Cinque tra le migliori vittorie di Valentino Rossi in MotoGP

Valentino Rossi sulla sua moto, col suo solito numero 46

Ecco le cinque più belle vittorie di Valentino Rossi in MotoGP secondo noi: vota la tua preferita e poi leggi l'articolo per riscoprirne la storia.

 
Avrete sicuramente ancora tutti negli occhi l’esito infausto – almeno per Valentino Rossi – del MotoGP 2015. Il campione italiano, che per la prima volta dopo svariati anni di crisi si ritrovava in testa al Mondiale, ha infatti finito per perdere il titolo a causa di una controversa penalizzazione affibbiatagli all’ultima gara. Un finale triste per i suoi tifosi, che però per l’ultima corsa, a Valencia, si sono accalcati davanti alla televisione sperando nell’impresa.

Ed in effetti, in carriera, Valentino Rossi di imprese ne ha fatte parecchie. Fin dagli esordi, ormai vent’anni fa, ha abituato il suo pubblico ad aspettarsi di tutto. E anche se gli anni hanno minato in parte la sua forma fisica, le sorprese sono sempre dietro l’angolo, come ha dimostrato in quest’ultima stagione. D’altro canto, i suoi numeri sono leggendari. Al momento attuale vanta 9 titoli mondiali, 112 gare vinte e 61 pole position. Difficile che qualcuno potrà fare di meglio, nel breve periodo.


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Ma limitiamoci a quelle 112 vittorie. Alcune sono state relativamente tranquille, con Rossi capace di gestire il vantaggio. Altre sono state al cardiopalma, con sorpassi clamorosi perfino all’ultima curva. Molte di queste ultime, se siete appassionati di motociclismo, probabilmente le ricordate ancora, a distanza di molti anni. Noi abbiamo cercato di raggruppare le cinque più epiche della carriera del pilota di Tavullia. Eccole.

 

Phillip Island 2001

La rivalità con Max Biaggi e il primo titolo nella massima categoria

Partiamo da una gara che in realtà non fu disputata in MotoGP, categoria che nel 2001 ancora non esisteva. Come ricorderete, dopo due stagioni in 125 e due in 250 (entrambe concluse con un titolo mondiale), Rossi approdò nel 2000 nella classe regina, che appunto per due stagioni fu ancora la 500. Nella prima annata dovette cedere all’americano Kenny Roberts jr., riuscendo comunque a sopravanzare il connazionale Max Biaggi. Nella seconda – e l’ultima prima del passaggio alla MotoGP – sembrava però avere la strada spianata.

Il campionato cominciò infatti nel migliore dei modi. Nelle prime tre gare – in Giappone, in Sudafrica e in Spagna – Rossi salì sempre sul gradino più alto, mentre i suoi più temibili rivali, ovvero Max Biaggi e Loris Capirossi, faticavano a contendergli le prime posizioni. Le cose in parte cambiarono attorno alla metà della stagione, quando Biaggi cominciò a farsi sotto e ad avvicinarsi pericolosamente ai punti di Rossi.

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La gara più bella di quella annata fu probabilmente il Gran Premio di Phillip Island, che si corse il 14 ottobre 2001. La pole position era stata di Biaggi, che aveva praticamente l’ultima occasione di riaprire il Mondiale. Anche il giro più veloce in corsa fu appannaggio del pilota romano, che all’ultimo “lap” si trovava in testa. Valentino però si avvicinò progressivamente, e ad una delle curve finali piazzò la sua zampata. Fu una mossa azzardata, perché nella classifica mondiale il marchigiano aveva un vantaggio che gli avrebbe dovuto consigliare di accontentarsi di un secondo posto, piuttosto di andare a rischiare una caduta. Ma già allora, a 22 anni, Rossi era fatto di un’altra pasta.

 

Welkom 2004

Un inizio di stagione clamoroso, ancora contro Max Biaggi

Nel 2001 arrivò così anche il primo Mondiale nella classe regina, seguito poi dai titoli del 2002 e del 2003, ottenuti con una facilità impressionante. Basti dire che nella seconda di queste due stagioni Rossi finì sul podio in tutte le gare, collezionando 9 primi posti, 5 secondi posti e 2 terzi posti. Ma anche l’anno prima le vittorie erano state 11 su 16 gare disponibili.

Nel 2004, Valentino Rossi era quindi il favorito d’obbligo. Dopo tre campionati consecutivi aperti in Giappone, il Motomondiale ripartiva dal Sudafrica, da Welkom, in data 18 aprile 2004. Ancora una volta i contendenti principali erano Valentino Rossi e Max Biaggi, due corridori la cui rivalità, in quegli anni, era ai massimi livelli. E la gara d’apertura non contribuì certo a distendere gli animi. La pole era finita in mano a Valentino, ma in gara Biaggi dimostrò fin da subito di poter esibire un passo migliore, e guadagnò così la posizione di testa.

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Per qualche giro, tra i due, si intromise Sete Gibernau, che, come vedremo, era già un rivale temibile per Rossi. Ma alla fine la gara fu una gara a due, sotto i colori italiani. I sorpassi tra i piloti furono molti, spesso tiratissimi. Entrambi volevano far capire che in quella stagione non avrebbero risparmiato le fatiche per vincere il titolo, e si sfidarono curva su curva. Alla fine vinse Rossi, ma – e non accedeva certo tutti i giorni – dopo il taglio del traguardo lui e Biaggi si salutarono, rendendosi reciproco omaggio.

