
«Il mio nome è Sherlock Holmes e l’indirizzo è 221B Baker Street». Poche parole per presentare uno dei personaggi più incredibili di sempre. Nato dalla penna di sir Arthur Conan Doyle, il celebre investigatore inglese è arrivato (per l’ennesima volta) sul piccolo schermo nel 2010 grazie a Steven Moffat e Mark Gatiss, ideatori di una serie TV vincitrice di numerosi premi.
L’originalità di Sherlock è da ricercarsi, innanzitutto, nell’ambientazione contemporanea, nel riadattamento dei romanzi e dei racconti di Doyle nell’Inghilterra del XXI secolo. Nei panni di Sherlock troviamo Benedict Cumberbatch, incredibile interprete di un detective sopra le righe, intelligente, iperattivo e sociopatico. Al suo fianco Martin Freeman, nel ruolo del fedele dottor Watson, suo inseparabile aiutante.
Tutti gli elementi di un successo
I dialoghi brillanti, l’intreccio delle storie, il cast eccellente: sono tutti elementi che fanno di ogni episodio un piccolo gioiello di novanta minuti. Nell’arco di quattro stagioni (sfortunatamente di soli tre episodi ciascuna) si assiste alla nascita e allo sviluppo dell’amicizia tra Sherlock e Watson, attraverso la loro frizzante collaborazione nella risoluzione di casi apparentemente insolvibili.
Ma, soprattutto, ci viene mostrata l’evoluzione di un personaggio del calibro di Sherlock: inizialmente freddo, insensibile, incapace di comprendere gli altri esseri umani, si attiene al suo metodo deduttivo, suo unico codice di lettura del mondo. Grazie all’amicizia con John Watson e all’incontro con diversi personaggi, vedremo come il celebre investigatore impara a riscoprire il suo lato umano: la dolce Molly, la folle signora Hudson, il fratello Mycroft e Moriarty, suo acerrimo nemico.
Onestamente non è semplice dire cosa renda Sherlock una delle serie più amate e seguite degli ultimi anni: la sceneggiatura, la caratterizzazione dei personaggi, la regia, l’ambientazione… Quel che è sicuro è che l’interpretazione di Martin Freeman e Benedict Cumberbatch è sublime e ha permesso loro di ottenere due Primetime Emmy Awards. Per voi sono stati selezionati cinque indimenticabili episodi. Attenzione, però: potreste trovare spoiler poco graditi se non avete ancora iniziato a seguire la serie.
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Indice
Uno studio in rosa
Il primo incontro, il primo caso
In cerca di un coinquilino, il reduce di guerra John Watson si ritrova a condividere un appartamento al 221B di Baker Street con un personaggio a dir poco singolare: si tratta di Sherlock Holmes, consulente investigativo che, con una semplice occhiata, è riuscito a scoprire molte informazioni sul conto di John. Impressionato dalla sbalorditiva intelligenza dell’uomo, John si lascia convincere a trasferirsi a Baker Street, dove inizierà l’avventura più grande della sua vita.
Sherlock, infatti, è in cerca di un assistente per un caso che sta gettando la polizia londinese nella confusione più totale: tre persone si sono suicidate senza motivo apparente e sono state ritrovate in luoghi in cui non avrebbero avuto ragione di essere. A queste si è aggiunto un quarto suicidio: una donna, completamente vestita di rosa, che prima di morire è riuscita ad incidere con le unghie “Rache” sul pavimento di legno. Questo messaggio è la scintilla che accende la mente di Sherlock e lo mette in cerca di un assassino terribile e invisibile.
Tratto dal romanzo Uno studio in rosso, Uno studio in rosa è la puntata in cui ci vengono presentati i personaggi principali e si imparano a conoscere le dinamiche esistenti all’interno della cerchia delle conoscenze di Sherlock. È il primo episodio della prima stagione, puntata indimenticabile proprio perché segna l’inizio di tutto.
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Scandalo a Belgravia
Sherlock alle prese con la seducente Irene Adler
Scampati al primo, folle incontro con Moriarty, Sherlock e Watson vengono convocati nell’abitazione più importante di tutta l’Inghilterra: Buckingham Palace. Un membro della famiglia reale è vittima di ricatto da parte di Irene Adler, una dominatrice sessuale meglio nota come la Donna. Sherlock riceve l’incarico di recuperare le foto compromettenti. Peccato che sulle tracce della Donna ci siano numerose organizzazioni criminali, decise ad ottenere le informazioni che Irene Adler ha raccolto nel corso dei suoi incontri con personaggi di alto rango.
