Cinque tra i fotografi italiani più famosi e importanti

Autoritratto di Tina Modotti

Spesso, quando si parla di fotografia, si tende a far riferimento al mondo anglosassone o al massimo alla realtà francese. Come se tutti i grandi fotografi fossero nati e avessero sempre operato tra Parigi, la Gran Bretagna e le due coste degli Stati Uniti. Ignorando che esistono a volte anche fotografi italiani più famosi di quelli americani.

Nel suo piccolo, infatti, anche la nostra Italia ha dato al settore alcuni dei nomi più importanti del ‘900. E non ha nulla da invidiare alle scene più all’avanguardia del settore.

Per questo, abbiamo deciso di dedicare un articolo a cinque tra i più grandi fotografi italiani mai vissuti. Li abbiamo scelti sulla base sia della loro importanza, sia della loro bravura, sia in fondo del loro successo e della loro fama. Perché un fotografo che riesce a parlare a molti ha già raggiunto buona parte del suo scopo.

 
Purtroppo, ogni scelta comporta una rinuncia, e dalla nostra lista sono rimasti esclusi artisti che avrebbero meritato una trattazione. Persone come Franco Fontana, Francesco Cito, Paolo Roversi, Gianni Berengo Gardin e altri ancora. Vedremo di dedicare dello spazio anche a loro in futuro.

 

1. Tina Modotti

Il più famoso e più importante fotografo italiano di ogni epoca, non solo per la qualità dei suoi scatti ma anche per il ruolo storico che ha assunto, è, per una volta, non un uomo ma una donna. Ovvero Assunta Adelaide Luigia Modotti Mondini, meglio nota come Tina Modotti.

Nata a Udine nel 1896 da una famiglia operaia, la Modotti imparò i primi rudimenti della fotografia nello studio dello zio Pietro. Già nel 1913, comunque, si trasferì con il padre a San Francisco, dove iniziò anche a recitare opere teatrali di D’Annunzio, Goldoni e Pirandello.

Autoritratto di Tina Modotti, l'unica donna tra i fotografi italiani più famosiCosì, nei primi anni ’20 tentò anche la carriera di attrice ad Hollywood, lavoro a cui decise presto di rinunciare per dedicarsi alla fotografia. Nonostante fosse sposata col pittore Robo de l’Abrie Richey [1], divenne infatti amante e modella di Edward Weston, uno dei più importanti fotografi di quegli anni.

L’unica donna tra i fotografi italiani più famosi

La sua carriera vera e propria da fotografa cominciò però nel 1923, quando si trasferì con Weston a Città del Messico. Lì si avvicinò al Partito Comunista Messicano, sia politicamente che sentimentalmente, intessendo relazioni con, tra gli altri, Vittorio Vidali e Frida Kahlo.

L’apice della sua carriera arrivò nel 1929, quando una mostra nella capitale messicana la celebrò come la più grande fotografa rivoluzionaria. Già l’anno dopo, però, fu espulsa dal Messico e dovette rifugiarsi in Europa. Nel vecchio continente lavorò come agente sovietica mettendo definitivamente da parte la macchina fotografica.

Ritratto di Frida Kahlo e Diego Rivera di Tina Modotti

Dopo aver partecipato alla Guerra di Spagna, riuscì a rientrare in Messico. Morì però nel 1942, in circostanze misteriose. La mattina del 5 gennaio, infatti, venne trovata morta dentro ad un taxi. I giornali parlarono subito di omicidio politico, cosa che non era infrequente tra i militanti comunisti nel Messico di allora. Ma le circostanze della morte non sono mai state chiarite [2].

"Falce, martello e sombrero" di Tina Modotti

 

2. Oliviero Toscani

Spostiamoci ora decisamente più avanti nel tempo con una serie di fotografi nati nei primi anni ’40 ed impostisi quindi all’attenzione dei media tra gli anni ’70 ed ’80.

