Cinque straordinarie copertine di videogiochi

La cover di GTA San Andreas

Il successo dei videogame si basa su vari fattori, a volte imponderabili: certo conta molto la qualità del gioco in sé, ma un peso significativo l’hanno anche la scelta del momento in cui farlo uscire, le piattaforme di riferimento, la promozione, il passaparola. Tra tutti gli elementi, quello che però risalta immediatamente agli occhi è la copertina del gioco, l’immagine che ne accompagna la scatola, quella che gli americani chiamano cover o box art.

Certe sono esteticamente bellissime, altre hanno il dono dell’originalità, pochissime riescono ad entrare nell’immaginario collettivo, magari anche con immagini estremamente semplici ed essenziali.

E allora, nel mare magnum della sterminata produzione che ha invaso i negozi specializzati in questi anni, cerchiamo di identificare cinque copertine di videogiochi a nostro modo di vedere memorabili.

 

1. Super Mario Bros.

Sul peso specifico di Super Mario Bros. nella storia dell’intrattenimento videoludico c’è poco da dire: ne ha parlato più o meno chiunque e qualcosa abbiamo detto pure noi nei mesi scorsi.

La copertina del primo Super Mario Bros.Pochi, però, si sono soffermati sulla copertina del gioco uscito in Giappone nel 1985 e nel 1987 in Europa, una copertina certo semplicissima nella grafica ma capace di segnare un’epoca, di rimanere impressa nella mente e anche, contemporaneamente, di mettere subito in chiaro a cosa si stava andando incontro comprando quel gioco.

Un Mario ancora molto diverso da quello a cui siamo abituati oggi – più definito ma anche differente nei colori e in parte nei tratti somatici – è immortalato, con i pixel bene evidenti, mentre vola veloce contro una parete, dando l’idea di un dinamismo allora impensabile.

Tra l’altro, come è stato più volte notato, questa copertina ha anche un elemento di originalità involontaria che va ben oltre il gioco in sé: nell’immagine, infatti, Mario non sta compiendo azioni particolarmente eroiche o trionfando, ma sta invece per morire.

Lo screenshot, infatti, può essere stato tratto solo da uno scenario in cui Mario sta precipitando nella lava incandescente, che in effetti si intravede in basso, e sta quindi per perdere una vita. Paradossale, insomma, che uno dei videogiochi di maggior successo di sempre mostri in copertina la sconfitta del suo eroe.

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2. The Legend of Zelda

Rimaniamo ancora per un attimo agli albori dell’era dei videogiochi con un altro titolo prodotto a metà anni ’80 dalla Nintendo, un altro titolo in grado di incassare un clamoroso successo e di entrare nel ricordo nostalgico di molti di noi: The Legend of Zelda, primo capitolo di una fortunatissima saga.

La cover di The Legend of ZeldaLa box art in questo caso è ancora più semplice. Su sfondo marroncino domina uno stemma araldico che peraltro non ha legame col gioco in sé.

Mancano invece per la prima volta alcuni elementi classici delle copertine di quel periodo, primo fra tutti l’immagine dell’eroe, Link, che era invece presente nella versione giapponese della confezione.

Ciononostante, la copertina internazionale forniva tutti gli elementi essenziali per capire di che gioco si trattava: un gioco di ambientazione fantasy-medievale, in cui c’erano nemici da sconfiggere, porte da aprire e amori da ritrovare. Le informazioni necessarie erano solo queste, e la cover le dava già tutte.

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Questo stesso stile estremamente sintetico sarebbe ritornato anche nelle copertine di alcuni dei capitoli successivi, come ad esempio il sequel The Adventure of Link, A Link to the Past o Ocarina of Time.

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3. Kingdom Hearts

Spostiamoci avanti di una quindicina d’anni, ora, in un’epoca in cui la grafica dei videogiochi è ormai di alto livello e il design dei personaggi comincia ad essere fondamentale per le vendite.

