Cinque tipi di meduse che è utile conoscere

Delle splendide meduse

Ecco i cinque fondamentali tipi di meduse: vota la tua preferita.

 
Affascinanti sono affascinanti. E anche pericolose. Le meduse – questi animali planctonici perfetti che erano così come le vediamo oggi già prima del Cambriano perché non avevano (e non ne hanno) bisogno di evolversi – sono tra i primi organismi multicellulari che hanno popolato la Terra.

Costituite per il 98% di acqua, vivono soprattutto nei mari e si lasciano trasportare dalle correnti. Possono variare nella forma e nelle dimensioni: si pensi che in alcune parti del mondo raggiungono la lunghezza di due metri e mezzo. Caratteristica principale delle meduse è quella di essere quasi trasparenti (anche se a volte con alcuni colori mozzafiato) e di avere dei lunghi tentacoli, su cui ci sono particolari cellule che secernono filamenti che possono essere urticanti: sono infatti usati sia per la caccia che per difendersi. In pratica, il liquido urticante è comporto da tre proteine che hanno un effetto anestetico, allergenico e paralizzante: un mix micidiale, insomma!

I pericoli delle meduse

Le meduse possono essere pericolose e per questo spesso fanno paura ai bagnanti. Se è bello ammirare questi esseri così particolari, è di fondamentale importanza prestare la massima attenzione a non farci sfiorare da loro: le cellule urticanti si trovano sui tentacoli ma anche sull’ombrello (la testa, per capirci) e possono provare forti bruciori. In linea generale, comunque, le meduse sono fastidiose ma non letali; questo tuttavia non vale per i mari tropicali australiani che ospitano meduse molto più temibili delle nostre, come, per esempio, la celebre vespa di mare il cui veleno può essere fatale. È per questo motivo che i bagnanti in Australia hanno sempre con sé dell’alcol per staccare i tentacoli dalla pelle in modo più semplice, evitando ulteriori ustioni. Per le meduse che abitano i nostri mari, i rimedi sono essenzialmente ammoniaca e pomate antistaminiche, ma è bene che facciate una chiacchierata con il vostro medico per avere informazioni precise e indicazioni corrette su come comportarsi in caso di contatto con le meduse.

Soffermiamoci su cinque tipi di meduse che vale la pena di conoscere, tenendo presente che la tanto temuta caravella portoghese non è una medusa, pur se le somiglia molto, in quanto non è un unico organismo ma è composta da quattro individui differenti collegati tra loro. Questo non toglie che sia un pericolo per l’uomo.

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La medusa luminosa

Iridescente, ma molto urticante anche per l’uomo

Una medusa luminosa fotografata da Hans Hillewaert (via Flickr)La medusa luminosa – il cui nome scientifico è Pelagia noctiluca – deve il suo nome all’iridescenza, di colore verde, di cui è dotata. L’ombrello ha un colore in due varianti (marrone-rosato o rosa-violetta) e misura all’incirca dieci centimetri di diametro; è dotata di otto lunghi tentacoli semitrasparenti che possono raggiungere anche un paio di metri, mentre le braccia orali sono dello stesso colore dell’ombrello e arrivano sui trenta centimetri. La medusa luminosa è molto urticante anche per l’uomo ed è la specie che procura più problemi ai bagnati.

La si trova comunemente nel Mar Mediterraneo e nell’Oceano Atlantico orientale fino al Mare del Nord.

 

Il polmone di mare

Abita la costa adriatica e quella ionica, soprattutto a fine estate e inizio autunno

Il polmone di mare, una delle meduse più celebri (foto di Dario Romeo via Wikimedia Commons)Rhizostoma pulmo è il suo nome scientifico, ma quello comune di polmone di mare rende molto bene l’aspetto di questa medusa che, con il suo diametro di cinquanta/sessanta centimetri e un peso intorno ai dieci chili, è la più grande del Mar Mediterraneo: il palpitante movimento che assume quando si muove giustifica questo suo nome che ricorda proprio un polmone.

