
Negli ultimi anni, il cinema mondiale sembra aver scoperto un filone parzialmente nuovo: quello dei film sui sogni. Dalla fine degli anni ’90 ad oggi ne sono stati realizzati parecchi, spesso di ottima fattura. Alcuni parlano di sogni lucidi, di momenti in cui il confine tra fantasia e realtà si fa molto labile. Altri intrecciano l’attività onirica coi desideri da realizzare, con i messaggi dall’inconscio. Altri ancora mirano a mettere in confusione la mente dello spettatore.
Solo per darvi qualche esempio, e citare i bei film recenti che non hanno trovato posto nella nostra lista, potremmo menzionare Vanilla Sky, Mulholland Drive e in un certo senso anche Matrix e Se mi lasci ti cancello. Tutti simboli di una rinascita del tema, quasi di un nuovo interesse per l’inconscio dopo decenni di silenzio.
Sì, perché in realtà il cinema onirico non è un’invenzione degli ultimi vent’anni. Risale, piuttosto, agli anni ’20, ’30 e ’40 del Novecento. In quell’epoca, complici Freud e il surrealismo, alcuni registi avevano anzi provato a realizzare vari film sui sogni.
Basti pensare a Il gabinetto del dottor Caligari del 1920. O a Un chien andalou del 1929. O ancora a Io ti salverò di Alfred Hitchcock. Film sperimentali ed estremi, artistici, a volte anche di buon successo popolare.
Poi, nel dopoguerra, l’argomento è velocemente passato di moda. Ogni tanto rispuntava, ma si trattava di casi isolati, forse perché il benessere economico imponeva di prestare attenzione più alla realtà che alla fantasia. Oggi però qualcosa è cambiato.
E allora mettiamo da parte i grandi classici del passato e concentriamoci sugli ultimi anni. Con cinque film sui sogni assolutamente da vedere, che vi lasceranno a bocca aperta.
Indice
1. Apri gli occhi
Il film che ha ispirato Vanilla Sky
Probabilmente, qualche anno fa avete visto Vanilla Sky. Il film, lanciato nel 2001, era diretto da Cameron Crowe e aveva per protagonisti Tom Cruise, Penélope Cruz e Cameron Diaz. Ci fu un gran battage pubblicitario per lanciarlo, anche perché in quel periodo Cruise stava divorziando da Nicole Kidman e la Cruz era diventata la sua nuova fidanzata.
Un regista che avrebbe presto cominciato a lavorare per Hollywood, dirigendo The Others (proprio con la Kidman). Ma avrebbe ottenuto risultati ottimi anche tornando in Europa, come dimostra Mare dentro.
Cesar e le due donne
Il film spagnolo si intitolava Apri gli occhi e vale la pena di recuperarlo, perché è uno dei più bei film sui sogni mai realizzati. La trama si concentra su un giovane madrileno, Cesar, chiuso in un ospedale psichiatrico con l’accusa di omicidio.
Durante il film racconta la sua storia, legata a quella di due donne. Da un lato c’è Sofia, giovane e bella. Dall’altro Nuria, sua ex amante, che sembra uccidersi con l’intento di far ricadere la colpa su di lui.
La realtà si fa però presto confusa. Cesar è pazzo, o forse il suo è un sogno più o meno lucido? Gli eventi accadono realmente o sono il parto della sua mente? Oppure si tratta di un colossale complotto ordito alle sue spalle?
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Tutte le ipotesi rimangono plausibili, in un thriller quasi metafisico ottimamente sceneggiato. Inoltre, da rimarcare che anche in questa versione c’è una magistrale Penélope Cruz, all’epoca ancora nota solo in Europa.
2. Waking Life
Il film in Rotoscope di Richard Linklater
Ci sono film che fanno del sogno una parte della loro trama. Altri che creano delle scene oniriche che sono però in buona parte indistinguibili da quelle di veglia. In entrambi i casi, il sogno è una pausa momentanea, un intervallo. Waking Life, il secondo film della nostra lista, sceglie però una strada diversa. Perché mette il sogno al centro.
Il tentativo più riuscito è probabilmente quello di Boyhood, un film girato addirittura nell’arco di 12 anni. Ma anche Waking Life vi lascerà a bocca aperta.
I dialoghi filosofici
Quest’ultima pellicola è infatti dedicata al sogno in ogni suo aspetto. In primo luogo, manca completamente la trama. Il film non è altro che un lungo viaggio nell’inconscio, di cui ci si rende conto man mano che passano i minuti. Un viaggio durante il quale il protagonista intrattiene una serie di incontri, a volte logici, altre volte enigmatici e irreali.
I temi della discussione sono prettamente filosofici. Si va infatti dal problema del libero arbitrio all’esistenzialismo di Sartre, dalla contestazione al significato del tempo.