 

Jerez 2005

Il sorpasso delle polemiche su Sete Gibernau

Una delle rivalità che forse, in assoluto, è rimasta più impressa nella memoria dei tifosi di Valentino Rossi è però quella con Sete Gibernau. Una rivalità che trovò il suo apice a Jerez de la Frontera nel 2005. Il giorno era il 10 aprile, e anche in quel caso si trattava della gara d’apertura del nuovo Mondiale. Biaggi c’era ancora, ma in quella stagione si rivelò meno competitivo degli anni precedenti. Nessuno, d’altra parte, in classifica finale riuscì davvero a dare fastidio a Rossi, con Marco Melandri che concluse al secondo posto assoluto ma staccato di ben 147 punti.

Il rivale più quotato, almeno alla vigilia, era Sete Gibernau. Nei due campionati precedenti aveva chiuso al secondo posto, portando a casa anche qualche Gran Premio. Consapevole del fatto che l’età avanzava, era deciso a dare filo da torcere al più giovane Valentino, giocandosi forse l’ultima carta della sua carriera. E il fatto di partire da uno dei Gran Premi di casa sicuramente doveva essere uno stimolo ulteriore. Così a Jerez, nonostante Rossi avesse conquistato la pole position, lo spagnolo cercò fin da subito di insidiare la prima posizione.


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L’ultimo giro, anzi, si aprì proprio con Gibernau in testa, dopo una gara tiratissima che aveva visto i due contendenti duellare senza esclusione di colpi. Il confronto si fece ancora più intenso e durante una curva Rossi azzardò uno dei suoi sorpassi, quelli in cui si infilava nell’unico pertugio lasciato libero dall’avversario. Così facendo, però, si ritrovò affiancato a Gibernau proprio mentre questi impostava la curva. Il contatto fra i due fu inevitabile e lo spagnolo finì fuori pista, rientrando subito dopo ma senza essere ormai in grado di tagliare il traguardo per primo. Alla premiazione i due si guardarono in cagnesco e le polemiche infuriarono per qualche giorno.

 

Laguna Seca 2008

Il duello con Casey Stoner

Che Rossi fosse capace di sorpassi impossibili già si sapeva. Nel 2008, però, ne diede prova in maniera indimenticabile. In una gara che, tra l’altro, fu importante per diversi motivi. Dopo cinque mondiali vinti consecutivamente tra il 2001 e il 2005, era infatti arrivata la prima crisi della carriera dell’urbinate. Nel 2006 aveva perso il Mondiale all’ultima gara, a favore di Nicky Hayden. Nel 2007, invece, nulla aveva potuto contro la prepotenza di Casey Stoner, che aveva condotto un campionato straordinario.

Qualcuno già cominciava a parlare di ciclo chiuso. Rossi, invece, dimostrò che era troppo presto per mettere la parola fine alle sue vittorie. Nel 2008 non partì benissimo, ma dalla gara di Shanghai in poi ricominciò a mettere il suo marchio sulla competizione. Stoner, ovviamente, non stava però a guardare. E così a metà campionato i due corridori avevano inanellato un percorso molto simile. La svolta arrivò, come detto, a Laguna Seca, nel Gran Premio che si corse il 20 luglio.

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Stoner era in un momento di forma straordinario. Aveva vinto i tre Gran Premi precedenti e si era presentato nel circuito a stelle e strisce con una pole position, poi confermata dal giro veloce in gara. Rossi, però, non era disposto a cedere la vittoria. I due si superarono più volte a vicenda, in certi casi anche in maniera azzardata. Proprio il sorpasso di Rossi nel “cavatappi” generò, non a caso, alcune polemiche. Ma la gara fu decisa dall’uscita di pista di Stoner, che lasciò di fatto via libera all’italiano. Da quel momento Rossi vinse altre 5 delle successive 7 gare e andò ad aggiudicarsi il titolo mondiale.

 

Catalogna 2009

Il sorpasso impossibile su Jorge Lorenzo

Concludiamo con una sfida ormai non recentissima, che ci permette di introdurre però la figura di Jorge Lorenzo, attuale campione del mondo e compagno di scuderia di Valentino. Si era nel 2009. Come detto, Rossi si era appena aggiudicato il Mondiale del 2008 e voleva ovviamente fare il bis (impresa che gli riuscì, anche se quello – a tutt’oggi – è il suo ultimo titolo iridato). Sulla sua strada trovò tre piloti: Jorge Lorenzo, su Yamaha; Dani Pedrosa, su Honda; di nuovo Casey Stoner, su Ducati.

Nelle prime gare la situazione rimase piuttosto incerta. Rossi si aggiudicò la gara di Jerez de la Frontera, ma ad esempio in Francia non riuscì ad andare oltre al sedicesimo posto. Stoner e Lorenzo, invece, sembrarono molto agguerriti. Così in Catalogna Rossi non arrivò da favorito; non a caso, la pole andò a Lorenzo mentre il giro più veloce in corsa lo fece registrare Stoner.

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Agli ultimi due giri Rossi e Lorenzo si trovarono soli in testa alla gara. Lorenzo sembrava averne di più e, nonostante i due si fossero sorpassati almeno tre volte a vicenda, alle ultime curve lo spagnolo si trovò in testa e chiuse tutti i varchi, guidando benissimo. Un pilota normale si sarebbe arreso ed accontentato del secondo posto, ma quando perfino i più agguerriti tifosi avevano ormai disperato Rossi tirò fuori un coniglio dal cilindro. All’ultimissima curva, sbucò infatti da dietro, sorprendendo perfino i telecronisti, e si involò verso la vittoria.

 

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