Cinque straordinarie storie di cani

I cani sono spesso protagonisti di storie sorprendenti: ecco le migliori

Uomini e cani sono fortemente legati tra loro in una storia che va indietro nei millenni. Spesso i cani si rendono protagonisti di particolari storie che testimoniano il loro profondo legame con noi umani e sottolineano quanto siamo speciali gli uni per gli altri.

Ci sono vicende di cani che hanno avuto un ruolo importante nella storia, ma anche nelle storie di ogni giorno. Eccone cinque straordinarie, alcune un po’ miste alla leggenda, altre più fondate dal punto di vista storico: tutte, comunque, accomunate dal fatto che i cani sono veramente speciali!

 

Saur, il cane-re vichingo

Il suo nome non significa certo dolcezze!

La figura del cane-re è tipica della mitologia norrenaNarra la leggenda che, nel X secolo, il re norvegese Eystein Magnusson conquistò la terra di Trøndelag e vi pose a capo suo figlio Onund come reggente. Il popolo di Trøndelag, però, mal sopportò questa situazione e uccise Onund, mandando su tutte le furie re Eystein che, al colmo dell’ira, soffocò nel sangue ogni ribellione.

Ristabilito il proprio potere, re Eystein pose il popolo di Trøndelag dinanzi a una scelta: potevano inchinarsi dinanzi a lui e giurargli fedeltà eterna oppure accettare come loro re il suo cane, di nome Saur (che indica gli escrementi, ma in maniera volgare). Il popolo di Trøndelag decise di accettare Saur come re, probabilmente in considerazione del fatto che il suo regno non sarebbe poi stato così lungo, tenuta in contro la vita media dei cani. Non sappiamo quanto visse re Saur, ma si racconta che ebbe un trono, una corte, una lussuosissima reggia e un collare d’oro. Altro che escremento!

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Lo smarrito cane della battaglia di Germantown, USA (1777)

Che ci fa un cane durante una battaglia della Rivoluzione americana?

Il messaggio di George Washington al generale HoweLa battaglia di Germantown è una di quelle di cui è costellata la guerra d’indipendenza americana. Nel 1777, il 22 settembre, la città di Filadelfia cadde in mano inglese e George Washington organizzò un contrattacco per il 4 ottobre. Il suo piano fu un po’ troppo elaborato, tanto che delle quattro colonne inviate verso Filadelfia, solo una – quella guidata personalmente da lui – giunse nel punto prestabilito, vale a dire il villaggio di Germantown (che oggi fa parte dell’area urbana di Filadelfia). Arrivati al villaggio, i soldati di George Washington si scontrarono per ore con le truppe inglesi lì appostate. Fu versato molto sangue e alla fine della giornata gli americani dovettero battere in ritirata.

Soldati che andavano, soldati che venivano, chi di qua e chi di là e accadde che un cagnolino che si trovava in battaglia con il suo amico umano sbagliò schieramento e trotterellò con gli americani. Uno dei soldati americani iniziò a fargli le coccole fino a quando non notò al suo collo una medaglietta d’argento e sobbalzò: quel simpatico pelosetto era del generale inglese William Howe!


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Non sapendo che fare, il soldato portò il cane direttamente a George Washington che, dopo essersi assicurato che il piccolo fosse ben nutrito, decise di restituirlo al suo umano, con questo biglietto: «Al generale Howe, con gli omaggi del generale Washington. Il generale è lieto di restituirle un cane finito accidentalmente nelle sue mani, che dall’incisione sul collare sembra appartenere a lei».

A questo punto la storia si mescola un po’ con la leggenda: Howe, si dice, fu molto contento di ritrovare il suo amico peloso, e lo fu di più quando trovò nascosto sotto il collare un messaggio segreto di Washington e da quel giorno fu un po’ più morbido con i ribelli americani. Almeno così si racconta. E tutto grazie a un cagnoletto smarrito.

 

Robot, il cane amante delle pitture rupestri

Chi ha scoperto veramente le Grotte di Lascaux?

Una delle più famose pitture rupestri di LascauxLe Grotte di Lascaux, nella Francia sud-occidentale nei pressi di Montignac, sono un complesso sotterraneo decorato con splendide pitture rupestri di circa diecimila anni fa e sono inserite nell’elenco dei Patrimoni dell’umanità dell’Unesco. Le grotte con il loro patrimonio artistico vennero scoperte il 12 settembre 1940 da Marcel Ravidat, Jacques Marsal, Georges Agnel e Simon Coencas, quattro ragazzi francesi.

