un progetto scientifico ispirandosi ad alcune vecchie carte del padre. Finirà per creare una macchina del tempo, ma il suo utilizzo indiscriminato produrrà più problemi che vantaggi.

Primer

Anche Primer è un film indipendente girato con pochi mezzi, ma molto apprezzato dal pubblico e dalla critica, tanto che alla sua uscita si aggiudicò il Gran Premio della Giuria al Sundance Film Festival. Autore quasi unico del film è Shane Carruth, che l’ha scritto, diretto, prodotto, montato e recitato.

L’idea di fondo di questo film è che sia possibile viaggiare nel tempo, tornando indietro però solo di alcune ore ma creando, allo stesso tempo, dei possibili paradossi temporali dovuti alla contemporanea presenza, in una linea temporale, dei se stessi del presente e del futuro. Ed in effetti il sistema si rivela pericoloso.

 

Un amore all’improvviso

Torniamo a mescolare la fantascienza col romanticismo in Un amore all’improvviso, film del 2009 baciato da un discreto successo e prodotto, tra gli altri, da Brad Pitt a partire dal romanzo La moglie dell’uomo che viaggiava nel tempo di Audrey Niffenegger.

Il protagonista è Henry, un uomo sposato che però si ritrova di tanto in tanto a viaggiare nel tempo, soprattutto quando è sottoposto a situazioni di stress. Il problema è però che questi viaggi non sono volontari e che Henry non può decidere quando andare e quanto rimanerci.

Synchronicity

Synchronicity è un film di fantascienza abbastanza recente, visto che è uscito nel 2015. Prodotto con un budget piuttosto basso e con attori poco noti, ha comunque destato l’attenzione degli appassionati per via di qualche intrigante idea relativa, come al solito, ai viaggi nel tempo.

Jacob Gentry, regista e autore del soggetto del film, immagina infatti un mondo in cui il suo personaggio principale, il fisico Jim Beale, inventa una macchina del tempo che rischia però di essergli portata via dai finanziatori. Per questo si imbarca in un pericoloso viaggio nel passato che può generare degli universi paralleli.

 

X-Men – Giorni di un futuro passato

Finora abbiamo parlato perlopiù di film di fantascienza tradizionali, in cui un personaggio umano – di solito uno scienziato – si trova quasi per sbaglio catapultato nel passato. Negli ultimi anni, però, la fantascienza si è sempre più spesso legata alle storie dei supereroi, soprattutto quelli della Marvel.

Così è stato anche con X-Men – Giorni di un futuro passato, quarto capitolo della saga cinematografica degli X-Men, uscito nel 2014. Il film si ispira a un celebre fumetto di Chris Claremont e John Byrne degli anni ’80 e ci mostra i mutanti della Marvel cercare, nel passato, di impedire il verificarsi di certi avvenimenti.

Peggy Sue si è sposata

Peggy Sue si è sposata, con cui concludiamo, non è il classico film sui viaggi nel tempo, se non altro perché non c’è una macchina del tempo e il genere non è quello fantascientifico. In seguito a uno svenimento, la quarantatreenne Peggy Sue si ritrova infatti proiettata a venticinque anni prima, nel 1960, come se avesse di nuovo diciott’anni.

Così ha modo di rivivere per qualche tempo la sua adolescenza, cercando, col senno di poi, di rimediare a quelli che ritiene esser stati degli errori. Diretto nientemeno che da Francis Ford Coppola, il film presentava Kathleen Turner e Nicolas Cage come protagonisti, oltre a un giovane Jim Carrey. Ottenne tre candidature agli Oscar.

 

E voi, quale film sui viaggi nel tempo preferite?

Ecco cinque bei film sui viaggi nel tempo: vota il tuo preferito.

Note e approfondimenti

  • 1 Il segmento in questione potete vederlo qui.

 

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