Cinque tra le biblioteche più belle al mondo

La biblioteca di Maranello

Mark Twain dice: «In a good bookroom you feel in some mysterious way that you are absorbing the wisdom contained in all the books through your skin, without even opening them». Cioè, una buona stanza per la lettura ci invoglia a leggere. E, normalmente, dove si trovano i libri e le sale da lettura? Nelle biblioteche, certo, ma… entri in una biblioteca e il primo impulso che provi è quello di trovare ciò che cerchi ed uscire al più presto. Moquette invecchiata, un grigiore diffuso, scaffali metallici, design inesistente e arredo direttamente uscito dagli anni ’70. No computer (nella maggior parte dei casi), no Wi-Fi, no punti lettura e relax.

È vero, c’è ancora un dibattito in corso fra i ruoli che un ambiente bibliotecario dovrebbe avere: dovrebbe limitarsi a fornire al lettore i testi richiesti (anche qui, altro dibattito: il lettore può cercarli liberamente o deve richiederli dall’archivio?) o deve essere un luogo di incontro, cultura e ricerca? Insomma, se si parla di rapporto biblioteca-lettore, il discorso si sposta sull’architettura delle biblioteche e sul bisogno di accogliere certe necessità di incontro e lettura. Biblioteche a misura di lettore. Un’idea che ricorda tanto l’architettura “a misura d’uomo” di Le Corbusier, con il suo bisogno di integrare mondo urbano e natura. Ma è un concetto vecchio tanto quanto lo sono le biblioteche stesse: la Biblioteca di Alessandria, del 305 a.C., era pensata in uno spazio ampio, luminoso e arieggiato, in un’alternanza di interni ed esterni all’aria aperta.

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Anche Vitruvio nel suo De Architectura la pensa così e parla delle biblioteche presenti nelle ville rustiche dei romani e del bisogno di alternare alla lettura la piacevolezza dell’essere in un posto bello, accogliente e ben integrato nella natura: insomma, il Frank Lloyd Wright (ideatore dell’architettura “organica”) della latinità. D’altra parte, leggere non è cosa da poco. È un’attività intellettuale diversa dall’ascoltare la musica, per quanto anche questa possa essere impegnativa. Prendere in mano un libro è quasi una promessa e un impegno: “Prometto di dedicare la mia totale attenzione a queste pagine. Tutto il resto attorno a me non esiste”. Un libro non si legge da solo: come l’iPod è lo strumento che ci porta la musica, la nostra stessa mente è “il mezzo” da impegnare nella lettura.

Sdraiati, a pancia in su, seduti, in piedi, in movimento, ognuno legge come preferisce, cercando la privacy e le condizioni adatte per farlo sentire a suo agio. L’idea di trovare la comodità in una biblioteca potrà farvi ridere, ma ecco le cinque biblioteche moderne che più si avvicinano all’idea di un edificio a “misura di lettore”.

 

Ofunato Civic Center and Library

Ad Iwate, in Giappone

Una sala centrale con oltre 1100 posti, zone multifunzionali, un atelier, una stanza del the e degli studi. Una biblioteca che pare quasi un labirinto, ma dove orientarsi in verità è semplice ed intuitivo. Qui le tonalità di grigio non provengono dall’invecchiamento, ma da una scelta di modernità e di sobria neutralità.

Fu inaugurata nel 2008, ma il progetto iniziale non prevedeva l’inserimento di una biblioteca. In itinere durante i lavori di costruzione, architetti e cittadini si riunirono più di cinquanta volte per raggiungere un progetto definitivo ideale per tutti e la richiesta di una biblioteca venne proprio dai residenti. In un paese di 40.000 abitanti, ogni mese riceve almeno 20.000 visite.

 

Biblioteca Sant Josep

A Valencia, in Spagna

Anno di apertura: 2010. Architetto: il giovanissimo Ramón Esteve, che trasmette nei suoi progetti un grande amore per l’ambiente naturale e per la ricerca di un’architettura attenta a tutte le nuove criticità dell’abitare. È una biblioteca ben più piccola di quanto possa sembrare, ma grazie al sistema di divisione delle aree interne ogni ambiente risulta spazioso e intimo. Attraverso fessure e ampie vetrate quasi invisibili, l’elemento luminoso non manca, come non manca neanche la possibilità di un contatto con il verde che circonda l’edificio.

L’idea di utilizzare delle linee prevalentemente curve pone un piacevole contrasto tra la morbidezza e la squadratura dei libri, dando l’idea di un ambiente più amichevole e familiare. Qui a farla da padrone è il bianco, ma l’esterno e le luminosità interne rendono il tutto più caldo e accogliente.

 

MABIC – Maranello Biblioteca Cultura

A Maranello, in Italia

Sorpresa! Una delle biblioteche più belle e meglio studiate al mondo è tutta nostrana. Ed è del 2011, nuova di zecca: quando tutti credono che i libri e le biblioteche siano destinati a scomparire, sorgono dei progetti che dimostrano il contrario. La firma qui è dell’architetto Andrea Maffeis, che ha progettato anche alcuni padiglioni per l’Expo. Perfettamente inserita nel contesto urbano, circondata per tre lati da una zona residenziale e a ovest da un’area verde, è una soluzione architettonica che viene incontro alle esigenze di tutti, anche degli studenti alla ricerca di un’aula studio.

È divisa in tre aree: consultazione, sala studio e zone multifunzionali, con anche una grande attenzione per i bisogni di luoghi di lettura diversificati in base alle fasce d’età. Al piano terra, un’ampia sala per ospitare incontri, mostre e presentazioni di libri, oltre a spazi destinati in futuro a fonoteca e videoteca. Particolare attenzione è stata riposta al risparmio energetico, con l’utilizzo di un impianto geotermico per il riscaldamento invernale e il raffrescamento estivo, e l’illuminazione a led.

 

James B. Hunt jr. Library

Al Centennial Campus della North Carolina State University, negli USA

Qui lo spazio non manca. Sedie, poltroncine, gradinate, tavoli e divani. Insomma, una scelta controcorrente allo stereotipo delle biblioteche come luoghi scomodi e privi di possibilità di interazione fra lettori. Del 2013, un edificio moderno e innovativo che si inserisce nel contesto più datato del campus universitario.

Una biblioteca quasi “sperimentale”, pensata proprio per gli studenti: molteplici ambienti di lettura da provare, con soluzioni sonore e cromatiche diverse (colori e suoni sono nemici della concentrazione? Forse no!), con laboratori tecnologici, zone workshop e aree pensate per sfruttare al meglio l’illuminazione solare naturale.

 

Avondale Heights Library and Learning Centre

A Melbourne, in Australia

Un tripudio di colori all’esterno che prelude ad un ambiente minimale all’interno. Oltre ad essere una biblioteca, è anche un centro educativo e di aggregazione: è situata dal 2010 in un’area di periferia suburbana particolarmente vuota e lasciata a se stessa.

Libri, ma non solo, anche una palestra e delle aule per le lezioni, a dimostrazione di come le biblioteche possano evolversi come luoghi di incontro e di opportunità di apprendimento e confronto. È pensato per ridurre al minimo lo spreco di energia: si usano riscaldamenti e sistemi di areazione e ventilazione naturali e passivi invece di quelli tradizionali.

 

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