Cinque tra le migliori stoppate dell’NBA

La clamorosa stoppata di LeBron James ai danni di Tiago Splitter nelle finali del 2013

L’NBA è un campionato meraviglioso. Anche chi non ne capisce nulla di basket, se posto davanti a una partita anche solo di medio livello, non può che rimanere estasiato. Un po’ è per la capacità tutta americana di rendere speciale ogni occasione. Un po’ per l’incredibile atletismo dei giocatori. Un po’ per l’esibizionismo che giocatori di quel talento sanno sempre mettere in campo. Un po’ anche per il talento dei cronisti italiani. Ma, comunque sia, le partite di basket USA sono difficili da raccontare a parole.

Al di là dei risultati e della lotta punto a punto per aggiudicarsi la partita, un elemento importante all’interno di questo grande show sono i gesti tecnici. Paradossalmente, in uno sport che è il trionfo del collettivo e dell’organizzazione, a volte sono proprio questo gesti a infiammare il pubblico. Una schiacciata, un circus shot, un buzzer beater (cioè un canestro che rovescia le sorti dell’incontro all’ultimo secondo utile) sono le cose che rimangono più impresse.


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E in questa sequela di grandi gesti atletici, un posto di tutto rispetto va dato alle stoppate. Per quei pochi che non lo sapessero, si tratta di un gesto in cui il difensore riesce a bloccare o respingere il tiro di un avversario prima che questo inizi la sua parabola discendente. Per riuscire a farle bisogna essere alti, avere velocità ed elevazione, ma soprattutto bisogna saper prendere il tempo. È un gesto, cioè, che richiede varie abilità. E non tutti le hanno. Ecco allora le cinque migliori stoppate della storia dell’NBA secondo noi.

 

Wilt Chamberlain su Kareem Abdul-Jabbar

In Los Angeles Lakers – Milwaukee Bucks

Il basket americano è uno sport di confronti. Sarà forse per il grande peso dato alle statistiche – ovvero numeri che vanno confrontati con altri numeri –, ma non c’è campione di oggi che non venga analizzato in parallelo ai campioni di ieri. È più forte LeBron James o Michael Jordan? Steph Curry o Pete Maravich? Il Derrick Rose di oggi o quello di qualche anno fa?

C’è però nella storia NBA un giocatore con cui non è possibile alcun paragone: Wilt Chamberlain. Tutte le statistiche parlano a suo favore. Unico della storia ad aver segnato 100 punti in un’unica partita, miglior rimbalzista di ogni epoca, quinto miglior marcatore di sempre, con una media punti in carriera che è seconda solo a quella di Michael Jordan. E nonostante fosse un campione nel gioco d’attacco, fu anche un grandissimo stoppatore.

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Nel video qui sotto potete vederlo all’opera nientemeno che contro un giovane Kareem Abdul-Jabbar, futura stella dei Los Angeles Lakers. In questa partita, proprio tra i Lakers di Chamberlain e i Bucks di Jabbar, si può assistere a un vero confronto generazionale, tra un campione vicino al ritiro e uno nuovo che si affaccia sulla scena. E che viene stoppato due volte di fila, anche quando prova il suo celebre gancio-cielo.

Wilt Chamberlain stoppa Kareem Abdul-Jabbar

 

Michael Jordan su Patrick Ewing

In Chicago Bulls – New York Knicks

È il 30 gennaio 1988. A Chicago si incontrano, per la regular season, due squadre della Eastern Conference: i Chicago Bulls padroni di casa e i New York Knicks. Sono due squadre in divenire. Al loro interno hanno dei futuri campioni che però non riescono ancora ad esprimersi ai loro massimi livelli. I Knicks schierano Patrick Ewing, alla sua terza stagione NBA, Billy Donovan, attuale allenatore dei Thunder, Bill Cartwright e Rick Carlisle, attuale coach dei Dallas Mavericks. I Bulls hanno la loro stella in Michael Jordan, a fine stagione MVP della regular season e difensore dell’anno. Non riusciranno però ancora per qualche anno a conquistare il titolo.


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La partita è tirata e si gioca punto a punto. All’ultimo minuto dell’ultimo quarto il punteggio è fermo sull’89 a 89. La palla è ai Bulls, che imbastiscono un tiro poco preciso. Jordan prende il rimbalzo e prova a ribadire verso il cesto ma viene stoppato con perdite da Ewing, dominante sotto canestro. La faccia del giovane Michael non è delle migliori.