I giovani polmoni di mare sono per lo più trasparenti, mentre gli adulti sono opalescenti con i bordi dell’ombrello sfrangiati blu-viola.


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Grande ma quasi innocua: i suoi tentacoli in genere non rappresentano un pericolo per l’essere umano; qualche problema (irritazioni che scompaio ben presto, ma lasciano come segno un prurito o anche un dolore fastidioso) lo possono riscontrare delle persone particolarmente sensibili. In acqua il polmone di mare rilascia qualche tossina urticante che può causare abrasioni piccole che danno un leggero bruciore e del prurito.

Il Rhizostoma pulmo è diffuso nell’Oceano Atlantico orientale, nel nostro Mar Mediterraneo e nel Mar Nero.

 

Le medusa quadrifoglio

Una specie cosmopolita, che in alcune parti del mondo viene mangiata

La medusa quadrifoglio in una foto di Hans Hillewaert (via Flickr)Se si guarda l’ombrello di questa medusa Aurelia aurita si notano quattro strutture circolari: sono le gonadi che sembrano formare una specie di quadrifoglio, motivo per cui il suo nome comune è medusa quadrifoglio.

Vive in tutti i mari dell’emisfero boreale, dai tropici al Polo: è molto comune, quindi, negli Oceani Atlantico e Pacifico e anche, in misura minore, nel Mar Mediterraneo. Solitamente vive sotto costa: in tal modo sfrutta la maggior disponibilità di cibo presente nell’acqua; ma si trova sotto costa anche perché non sa opporsi al flusso delle correnti e quindi viene spinta in queste zone anche in grande concentrazioni. A volte la si trova anche in grandi paludi e lagune salmastre. Questo è anche un po’ la sua sfortuna, almeno in alcune zone del mondo: in Giappone, Cina, Indonesia e nelle Filippine, infatti, è considerata buona da mangiare e visto che la si trova facilmente sotto costa è spesso cacciata.

Non urticante

È considerata non urticante, anche se in passato alcuni studiosi hanno riportato casi di lesioni alla pelle, anche significative. La forma del quadrifoglio di mare è perfettamente circolare e il suo ombrello è trasparente; può raggiungere i venti centimetri di diametro.

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Chrysaora hysoscella

Una regale colorazione a raggiera la rende unica

La Chrysaora in una foto di Francesco Crippa (via Flickr)Spesso confusa con la medusa quadrifoglio e con quella luminosa, la Chrysaora hysoscella ha una caratteristica tutta sua: sull’ombrello ci sono sedici fasce triangolari dal colore brunastro, quindi più scure del resto del corpo, che partono dal centro verso l’esterno come se fossero dei raggi.

Si tratta di una medusa dalle dimensioni medio-grandi che raggiunge i trenta centimetri e ha un bel colore bianco-giallastro, con alcuni esemplari che presentano sfumature rossastre o, comunque, rosa acceso.


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A volte può essere urticante e lasciare dei segni sulla pelle degli esseri umani. La si trova nell’Oceano Atlantico (soprattutto nel Mare del Nord) e nel Mare Mediterraneo (molto nell’Adriatico, tra marzo e agosto).

 

L’ultima arrivata

Giochi di luci nella Fossa delle Marianne

L’Amministrazione Nazionale Oceanica e Atmosferica (NOAA, agenzia federale statunitense per la meteorologia) ad aprile 2016 ha annunciato di aver scoperto una nuova specie di medusa a 3700 metri di profondità nella Fossa delle Marianne. A filmare questa nuova specie di medusa (che secondo gli studiosi appartiene al genere Crossoda) è stato un robot sottomarino collegato alla nave Okeanos Explorer dell’agenzia federale.

È una medusa molto colorata e particolare e le riprese del robot sono così chiare che qualcuno ha pensato a un’elaborazione al computer e invece è una medusa in tutto il suo splendore quella che si muove nel video.

 

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