Dopo una serie di vicissitudini, Sherlock entra in possesso del cellulare della Donna, con la quale di è creata una speciale sintonia. Ma per aprirlo è necessario scoprire la password: qual è la parola che custodisce i segreti della Adler?
Questo episodio (ispirato al racconto Uno scandalo in Boemia) vede uno Sherlock alle prese con una donna astuta, affascinante e pericolosa. È la prima volta che l’investigatore deve affrontare l’attrazione per una rappresentante dell’altro sesso, ma sarà proprio questa attrazione a permettergli di risolvere il caso. In questa puntata viene coniato il termine “Sherlocked”, spesso usato per indicare i fan della serie.
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Il segno dei tre
Casi concatenati per salvare le nozze di John
La seconda puntata della terza stagione, Il segno dei tre, ruota intorno al matrimonio di John e Mary. Sherlock, nei panni di un impacciato testimone di nozze, decide di celebrare l’inseparabile amico con aneddoti su alcuni casi da loro risolti in passato. Uno, in particolare, sembra catturare l’attenzione degli invitati, quello della guardia di Sua Maestà, trovato all’interno di una doccia con una profonda ferita da taglio che gli è quasi costata la vita. Come gli è stato inflitto il colpo?
È una domanda cui né Sherlock né Watson riuscirono a dare una spiegazione. Poi c’è il caso dell’Uomo Effimero, un uomo che ha conquistato molte donne, ma che sembra non esistere. Raccontando queste avventure, Sherlock si rende conto che un omicidio sta per essere commesso durante i festeggiamenti e, in una corsa contro il tempo, tenterà di salvare una vittima da un pericoloso assassino.
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Questo episodio, che richiama il romanzo Il segno dei quattro, è scandito da un ritmo incalzante, sostenuto dal continuo alternarsi di flashback e scene del matrimonio. Si tratta di una puntata ricca di umorismo, ma anche di tensione crescente, grazie alle varie indagini che si incastrano e che portano ad un caso finale da risolvere. Questo tipo di impostazione rende Il segno dei tre una delle puntate migliori della serie.
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L’abominevole sposa
Uno Sherlock tradizionale per un’indagine da brividi
Aspettando la quarta stagione di Sherlock, nel gennaio 2016 è arrivato nei cinema italiani l’episodio speciale L’abominevole sposa, ispirato al racconto Il cerimoniale dei Musgrove. A differenza di tutti gli altri episodi della serie, in questo caso si torna all’ambientazione originale della Londra ottocentesca. La prima parte è una sorta di riscrittura del primo episodio e si rivive l’incontro tra Sherlock e John e la presentazione dei vari personaggi.
Questa volta, però, l’investigatore e il dottore sono alle prese con un’indagine che ha del soprannaturale: una donna in abito da sposa, che si è sparata in testa davanti a decine di testimoni, ha ucciso la sera successiva il marito. Com’è possibile? Che abbia finto la sua morte? Eppure il cadavere della donna è stato analizzato e non ci sono dubbi sul fatto che sia deceduta.
Sherlock e Watson entrano in una spirale di misteri, dove fantasia e realtà si mescolano e dove nulla è come appare. Quello che sembra un episodio separato dal corso della serie, in realtà è molto più connesso alla puntata precedente di quanto non sembri.
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Il problema finale
Un finale di stagione con i fuochi d’artificio
Dopo la conclusione mozzafiato dell’episodio 4×02, Il detective morente, Sherlock è costretto ad affrontare un nemico pericolosissimo, di cui non conosceva l’esistenza: sua sorella Euros. Insieme a Mycroft e a John si reca a Sherringford, l’isola in cui è rinchiusa la donna, ma l’incontro con lei si svolge in maniera del tutto inaspettata.
In un vortice di prove emotivamente sconvolgenti, Sherlock si vede costretto a fare i conti con una mente geniale, ma assolutamente spietata. Ne Il problema finale, il nostro protagonista supera una serie di prove che mostrano quanto sia cambiato nel corso delle puntate, rivelando un’umanità che, nella prima stagione, sembrava non possedere.
Quest’ultima puntata è carica di tensione, ti lascia con il fiato sospeso e poi ti accompagna verso la conclusione, che segna in modo abbastanza definitivo la fine della serie. Sembra poco probabile, infatti, che Sherlock venga rinnovato per una quinta stagione. Un vero peccato, perché serie di così alto livello ce ne sono poche. Ma si possono sempre rivedere i vecchi episodi per scoprire qualche dettaglio sfuggito alla nostra attenzione!
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