Celebre campagna di Toscani per Benetton

E se di fotografi amati dai media si deve parlare, non si può non cominciare da Oliviero Toscani, in un certo senso la rockstar del panorama fotografico nazionale. Un nome noto sia per la fama personale che è riuscito a conquistarsi, sia per l’atteggiamento provocatorio che ha più volte manifestato.

Nato a Milano nel 1942, è figlio del primo fotoreporter del Corriere della Sera, Fedele Toscani. Ha studiato tra Milano e Zurigo, cominciando a lavorare a cavallo tra gli anni ’60 e ’70 per varie ed importanti riviste di moda.

La pubblicità come provocazione

È però in campo pubblicitario che Toscani è riuscito a farsi un nome, soprattutto da quando, nel 1982, ha firmato un contratto con la Benetton. Il contratto è rimasto attivo fino al 2000, quando una serie di polemiche relative a sue immagini di condannati a morte negli Stati Uniti portò almeno in parte la famiglia veneta a dissociarsi da certe scelte del fotografo [3].

D’altra parte, Toscani non ha mai nascosto il suo desiderio di provocare e suscitare reazioni forti nel suo pubblico. Lo dimostra pure il suo attivismo all’interno del Partito Radicale e delle associazioni ad esso collegate.

La prima tra le provocatorie campagne pubblicitarie di Oliviero Toscani

Negli ultimi anni, tramite il centro Fabrica di cui è fondatore, si è occupato principalmente di comunicazione. Ha lavorato in questo senso anche per l’Alto Commissariato per i Rifugiati dell’ONU e ha vinto premi nei più importanti Festival internazionali.

Ha inoltre partecipato ad alcuni progetti politici. Ad esempio è stato assessore nella giunta di Vittorio Sgarbi a Salemi, uscendone poi polemicamente. È stato anche candidato per qualche settimana alla presidenza della Regione Toscana per la Lista Bonino. Infine (ma questo riguarda la TV) è diventato giudice del talent Master of Photography [4].

 

3. Luigi Ghirri

Molto diverso era l’obiettivo delle immagini di Luigi Ghirri, fotografo reggiano classe 1943 purtroppo venuto a mancare molto giovane, nel 1992, per un infarto.

"Marina di Ravenna, 1986" di Luigi GhirriFormatosi studiando gli artisti concettuali e cominciando a fotografare paesaggi, si specializzò come fotografo del territorio. Il suo talento principale era la capacità di cogliere i segni del passaggio dell’uomo nei segnali stradali, nelle costruzioni architettoniche, in scenari irreali e quasi metafisici.

Leggi anche: Cinque famosi fotografi di paesaggio

Collaborò, in questo senso, a lungo con importanti architetti come Aldo Rossi, Paolo Zermani o Vittorio Savi.

I paesaggi metafisici

I suoi interessi, però, erano molteplici. Strinse una forte amicizia, ad esempio, con gli scrittori Gianni Celati, Antonio Tabucchi ed Ermanno Cavazzoni. Ma anche con musicisti, artisti, altri fotografi, in un clima di reciproco scambio che portò a varie fruttuose collaborazioni.

Scardovari: strada sull'argine di Luigi Ghirri

Molte delle sue foto a colori sono state ad esempio utilizzate come copertine di importanti dischi sia di musica classica che moderna. Tra le tante, bisogna menzionare la celebre cover dell’album Dallamorandi, ma ha collaborato anche con Luca Carboni, i CCCP, gli Stadio e altri).

Il successo artistico è però arrivato soprattutto per i suoi paesaggi che sono stati immortalati anche da Elisabetta Sgarbi nel suo film del 2009 Deserto rosa. Un film dedicato proprio all’opera del fotografo emiliano [5].

Deserto rosa di Luigi Ghirri

 

4. Ferdinando Scianna

Abbandoniamo per un momento il centro-nord Italia e spostiamoci in Sicilia. Cioè nella terra d’origine di Ferdinando Scianna, nativo di Bagheria. Uno dei fotografi italiani più noti e apprezzati all’estero.

