Cinque tra i migliori libri di Stephen King inerenti la telepatia

Stephen King ritratto nella sua casa

A sessantanove anni e con più di una sessantina di opere all’attivo (compresi romanzi, saghe e raccolte di racconti brevi), Stephen King è considerato il maestro indiscusso dell’orrore da parte dei suoi numerosi estimatori in tutto il mondo. La sua sagace penna ci ha donato molti titoli destinati a diventare veri e propri cult della letteratura a livello internazionale, serpeggiando sicura tra generi quali l’horror, la fantascienza e il thriller, prendendo ispirazione da scrittori del calibro di Richard Matheson e H.P. Lovecraft.

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Ciò che di certo si nota leggendo i suoi lavori è l’interesse dato in particolare alla telepatia, tema ricorrente in diversi romanzi. Infatti, lo stesso King nel libro On Writing. Autobiografia di un mestiere ha definito la scrittura in sé come forma di telepatia («Tutte le arti dipendono in certa misura da telepatia, ma io credo che scrivere ne sia la quintessenza»). Tra lettore e scrittore si instaura una relazione fondamentale e la comunicazione che ne deriva (definita da King come “esercizio mentale”) copre una distanza di spazio e di tempo; questa è, a suo dire, «autentica telepatia in azione».

Abbiamo quindi scelto per voi cinque romanzi che riguardano il tema tanto caro all’autore e ve li proponiamo qui di seguito.

 

Carrie

Telecinesi e telepatia al ballo di fine anno

La copertina di "Carrie", il romanzo d'esordio di Stephen KingCarrie è il romanzo d’esordio di Stephen King (pubblicato nel 1974), nonché uno dei più brevi, e può contare ben quattro adattamenti cinematografici (il più famoso rimane quello del 1976 firmato Brian De Palma). Molto probabilmente, la storia di Carrie White non avrebbe avuto futuro senza l’aiuto della moglie di King, che individuò subito le potenzialità del racconto recuperandolo dal cestino dove era stato gettato e si offrì di aiutare il marito nel caso ne avesse avuto bisogno durante la stesura, offrendo il suo costante sostegno.

Come riporta lo stesso King in On Writing, per descrivere meglio il personaggio principale e il disagio provato nella sua giovane esistenza, si sarebbe basato su ricordi liceali e in particolare sulle due compagne di classe più solitarie e vittime di derisione.


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Carrietta White è una ragazza di sedici anni che vive con la madre Margaret a Chamberlain, nel Maine, dove trascorre le sue giornate in una casa tappezzata di quadri religiosi e raffigurazioni apocalittiche. La madre, infatti, è tanto religiosa da essere prossima al fanatismo, e non perde occasione per criticare la condotta della figlia rinchiudendola per ore nello sgabuzzino costringendola a pregare e chiedere perdono. Ma le vessazioni di Carrie continuano anche – e soprattutto – a scuola, dove viene presa costantemente di mira da compagni e compagne per la sua diversità, situazione che vedrà il culmine con il ballo di fine anno.

Ben presto, la ragazza si rende conto di essere in grado di utilizzare la telecinesi, talento singolare che si manifesta in momenti di crisi intense o situazioni di stress. Inoltre, la giovane si scopre anche telepate (arriverà a definire questa capacità con l’accezione “flettere la mente”): è in grado di riconoscere i sentimenti delle persone che la circondano, e proprio questa capacità sarà al centro di una delle scene finali del libro, quando Carrie avrà una vera e propria conversazione telepatica con la compagna di classe Sue Snell, l’unica che si sia davvero pentita di averla maltrattata in passato.

 

Shining

I poteri di Danny Torrance

"Shining", uno dei libri più famosi di KingPubblicato nel 1977, Shining è uno dei libri più famosi di Stephen King, tanto da interessare il regista Stanley Kubrick che nel 1980 ne realizzò un film destinato a diventare un cult, nonostante lo stesso King si sia sempre dichiarato contrario al prodotto finale.