Ma la storia tende sempre a dimenticarsi le imprese degli animali non umani e agli scopritori umani dobbiamo aggiungere Robot, il cane di uno di loro. I cinque, infatti, stavano passeggiando nelle campagne intorno a Montignac quando Robot si staccò da loro e si avviò verso una grotta. Chissà, forse il peloso aveva fiuto per l’arte e aveva intuito cosa ci fosse in quelle caverne, oppure era semplicemente attratto dagli odori o ancora potrebbe essere caduto in una grotta (come riportano alcune fonti). Fatto sta che i quattro ragazzi nel recuperare Robot si trovarono dinanzi a una fortuna inestimabile.

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Tutte le notti, Josephine!

La barboncina nera che fece diventare una star la sua umana

La copertina dell'edizione americana di "Tutte le notti, Josephine!"Avete mai sentito parlare di Jacqueline Susann? È autrice del romanzo-confessione La valle delle bambole, pubblicato nel 1966, libro che ha avuto un enorme successo, vendendo oltre trenta milioni di copie e dal quale sono stati tratti un film e una serie televisiva. La valle delle bambole ebbe successo grazie a uno stile da soap-opera mescolato a personaggi non tradizionali, come una modella, una cantante e un’attrice.

Ma la sorte non era sempre stata favorevole a Jacqueline Susann: sebbene avesse in mente da tempo il suo libro, non riusciva a trovare un editore che glielo pubblicasse. Così pensò bene di chiedere aiuto a Josephine, la sua cagnolina: era una barboncina nera (tra l’altro ricordiamo che i barboncini sono tra i cani più longevi) che lei aveva con sé da tempo e che amava agghindare. Così Josephine le diede l’ispirazione di scrivere un memoir divertente in cui la realtà e la fantasia si mescolavano.


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Era, in fin dei conti, la vita romanzata della sua cagnolina che venne data alle stampe con il titolo Tutte le notti, Josephine! Il romanzo ebbe un successo modesto in termini economici, ma permise a Jacqueline di essere conosciuta e così le si aprirono le porte dell’editoria per l’altro suo romanzo, quello che la rese famosissima.

 

Jet, il border collie controllore di volo

Ci sono cose che solo un cane può fare

L'articolo che People ha dedicato a JetNon ci si pensa spesso, ma uno dei problemi che riguardano i voli aerei sono gli uccelli: capita, infatti, che gli uccelli vadano a sbattere contro gli aerei e muoiano e, allo stesso tempo, possono arrecare danni enormi ai velivoli (come, per esempio, la rottura del parabrezza). Per arginare il problema si cerca di evitare che corvi, oche e altri uccelli di ogni ordine e grado nidifichino nei pressi delle piste di volo. Sono state messe in campo diverse tecnologie, anche molto avanzate, ma alla fine gli uccelli si abituano (come succede con gli spaventapasseri) e continuano a nidificare, mettendo a repentaglio la loro vita, quella dei loro pulcini e i voli. Che fare, dunque?

Nel 1999 il Southwest Florida International Airport ha pensato bene di chiedere aiuto ai cani: è così che è nata la figura del “cane controllore”. Il primo a essere arruolato per questo compito è stato Jet, un cane di razza border collie (non a caso ritenuta una delle razze più intelligenti). In pratica, Jet aveva il compito di dissuadere i volatili dal nidificare nei pressi della pista costringendoli così a cambiare luogo. Il tutto, naturalmente, doveva avvenire senza che gli uccelli si facessero male.


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Il “valore aggiunto” di Jet era che, a differenza degli strumenti meccanici, ogni volta metteva in pratica una strategia diversa: correva verso gli uccelli o si acquattava e sbucava all’improvviso, abbaiava o faceva qualsiasi cosa che gli passasse in mente e, in questo modo, rappresentava sempre una novità per gli uccelli che non potevano certo abituarsi alla dissuasione.

Nel 2001 Jet è andato in pensione e ha lasciato il suo delicatissimo posto a un altro border collie, di nome Radar. E altri aeroporti in tutto il mondo hanno seguito l’esempio del Southwest Florida International Airport.

 

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