Classe 1943, vede la sua vita cambiare repentinamente a vent’anni, quando la sua prima piccola mostra fotografica presso un circolo culturale di Bagheria viene visitata nientemeno che da Leonardo Sciascia. Lo scrittore ne apprezza subito la capacità di cogliere l’essenza delle feste popolari siciliane.

I libri di Ferdinando Scianna

Pubblica così il suo primo libro, con l’introduzione del celebre scrittore. Il volume vince il premio Nadar. E così Scianna decide subito dopo di trasferirsi a Milano, dove lavora come fotoreporter per l’Europeo.

Dalla Sicilia a Parigi

Sul finire degli anni ’70 si sposta quindi a Parigi, prima come corrispondente sempre de l’Europeo, poi legandosi sempre di più all’ambiente parigino. Conosce e stringe amicizia anche con Henri Cartier-Bresson, che nel 1982 lo introduce nell’agenzia fotografica Magnum Photos, di cui diverrà – primo e unico italiano – membro effettivo nel 1989.

Leggi anche: Cinque ritratti da fotografo ad artista di Henri Cartier-Bresson

In quello stesso periodo comincia a lavorare con le case di moda e in particolare firma un’apprezzata campagna per Dolce & Gabbana. In tempi recenti si è tornato ad occupare soprattutto della sua terra, la Sicilia. Ha pubblicato però anche degli importanti ritratti dello scrittore Jorge Luis Borges [6].

I libri di Ferdinando Scianna

 

5. Gabriele Basilico

Concludiamo con Gabriele Basilico, anch’egli nato nei primi anni ’40 (per la precisione nel 1944) ma purtroppo anch’egli scomparso, prematuramente, qualche anno fa.

Immagine della serie "Ritratti di fabbriche 1978-1980" di Gabriele BasilicoMilanese, si è laureato in architettura al Politecnico nel 1973. Nel contempo, però, aveva iniziato ad interessarsi a una fotografia di indagine sociale.

Ritratti di fabbriche, di città, di architetture

La sua prima raccolta significativa vide la luce tra il 1978 e il 1980. Intitolata Milano. Ritratti di fabbriche, venne presentata nel 1983 al Padiglione di Arte Contemporanea. La cosa gli permise l’anno successivo di essere ingaggiato dal governo francese per documentare un’analoga esperienza oltralpe.

Proprio in Francia ottenne i primi importanti riconoscimenti, come il Prix Mois de la Photo e varie mostre monografiche, ma fu soprattutto con i ritratti della Beirut devastata dalla guerra che si conquistò una certa fama e visibilità internazionale.

Nel 1996 vinse il premio Osella d’oro per la fotografia di architettura contemporanea alla Biennale di Venezia. Negli anni successivi cominciò ad esporre nei più prestigiosi musei internazionali, specializzandosi nelle trasformazioni del paesaggio contemporaneo.

Foto della serie Contact di Gabriele Basilico

 

E voi, quale fotografo italiano preferite?

Ecco cinque tra i fotografi italiani più famosi: vota il tuo preferito.

 

Note e approfondimenti

[1] Se siete curiosi di conoscere qualcosa di più della loro vita privata, qui trovate alcune lettere autografe di Robo Richey alla moglie.
[2] Qui si ricapitolano i fatti di quella sera.
[3] Potete vedere una carrellata delle sue campagne pubblicitarie più controverse in questa galleria di Repubblica.
[4] Qui il promo della trasmissione.
[5] Se volete assaporarne un breve spezzone, potete vederlo qui.
[6] Potete gustarvi molti degli scatti, realizzati nei primi anni ’80, qui.

 

Segnala altri fotografi italiani famosi e importanti nei commenti.

1 COMMENTO

  1. impossibile votare una classifica di grandi fotografi italiani dove non sia presente Ugo Mulas.
    Alla prossima….

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