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I Bulls battono la rimessa laterale e perdono malamente palla, dando ai Knicks l’occasione di portarsi avanti. La squadra di New York parte all’attacco e a circa 30 secondi dalla fine dà la palla a Ewing in post basso. Il centro si gira, guarda il canestro ma non vede arrivare come un treno da destra Jordan, che gli piazza una stoppata potentissima, rimettendo in pari la situazione. La partita è poi terminata 97 a 95 per i Bulls dopo un tempo supplementare.

 

Hakeem Olajuwon su Rod Strickland

In Houston Rockets – Portland Trail Blazers

«Hakeem te l’ha data, e Hakeem te l’ha tolta». Ha questo incedere quasi biblico la voce del telecronista che potete sentire anche qui di seguito quando commenta una delle più straordinarie stoppate di Hakeem Olajuwon, uno specialista del settore. D’altronde, l’azione si sviluppa proprio da un passaggio fiacco di Olajuwon, che viene intercettato dalla guardia avversaria, il più che discreto Strickland. Il suo volo verso il canestro, però, viene interrotto da un incredibile recupero del centro dei Rockets, che riesce a mandare in tribuna il pallone.

Classe 1963, nigeriano di nascita e statunitense d’adozione, Olajuwon ha giocato per quasi tutta la carriera a Houston, prima nella squadra universitaria degli Houston Cougars, poi nei Rockets. Con questa franchigia ha disputato più di mille partite, diventandone il più grande marcatore della storia (e il decimo in assoluto in NBA). Ha inoltre vinto due titoli consecutivi, esprimendosi a livelli leggendari.

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Potente in attacco e decisivo in difesa, fu nominato una volta MVP della regular season, due volte difensore dell’anno, due volte miglior rimbalzista e tre volte miglior stoppatore. Inoltre suo è il record assoluto del maggior numero di stoppate: ne ha fatte 3.830 in carriera, un numero impressionante.

Hakeem Olajuwon stoppa Rod Strickland

 

Dikembe Mutombo su Alvin Williams e Antonio Davis

In Toronto Raptors – Philadelphia 76ers

Originario dell’Africa, e in particolare della Repubblica Democratica del Congo, è anche un ex grande specialista della stoppata come Dikembe Mutombo. Non a caso, il giocatore vanta il secondo record assoluto per numero di stoppate (3.289 in totale) ed è famoso per frase che ripeteva spesso agli avversari bloccati, «Not in my house», «Non a casa mia».

Abbastanza limitato in attacco, fu un fenomenale difensore, tanto da guadagnarsi per 4 volte il titolo di migliore dell’anno e da vincere per due volte la classifica dei rimbalzi e per tre quella delle stoppate. In carriera ha girovagato parecchio, non riuscendo però mai ad aggiudicarsi un titolo. Iniziò coi Denver Nuggets, non andando però mai oltre le semifinali di Conference. Poi passò agli Atlanta Hawks, perdendo anche qui per due volte le semifinali dell’est, contro Bulls e Knicks.

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Nel 2000 passò quindi ai Philadelphia 76ers, la squadra di Allen Iverson che chiuse al primo posto la stagione ed arrivò fino alle Finals, perse coi Lakers di Phil Jackson, Shaquille O’Neal, Kobe Bryant e Derek Fisher. Ritornò infine in finale nel 2003 coi New Jersey Nets di Jason Kidd, giocando però da riserva. Anche in questo caso venne sconfitto, stavolta dagli Spurs di David Robinson, Tim Duncan, Tony Parker e Manu Ginobili.

La doppia stoppata di Dikembe Mutombo

 

Nate Robinson su Yao Ming

In New York Knicks – Houston Rockets

Siamo stati noi a dire che per essere dei buoni stoppatori bisogna avere una serie di caratteristiche e tra queste anche l’altezza. Ma le regole sono fatte per essere smentite. Il video che potete ammirare qui di seguito è, in questo senso, uno dei più significativi di cosa voglia dire essere atleti che riescono a superare i propri limiti.

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Protagonisti sono due giocatori tra loro diversissimi. Da una parte, con la maglia degli Houston Rockets, Yao Ming, giocatore cinese di 2,29 metri d’altezza. Dall’altra, con la maglia dei New York Knicks, Nate Robinson, 1,75 metri ma un carattere e un atletismo imprevedibili. L’effetto di questa strana combinazione è una clamorosa stoppata che il secondo piazza al primo. D’altronde, Robinson è famoso per la sua elevazione, che gli ha anche consentito in passato di imporsi per tre volte nella gara delle schiacciate dell’All-Star Game.

Nate Robinson stoppa Yao Ming

 

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