Jack Torrance è uno scrittore fallito ed ex alcolizzato che viene assunto come guardiano invernale presso l’Overlook Hotel in Colorado. Personaggio violento, precedentemente Jack insegnava inglese in un istituto del Vermont, ma dopo aver perso la calma e picchiato uno studente viene licenziato. Ora è quindi costretto a passare la stagione invernale insieme alla moglie Wendy e al figlio Danny di soli cinque anni nel misterioso hotel costruito a inizio Novecento, che è stato teatro di numerose morti nel corso degli anni (la più famosa delle quali è la tragedia avvenuta nell’inverno ’70-’71).


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Sin dalle prime pagine si capisce che Danny è un telepate: è in grado di captare maggiormente gli umori, rispetto ai pensieri, e li identifica con delle sfumature, quasi si trattasse di colori. Oltre a questa capacità, il bambino ha anche un amico invisibile, Tony, che cerca di metterlo in guardia mostrandogli in un’inquietante visione il futuro che aspetta lui e la sua famiglia.

Gli ammonimenti non provengono solo dall’amico di lunga data, che gli mostra con insistenza la scritta “REDRUM”, ma anche da Dick Hallorann, il cuoco dell’albergo, che sembra prendere in simpatia il bambino sin da subito. Hallorann si rende conto del fatto che Danny sia diverso, e gli rivela che a sua volta è in grado di esercitare quella che chiama “aura”, dopodiché lo avvisa di non entrare nella stanza 217 e di fare attenzione. Qualunque cosa si aggiri per i corridoi dell’albergo certo non potrà fargli male, ma per qualsiasi problema il bambino potrà contattare telepaticamente il cuoco, e lui farà di tutto per precipitarsi in suo aiuto.

 

Insomnia

Visioni e poteri per Ralph Roberts

"Insomnia" è un libro particolarmente cupoNel 1994 King pubblica Insomnia, un corposo romanzo che presenta dei collegamenti con la serie letteraria de La torre nera, iniziata nel 1982. In questo libro, gli elementi da storia dell’orrore o da narrazione thriller lasciano spazio a una visione prossima alla fantascienza intrisa di fenomeni paranormali, arrivando a toccare questioni come sogni lucidi e iperrealtà, inserendo addirittura rimandi alla mitologia greca.

Ralph Roberts è un pensionato settantenne che conduce una vita normale a Derry (cittadina precedentemente teatro del celebre It). La sua tranquillità viene distrutta in seguito alla diagnosi di tumore cerebrale della moglie Carolyn e, dopo appena un mese dalla sua morte, Ralph comincia a soffrire per la prima volta nella sua vita di un fastidioso tipo di insonnia, dapprima lieve, poi sempre più intensa, che lo porta a risvegli prematuri nel bel mezzo della notte. Preso dalla disperazione e disposto a tutto pur di elemosinare più di tre ore di sonno, Ralph prova una serie di rimedi suggeriti da conoscenti e vicini di casa, che però si rivelano ben presto tutti vani.

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Prostrato dalla stanchezza e arrivando ad avere problemi di memoria a breve termine, Ralph inizia ad assistere a fenomeni curiosi e inquietanti allo stesso tempo: comincia a vedere delle auree colorate attorno alle persone che lo circondano. Senza dargli troppo peso, inizialmente crede si trattino di allucinazioni dovute alla mancanza di sonno, ma le visioni si fanno sempre più insistenti e prolungate.

A tutto ciò si somma il comportamento sempre più strano di un suo vicino di casa, Ed Deepneau, che all’improvviso abbandona la facciata da uomo perbene e picchia violentemente la moglie Helen, iniziando a farneticare circa un certo Re Sanguinario e i suoi Centurioni, alternando momenti di follia pura ad altri di raggiante lucidità. Dopo aver scoperto di condividere questi strani poteri – che arriverà a definire come telepatici – con l’amica Lois Chasse, Ralph verrà catapultato nella gravosa consapevolezza dell’esistenza di misteriose entità e forze al di sopra degli stessi esseri umani.