Quella di Kingdom Hearts è una delle copertine di videogiochi più apprezzate dalla criticaUno dei più apprezzati designer, agli inizi degli anni Duemila, è Tetsuya Nomura, giovane grafico che lavora per la Square Enix e che si è fatto un nome con Final Fantasy VII e Final Fantasy VIII; e proprio a Nomura viene affidato un progetto che vede coinvolte la software house nipponica e la Disney per creare un RPG che mescoli nuovi personaggi ad alcuni classici disneyani.

Ne nasce Kingdom Hearts, serie di grande successo che continua tutt’oggi con nuovi capitoli e sempre caratterizzata da un design chiaramente identificabile, sia nel logo che nel disegno.

La copertina del primo capitolo, che vedete qui di fianco, è probabilmente la più celebre: al chiarore di una Luna a forma di cuore si stagliano le silhouette dei tre protagonisti – Sora, Kairi e Riku – accompagnati da Paperino e Pippo, oltre a una lunga chiave, delle armi e uno scudo in cui è riconoscibile lo stemma sagomato di Topolino.

Una cover dall’indubbio impatto a cui è stato difficile replicare coi capitoli successivi, tant’è vero che in qualche caso si è preferito non farvi più comparire i personaggi, lasciando spazio solo al logo della serie.

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4. Grand Theft Auto: San Andreas

Gioco più venduto di sempre per PS2, Grand Theft Auto: San Andreas è probabilmente il titolo che maggiormente ha cementato nel pubblico il successo della saga creata da Sam Houser, provocando anche polemiche a non finire che da allora accompagnano ogni nuova uscita della serie.

Grand Theft Auto: San AndreasIl gioco, di per sé, aveva il suo punto di forza nella trama, estremamente sviluppata tanto da renderlo un prodotto dal forte impatto narrativo, e l’eco di questo si ritrova anche nella cover, che ricalca lo stile “a vignette” già utilizzato a partire da Grand Theft Auto III ma che qui si fa ancora più efficace.

Se varie scene della trama vengono immortalate nelle dieci vignette della box art, è sicuramente la vignetta di sinistra, quella con la ragazza che si lecca i denti con la lingua e si sistema gli occhiali da sole, ad aver colpito l’immaginario dei videogiocatori.

D’altronde, proprio in questa versione del gioco si poté sbloccare, con un’opportuna patch (la Hot Coffee), dei contenuti pornografici ben più espliciti di quanto l’immagine in copertina faceva pensare. Contenuti che finirono per provocare un paio di cause alla Rockstar e addirittura delle interrogazioni parlamentari con Hillary Clinton in prima linea.

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5. Dark Souls

C’è da dire una cosa, prima di concludere la nostra cinquina: è stato difficile scegliere le cinque copertine a nostro avviso degne di nota, perché la qualità è molto alta e spesso, soprattutto in certi generi, le immagini si richiamano l’una con l’altra.

La copertina di Dark SoulsAd esempio, molto spesso gli artisti si sbizzarriscono coi giochi d’azione, come Borderlands o Left 4 Dead, o quelli fantasy, producendo illustrazioni che meriterebbero tutte di essere incluse qui.

Ma una scelta bisogna pur farla e la nostra si è orientata sulla copertina del primo capitolo di Dark Souls, fortunata serie nipponica uscita in origine per PlayStation 3 che coniuga azione e fantasy.

La copertina si basa su elementi abbastanza tradizionali nel genere: un eroe in penombra, di spalle, armato di tutto punto, si avvia verso la luce che però racchiude le immagini dei nemici da affrontare.

Qualcosa in più

L’elemento in più, in questo caso, è che la luce non è banalmente gialla o bianca, ma virata in azzurro, cosa che rende di maggior impatto la copertina.

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Inoltre, la scelta del soggetto è fortemente legata alla trama del gioco, in cui il protagonista deve sfuggire dal castello in cui è prigioniero e dalla sua terra dominata dall’oscurità per andare a ritrovare altrove la fiamma perduta della luce.

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