
Intorno al sesto mese di vita del bambino, se viene allattato esclusivamente al seno, oppure intorno al quarto, se si alimenta con il latte artificiale, si introduce la frutta per incominciare a stabilire un rapporto con il cibo solido che a conclusione dell’anno di età diventa via via più completo. Ma perché proprio la frutta?
Essa, facilmente digeribile persino per uno stomaco piccolo piccolo, contiene molte vitamine ritenute fondamentali per assicurare una perfetta assimilazione di proteine, grassi e zuccheri ma anche perché sono in grado di regolare e coordinare le attività delle cellule. Ogni tipo di vitamina è parecchio importante ma la C è quella che aiuta lo sviluppo delle difese immunitarie, protegge le membrane cellulari e favorisce l’assorbimento del ferro mentre la vitamina A è fondamentale per la salute della pelle, degli occhi e per rafforzare ossa e denti.
[wpzon keywords=”svezzamento” sindex=”Books” sort=”relevancerank” listing=”6″ country=”it” descr=”0″ col=”3″]La frutta fornisce sali minerali, indispensabili per il corpicino del bambino, poiché regolano la maggior parte delle funzioni vitali dell’organismo. Il calcio e il fosforo contribuiscono all’irrobustimento di denti e ossa, il ferro serve per la formazione dei globuli rossi e per il funzionamento del sistema nervoso, il sodio e il potassio regolano l’equilibrio tra sali e liquidi nell’organismo. Un’altra caratteristica della frutta, poi, riguarda la sua ricchezza di fibre, fondamentali per aiutare l’intestino nel suo processo di svuotamento: dunque se al passaggio alla dieta solida il piccolo è stitico, la frutta lo aiuterà ad andare di corpo. Un buon processo di svuotamento dell’intestino aiuta anche il metabolismo a svolgere un’azione preventiva contro l’obesità, il diabete e l’ipertensione che potrebbero svilupparsi una volta diventato adulto.
I cinque tipi di frutta principali che si offrono al piccolo al suo primo rapporto col cibo solitamente si trovano tutto l’anno al supermercato. Dovere di ogni genitore è informarsi per sapere quando è la loro rispettiva stagionalità per evitare di comprare prodotti conservati in frigorifero e che di conseguenza forniscono il minore apporto vitaminico sopra elencato. Un frutto fresco chiaramente possiede in modo completo i valori nutrizionali di cui abbiamo parlato, a differenza di quelli che stagnano in attesa di essere venduti al consumatore, così come quelli coltivati nelle serre fuori stagione. Ma andiamoli a vedere uno per uno.
Indice
La mela
Il primo frutto per cominciare lo svezzamento
Se parliamo di alimentazione biologica e seguiamo la scelta del cosiddetto frutto di stagione dobbiamo sapere che nel caso della mela la raccolta avviene prevalentemente a fine estate, a seconda della regione, delle varietà e dell’altezze sul livello del mare della piantagione. Logico che vengono conservate in frigorifero se vanno comprate e consumate nei mesi successivi. Spesso è proprio nella metodologia della conservazione che si ottiene un prodotto migliore o peggiore e, quindi, un diverso valore commerciale.
La mela è un frutto facilmente digeribile e per questo è anche uno dei primi ad essere introdotti nel periodo dello svezzamento. Una bella mela grattugiata renderà il palato del nostro piccolo piacevole, perché la dolcezza naturale di questo frutto di solito è gradita. La polpa è ricca di vitamine C, PP, B1, B2, A e sali minerali, come potassio, fosforo, calcio, magnesio, ferro. Per i piccolini è consigliabile mangiare la mela senza la buccia. Si può scegliere fresca o omogeneizzata, a discrezione dei consigli del pediatra o del parere del genitore; in questa sede ci sentiamo propensi a consigliare la frutta fresca, meglio ancora se raccolta direttamente dall’albero del contadino di fiducia, o, per chi ne ha la possibilità, dal giardino del nonno!
La pera
Ricca di polifenoli di zuccheri semplici
La pera ha la stessa stagionalità della mela. Risulta però ancora più dolce grazie all’alto contenuto di fruttosio che si digerisce nell’immediato. Ha pure un buon contenuto di fibre e, proprio per questo motivo, può essere utile a regolarizzare l’intestino. A questa azione contribuiscono anche i polifenoli, che conferiscono alla pera delle importanti proprietà antiossidanti. Alcuni studi rivelano che il succo di pera aiuterebbe ad abbassare la temperatura corporea.
La banana
Il terzo frutto da introdurre nello svezzamento
Per quanto riguarda le proprietà benefiche della banana c’è solo l’imbarazzo della scelta. Ricca di potassio, potenzia le difese immunitarie e protegge persino l’intestino, avendo anche la capacità di regolarlo. Si dice persino che se consumata matura abbia un potere lassativo, se invece più acerba potrebbe combattere la diarrea. Contiene, tra le altre, la famosa vitamina B6, necessaria per la sintesi della serotonina, un neurotrasmettitore che per la sua azione è noto anche come “ormone della felicità”: per questo infatti la consideriamo un frutto calmante.
Questo frutto possiamo consumarlo tutto l’anno perché è di importazione e si coltiva nelle fasce equatoriali dove la produzione, appunto, è continua, per questo non dobbiamo preoccuparci della sua stagionalità. Essa offre il meglio di sé, sia in termini di digeribilità che di zuccheri apportati, quando assume quel colore giallo intenso, quasi “tigrato”, che permette di esaltarne veramente il sapore e le proprietà.
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La prugna
Contro la stipsi
Grazie al loro contenuto di vitamine e sali minerali, le prugne aiutano a reintegrare i minerali e sono un valido aiuto contro la stanchezza e la stipsi. Nei bambini è consigliato l’uso moderato e all’inizio sarebbe meglio utilizzare quelle fresche che si trovano nella stagione estiva. La prugna ha anche proprietà toniche, decongestionanti, diuretiche, energetiche, depurative e antiossidanti. Merito principalmente della presenza di fenoli e vitamina C questo frutto si presta alle conserve di marmellata per l’inverno e ai succhi di frutta molto graditi, di solito, ai più piccoli.
Il kiwi
Contro i malanni di stagione
Un altro frutto molto importante nello svezzamento è il kiwi, che ha un alto contenuto di vitamina C utile all’assorbimento del ferro ed è utile per contrastare i malanni di stagione. In Italia la piantagione di kiwi è prevista tra ottobre e novembre, ma anch’esso, essendo un frutto di importazione, possiamo trovarlo quasi tutto l’anno (evitando magari la stagione estiva). Per essere consumato conviene comprarlo sodo e senza ammaccature.
Se non è ancora maturo, va tenuto fuori dal frigo e dopo qualche giorno sarà pronto per essere gustato, perché a differenza degli altri frutti matura più velocemente a temperatura ambiente. Di solito i bambini non lo gradiscono molto perché il sapore è semi acerbo: in questi casi conviene farlo maturare e offrirlo magari insieme a un biscottino.