 

L’acchiappasogni

Uno speciale ragazzino down

"L'acchiappasogni", in cui la telepatia riveste un ruolo fondamentaleScritto in un periodo particolarmente difficile, a seguito dell’incidente che nel 1999 quasi gli costò la vita, e pubblicato nel 2001, L’acchiappasogni è un romanzo dall’atmosfera cupa e sensibilmente negativa che risente in modo notevole di questa esperienza vissuta dallo scrittore, tanto che le descrizioni psicologiche dei personaggi (tutti intenti a brancolare nel buio di un periodo depressivo della propria esistenza, chi più chi meno) donano un sorprendente e doloroso realismo all’intera opera.

In questo romanzo di fantascienza il tema della telepatia è particolarmente pregnante e si snoda all’interno della storia seguendo le vicende passate e presenti dei quattro protagonisti, fondendosi con essi e finendo per diventare un elemento imprescindibile delle loro personalità; non si tratta dunque di un mero fattore relegato a fare da sfondo alla storia, ma anzi, viene reso protagonista, influenzando la narrazione e la successione degli eventi, nonché l’esito finale.


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Beaver, Henry, Jonesy e Pete, inseparabili amici sin dall’infanzia, sono accomunati da poteri telepatici sbocciati nel momento del loro primo incontro con Douglas Cavell (Duddits), un ragazzino down preso di mira da alcuni bulli e salvato dal gruppetto. Nel loro linguaggio personale, questi fenomeni telepatici vengono definiti con la particolare espressione «vedere la riga», come se si trattasse di un’abilità del tutto normale per un gruppo di adolescenti. Ma con il passare degli anni, l’ingresso nell’età adulta e il progressivo allontanamento del quartetto da Duddits – il loro acchiappasogni –, questo potere comincia ad affievolirsi sempre di più.

Durante quella che si rivelerà essere la loro ultima visita alla baita di Beaver per l’annuale settimana di caccia, i quattro si troveranno in balia di misteriose forze aliene piovute dal cielo, vedendosi costretti a ritrovare quel contatto ormai perduto con Duddits, l’unico a essere sempre stato a conoscenza di ciò che sarebbe successo e il solo che sembra possedere tutte le risposte.

 

Cell

La regressione allo stato animali

"Cell", romanzo post-apocalittico di Stephen KingDopo il celebre L’ombra dello scorpione – uno dei romanzi più amati dal suo pubblico –, Stephen King torna a dedicarsi alla fantascienza catastrofica con Cell, pubblicato nel 2006.

Il romanzo si apre su una scena pomeridiana di vita statunitense a Boston. Sono le 15 del pomeriggio del primo ottobre e Clayton Riddell si ferma in fila davanti a un gelataio, un portfolio testimone della sua attività da disegnatore in una mano e un fermacarte di cristallo acquistato poco prima come regalo per la sua ex moglie nell’altra. Nell’attesa che arrivi il suo turno, l’uomo assiste a una scena sconvolgente: le persone che lo circondano, intente a conversare al cellulare, iniziano all’improvviso a manifestare comportamenti inquietanti. Dapprima incapaci di capire dove si trovino, si lanciano poi in ululati, ringhi e versi gutturali, aggredendo le altre persone lì presenti.

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L’evento, che verrà poi chiamato “Impulso” dai sopravvissuti, ha innescato una regressione allo stato animale che coinvolge la maggior parte della popolazione. Attivi di giorno e in trance durante la notte, quelli che Clay chiama “telepazzi” diventano sempre più intelligenti, organizzandosi in gruppi e conformando i propri comportamenti, proprio come se fossero parte di uno stormo.

Ma il fatto più inquietante è che sono stati in grado di ovviare all’impossibilità di utilizzare le forme di comunicazione tradizionali sviluppando una specie di telepatia di gruppo: sono guidati da un’unica mente che li controlla in ogni momento. Le persone normali sono quindi costrette a nascondersi di giorno e muoversi di notte, cercando rifugio verso nord, mentre la telepatia dei pazzi si sviluppa ulteriormente, portandoli a controllare con la sola forza della mente i comportamenti di coloro che non sono stati colpiti dall’Impulso.

 

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