
Avete letto la nostra selezione di libri e fumetti per questo 2015, ma se siete tipi d’azione forse vi aspettate qualche consiglio anche per quanto riguarda i videogiochi. E, come ogni anno, noi siamo qui a soddisfare queste vostre aspettative.
È stata un’annata in cui si sono avute importanti conferme – ovvero: dei seguiti ben riusciti – ma anche qualche novità molto interessante. Ve le presentiamo tutte, tenendo presente non una sola console, ma diverse piattaforme (e anche lo smartphone). E vi consigliamo, se non avete ancora giocato a questi titoli, di rimediare al più presto.
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Indice
Metal Gear Solid V: The Phantom Pain
Una straordinaria esperienza di gioco
Forse il gioco più convincente di questo 2015 è stato The Phantom Pain, quinto capitolo della premiatissima saga di Metal Gear Solid. Realizzato da Kojima Productions per conto di Konami, il titolo è uscito all’inizio di settembre per PlayStation (3 e 4), Xbox (360 e One) e Windows. La cosa fantastica di questo capitolo è la sua estrema giocabilità. La meccanica del gameplay è stata infatti implementata, e soprattutto risulta ottima nell’ottica dell’open-world verso cui Metal Gear Solid si sta sempre più evolvendo. Così si può deviare quando si vuole dalla missione principale, scoprendo nuovi modi per gustarsi il gioco.
[wpzon keywords=”Metal Gear Solid V: The Phantom Pain” sindex=”VideoGames” sort=”relevancerank” listing=”6″ country=”it” descr=”0″ col=”3″]Certo, si può obiettare che tutta questa libertà implichi anche una certa dispersione delle energie, una mancanza di direzione. Ma sono i difetti del mestiere. La verità è che quest’anno Konami ci ha messo davanti un gioco quasi perfetto, in cui tutto va al suo posto. E c’è persino una morale, in questo capitolo, o quantomeno un aspetto di riflessione. Perché la futilità della guerra emerge da ogni schermata e, pur trovandoci davanti a un gioco d’azione, la violenza non è vissuta con gusto sadico.
The Witcher 3: Wild Hunt
Una saga fantasy giunta ormai a perfezione
Risale invece a maggio il secondo sequel della nostra cinquina, The Witcher 3: Wild Hunt. Sviluppato dai polacchi di CD Projekt e distribuito in Europa Occidentale da Namco Bandai, il gioco è stato reso disponibile solo per le versioni più recenti delle console, ovvero PlayStation 4, Xbox One, oltre ovviamente a Windows. L’ispirazione per questo capitolo, ma anche per i precedenti, proviene anch’essa dalla Polonia. Alla base c’è infatti la Saga di Geralt di Rivia, una grande opera fantasy creata negli ultimi 25 anni dallo scrittore polacco Andrzej Sapkowski.
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Questo titolo era molto atteso, e le varie preview che erano state diramate già dal 2013 non hanno fatto altro che alimentare le aspettative del pubblico. Aspettative che non sono andate per nulla deluse. Proprio per la sua origine letteraria, il videogioco cura in maniera straordinaria l’evoluzione dei personaggi, che appaiono convincenti come poche altre volte in prodotti di questo tipo. Inoltre anche qui siamo davanti a una struttura open-world convincente, particolarmente pregnante in un RPG. Infine – ed è un particolare non di poco conto – i combattimenti sono stati resi meno complessi di quanto non fossero in The Witcher 2, migliorando l’esperienza utente.
Her Story
Una originale crime story
A differenza dei già ottimi videogiochi presentati finora, Her Story è un titolo completamente diverso. Scritto e diretto da Sam Barlow, famoso per aver lavorato ad alcuni capitoli di Silent Hill, il gioco è un interactive movie game rilasciato, a giugno, per Windows, OS X e iPhone. In pratica, il giocatore viene informato della scomparsa di un uomo, fatto su cui gli viene chiesto di indagare. Per fare questo, potrà contare su una serie di video di interrogatori di una donna girati, così dice l’ambientazione, nel 1994.
La protagonista del gioco è Hannah Smith, interpretata in maniera molto convincente da un’attrice in realtà alle prime armi. L’interprete principale è infatti Viva Seifert, nota al pubblico non tanto per i videogiochi né per la recitazione, ma per essere stata la tastierista della rock band Bikini Atoll. Il gioco è molto bello e pieno di atmosfera, ed è soprattutto diverso da quasi tutto quello che va per la maggiore nel mondo dei videogiochi. Certo, il divertimento non è infinito, e la longevità del titolo è limitata, ma rimane uno dei più originali disponibili sul mercato.
Bloodborne
L’horror solo per PlayStation 4
Torniamo indietro di qualche mese, e in particolare a marzo, quando Sony ha lanciato, in esclusiva per PlayStation 4, un nuovo action RPG dalle atmosfere horror sviluppato dalla FromSoftware. Stiamo parlando di Bloodborne, diretto da Hidetaka Miyazaki, già al lavoro su Demon’s Soul e Dark Souls. Un gioco che si è aggiudicato vari premi e che ha convinto praticamente tutta la critica.
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Gli elementi forti, a nostro avviso, sono vari. Da un lato, come già in altri titoli su cui aveva lavorato Miyazaki, è particolarmente interessante l’ambientazione. Il gioco, infatti, ti immerge completamente in un modo orrorifico, venato da un oscuro fascino. Ma non si deve pensare che Bloodborne sia un gioco solo visuale. La bellezza sta infatti anche nei combattimenti, che sono rapidi e convincenti (anche per quanto riguarda i boss), nella personalizzazione delle armi e perfino nella colonna sonora. Insomma, un gioco che può spingere (e ha spinto molti) a passare alla PS4.
Splatoon
Lo sparatutto per bambini e ragazzi
Finora abbiamo visto giochi pensati per le principali console – a volte in esclusiva, a volte no – o per i computer desktop. Anche la Nintendo Wii U, però, ha visto quest’anno la comparsa di titoli interessanti. Su tutti, quello che ci ha convinti di più è stato Splatoon, uno sparatutto in prima persona in cui, al posto dei proiettili, si usa della vernice, rendendo possibile vendere un gioco di questo tipo anche ai bambini. Alla Nintendo, d’altronde, negli ultimi anni sono stati dei maestri nel creare escamotage per portare i videogiochi più popolari anche a un pubblico più ampio.
[wpzon keywords=”splatoon” sindex=”VideoGames” sort=”relevancerank” listing=”3″ country=”it” descr=”0″ col=”3″]Certo, qualche problema c’è. Ad esempio, nel gioco alcuni contenuti sono sbloccabili solo tramite gli Amiibo, e all’inizio della partita le mappe sono pochine. Ma la casa madre nipponica ha in parte corretto questi difetti con alcuni aggiornamenti successivi. Ad esempio, sono ora disponibili modalità di gioco online, e per l’appunto nuove mappe. Ma la cosa più bella è l’atmosfera da cartoon del gioco, ovvero la dinamica originale che permette ad esempio di immergersi nella vernice e ricaricare. E sparare a chiunque senza timore di fargli del male, in un modo completamente diverso dai giochi per adulti.