
Vi ricordate i primi tempi in cui cominciavano a circolare gli smartphone? L’esordio dell’iPhone, i Blackberry, l’arrivo di Android? Eravamo tutti stupiti dal fatto di poter portare con noi dei computer in miniatura, ma soprattutto dalle numerose possibilità che già in quei tempi pionieristici gli smartphone offrivano; così, se eravamo noi i possessori del telefono tanto ambito, venivamo circondati da amici che volevano provarlo o studiarne le caratteristiche, mentre se ancora non lo possedevamo ci accalcavamo attorno al fortunato di turno.
Come sempre accade in questi casi, però, a stupirci non erano a quei tempi le qualità effettive del device.
Ingenuamente, non ci importava ancora molto di quanto tempo ci metteva a caricare una pagina web, della potenza della fotocamera o della durata della batteria, ma ci focalizzavamo spesso sulle applicazioni più stupide – ma allo stesso tempo divertenti – presenti allora sul mercato.
[wpzon keywords=”app” sindex=”Books” sort=”relevancerank” listing=”3″ country=”it” descr=”0″ col=”3″]Ricorderete di sicuro, ad esempio, iBeer, l’app che trasformava il telefono in un bicchiere di birra che si svuotava man mano che lo bevevamo. Oppure le numerosissime applicazioni per simulare i peti, i graffi sulla lavagna e altre amenità del genere.
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Da allora è passato molto tempo, i telefoni si sono ulteriormente evoluti e noi tutti ci siamo abituati ad esigere di più dai software: la realtà aumentata, il gioco iperrealistico, l’app che intuisce le cose prima ancora che tu gliele chieda.
Però di programmi semplici (o apparentemente semplici), per farsi due risate senza troppo impegno, ce ne sono ancora parecchi. Ve ne segnaliamo cinque, per iOS e Android, che ci pare siano tra i migliori presenti oggi sul mercato.
Indice
iSpinoza e simili
Le app per leggere il blog satirico
Da quando i social network sono diventati un fenomeno di massa in Italia, poco più di cinque anni fa, abbiamo visto sorgere e tramontare svariati fenomeni della satira: blog istantanei si contrapponevano a siti decennali, professionisti del settore facevano a gara con giovani speranze, siti sconosciuti fino al giorno prima entravano improvvisamente nei bookmark di decine di migliaia di internauti.
Uno dei primi siti a godere di questa veloce e repentina popolarità è stato probabilmente Spinoza, il più celebre sito di satira italiano.
Dal blog fondato da Stefano Andreoli e Alessandro Bonino
Fondato 2006 da Stefano Andreoli e Alessandro Bonino, il blog specializzato in battute al vetriolo sui vari fatti del giorno ha visto decollare improvvisamente il numero di visitatori attorno al 2008, proprio in concomitanza con il successo di Facebook e in parte di Twitter nel nostro paese: la condivisione dei suoi contenuti è infatti diventata rapidamente “virale”, come si suol dire, e gli ha consentito di arrivare dove il blog da solo non sarebbe mai giunto.
Da lì, a stretto giro di posta, sono arrivati i libri (il primo, Spinoza, un libro serissimo, è uscito nel 2010), la collaborazione dei due curatori a trasmissioni radio e televisive e a varie riviste di satira, i premi alle feste del web e una visibilità che è ormai molto ampia.
[wpzon spec=”1″ asin=”8817070017,B00K1DIQHK,8866260681″ country=”it” listing=”6″ col=”3″ descr=”0″]Ovvio però che, per una realtà che proprio nel web ha mosso i suoi primi passi e che è ancora fortemente radicata in rete, si sentisse presto l’esigenza di rendere fruibili i contenuti del blog anche in mobilità, a chi usa un iPhone o uno smartphone Android.
Un’esigenza, per la verità, sentita soprattutto dai fruitori più che dai curatori del sito, tanto è vero che le varie app che presenteremo sono tutte non ufficiali e basate sostanzialmente sulla licenza Creative Commons con cui vengono rilasciati i contenuti del sito.
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L’app principale è sicuramente iSpinoza, quella destinata agli utenti iOS e realizzata nel 2013 da Claudio De Pace: molto semplice, permette di leggere le battute del blog e di condividerle agilmente sui social network.
Per gli utenti Android, invece, le app migliori sono probabilmente Spinoza Reader, sviluppata nel 2011 da seveneighteenLAB ma che al momento sembra non essere più disponibile, e Spinoza RSS Reader, opera di Alca Coop.: entrambe permettono di accedere ai vari post del blog.
Action Movie FX e Movie Booth FX
Gli effetti speciali davanti a casa
Cambiamo completamente genere e passiamo ad un paio di applicazioni che si propongono di modificare completamente il modo in cui guardiamo ciò che ci circonda. La prima, o meglio il primo gruppo, gioca sugli effetti speciali tipici dei film d’azione hollywoodiani, cercando di permetterci di usarli all’interno dei nostri filmini amatoriali.