La cosa che più colpisce del film, però, è la particolare tecnica di ripresa. Linklater ha infatti filmato la pellicola tramite una semplice videocamera miniDV. Dopodiché ha assunto degli animatori che tramite la tecnica Rotoscope1 hanno disegnato, fotogramma per fotogramma, sopra al girato live-action. Ne è venuto un film sì animato, ma surreale, stilizzato, che crea un’atmosfera particolarmente onirica.
3. L’arte del sogno
Il mondo di Michel Gondry
Anche L’arte del sogno di Michel Gondry mette da parte la razionalità e decide di esplorare l’esperienza onirica in un modo strano e straniante. Il film, uscito nel 2006, è stato scritto dallo stesso regista, e ha nel cast Gael García Bernal e Charlotte Gainsbourg.
Il protagonista è un giovane ragazzo, Stéphane Miroux, francese di nascita ma messicano d’adozione. Quando il padre muore, la madre gli propone di rientrare in Francia, trovandogli un “lavoro creativo”. In realtà l’occupazione è molto monotona, e Stéphane, d’altra parte, ama estraniarsi nella fantasia.
Gondry non era certo nuovo a film sui sogni. Il suo più grande successo, Se mi lasci ti cancello, era uscito appena due anni prima. E anche se in realtà al centro della trama c’era il ricordo, questo veniva rievocato appunto tramite un’esperienza onirica.
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L’arte del sogno è più estremo, ma anche visivamente più impressionante, di altri lavori di Gondry. E quindi probabilmente più difficile da digerire. Ciononostante, non può lasciare indifferenti per la capacità di mettere in immagini qualcosa che è così complesso da rappresentare.
4. Paprika – Sognando un sogno
Entrare dentro alla mente delle persone
Immaginate che la tecnologia arrivi al punto di inventare un macchinario che permetta di registrare i sogni. Anzi, non solo questo: che permetta a una persona estranea di entrare dentro al sogno altrui. E che questo estraneo sia un medico, uno psicanalista.
Quest’ipotesi fantascientifica è lo spunto alla base di Paprika – Sognando un sogno, film d’animazione del 2006. Scritto e diretto da Satoshi Kon (con l’aiuto di Seishi Minakami), il film si basa su un romanzo del 1993 di Yasutaka Tsutsui. Ed esplora ancora una volta il confine tra sogno e realtà, con una venatura questa volta psicanalitica.
Un thriller fantascientifico
Attenzione, però: la trama è qui meno calma e psicologica che in altri film sui sogni che abbiamo presentato. Paprika è infatti un thriller fantascientifico, in cui il tema onirico diventa il movente per una caccia al terrorista complessa e imprevedibile.
Il film fu presentato per la prima volta al Festival del Cinema di Venezia. Vinse poi nei mesi successivi vari premi del settore.
Purtroppo, però, Paprika è stato anche l’ultima opera di Satoshi Kon, che è venuto improvvisamente a mancare 4 anni dopo il rilascio della pellicola, ad appena 46 anni d’età. Nella sua filmografia merita un’occhiata anche Perfect Blue, la sua opera d’esordio.
5. Inception
Il più famoso tra i film sui sogni degli ultimi anni
Concludiamo con quello che è sicuramente il più famoso film sui sogni degli ultimi anni: Inception. D’altronde questa pellicola, datata 2010, aveva fin dall’inizio tutte le carte in regola per sfondare tra i critici e al botteghino.
La sceneggiatura e la regia erano curate da Christopher Nolan, che all’epoca aveva già esplorato i problemi della mente con capolavori come Memento e The Prestige.
Tutte star che hanno sicuramente fatto alzare il budget del progetto. Senza però che questo incidesse sugli affari dei produttori. Costato 160 milioni di dollari, Inception ne ha fruttati infatti 825.
Dom Cobb e la sua squadra
La trama si concentrava sulla squadra di Dom Cobb, specializzata nell’entrare nei sogni delle persone ed estrarne segreti. Questa veniva assunta, però, per un’operazione speciale: invece di compiere un’estrazione, doveva favorire un innesto.
L’operazione si rivelava particolarmente difficile, tanto da dover comportare il reclutamento di nuovi esperti. E soprattutto la creazione di una serie di sogni a scatole cinesi, cioè a più livelli.
Alla cerimonia degli Oscar del 2011 il film si è aggiudicato ben 4 premi, tutti tecnici. Gli sono state assegnate le statuette per la miglior fotografia, il miglior sonoro, il miglior montaggio sonoro e i migliori effetti speciali.
Riconoscimenti importanti, soprattutto quando si cerca di rappresentare il sogno su pellicola. Ma Inception non è solo tecnicamente impeccabile. È anche un gran film, con una trama coinvolgente e sconvolgente. Da vedere e rivedere.
E voi, quale film sui sogni preferite?
Note e approfondimenti
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