La versione per iOS e quella per Android
Action Movie FX per iPhone e Movie Booth FX, che, pur sviluppato da una software house diversa, è il suo corrispettivo per Android, permettono di applicare infatti degli effetti speciali ai filmati realizzati col cellulare.
Ad esempio, si può provare a riprendere l’auto del migliore amico parcheggiata tranquillamente al bordo della strada, e poi applicare un effetto che simula la caduta di un razzo proprio su quell’auto e la conseguente esplosione, in modo più o meno realistico.
Se la versione per iPhone, sviluppata da Bad Robot Interactive (divisione della Bad Robot, casa di produzione fondata da J.J. Abrams e responsabile di serie di grande successo come Alias, Lost, Fringe e Person of Interest e di film come Cloverfield e Mission: Impossible – Protocollo fantasma), è un piccolo gioiellino, quella per Android è un tantino più amatoriale, ma permette comunque di farsi qualche sonora risata nel vedere le facce degli amici e dei parenti davanti al colpo di scena inatteso.
Modifica della voce
Per parlare come un alieno o un gangster
Oltre a modificare i vostri video, potete anche, molto più semplicemente, decidere di modificarvi la voce. Anche in questo campo molte sono le alternative, alcune più datate ed altre più recenti, che vengono offerte sia sugli smartphone della Apple che su quelli che montano il sistema operativo di Google.
La velocità della frase
Partiamo dall’iPhone, dove il leader del settore è probabilmente Modifica della voce, app disponibile sia in versione free (con funzionalità limitate) che a pagamento, anche se comunque molto economica.
Sviluppata in Russia, l’app permette di registrare un breve brano audio e di applicarvi poi degli effetti, aumentando la velocità della frase o rallentandola, facendola sembrare pronunciata da una persona che ha appena respirato dell’elio o da un gangster, da un diavolo o da un alieno e così via.
Su Android due sono le app che meritano una segnalazione. La prima si chiama Voice Changer, che anche in questo caso offre una serie di effetti molto simili all’app di iOS, per creare nuovi file audio che poi possono essere salvati sul disco, condivisi o anche usati come suoneria.
La seconda è invece Best Voice Changer, basata sullo stesso principio, con però forse una gamma di incroci di effetti speciali più ampia.
Talking Tom Cat
Il gatto parlante
Rimanendo nel campo delle sciocchezzuole, una menzione non può non andare a Talking Tom Cat, capostipite di una serie di applicazioni che da anni oramai portano nel nostro cellulare buffi animali in grado di ripetere, con voci strane, le nostre parole.
Quello che fa Tom e quello che fanno i suoi sequel
Il programma di base, sviluppato da Out Fit 7 sia per iOS che per Android, vi offre sullo schermo un gattino per la verità neppure troppo bello, il tipico Tom, che però è in grado di ripetere con la sua particolare voce le parole che voi gli dite, di reagire alle vostre carezze facendo le fusa o alle vostre insolenze quando vorrete provare a pizzicarlo o a tirargli la coda e di fare molte altre cose.
Un gioco semplice ma divertente, utile per passare qualche minuto allegro.
Se poi dovesse piacervi, sappiate che gli sviluppatori nel corso degli anni (la prima versione è del 2010) ci hanno dato veramente dentro, lanciando Talking Tom Cat 2, Talking Tom & Ben News, Talking Ginger 1 e 2, Talking Angela e soprattutto Il mio Talking Tom e La mia Talking Angela, due app più ambiziose in cui il gattino viene “adottato” da piccolo, aiutato a crescere, nutrito, coccolato e personalizzato, anche tramite una serie di minigiochi molto gradevoli.
The Ultimate Selfie Bundle
Le app che ci cambiano la fisionomia
Concludiamo con una serie di app prodotte dalla newyorkese Apptly, una software house che ha trovato e occupato una fascia di mercato relativa alle buffe modifiche ai propri selfie, che tanto di moda vanno in questi ultimi mesi.
Più calvi, più grassi, più vecchi
In breve, le app dell’azienda americana permettono di modificare la foto che ci facciamo aggiungendoci o togliendoci dei particolari: abbiamo ad esempio Baldify, che ci toglie i capelli e ci permette di vedere come staremmo se fossimo calvi; c’è Oldify, che invece ci invecchia.
Poi c’è Fatify, che ci ingrassa; Wolfify, che ci fa assomigliare ad un lupo; Stacheify, che ci fa crescere i baffi, e Beardify, che ci fa crescere la barba, e così via.
Le app costano poco, sono semplici e sono divertenti, anche se non tutte sono sempre disponibili negli store italiani; in ogni caso, per iOS ad esempio è presente in questo periodo una soluzione bundle, cioè la vendita abbinata di quattro di queste app ad un prezzo scontato rispetto a quello che sarebbe dato dalla somma dei singoli prezzi.