
Negli ultimi 25 anni ci siamo abituati a pensare a Batman soprattutto al di fuori del mondo del fumetto. Il successo dei film che gli sono stati dedicati – prima quelli di Tim Burton, poi quelli di Christopher Nolan, con qualche brutta parentesi nel mezzo – ci ha infatti spesso portati a perdere di vista il medium originario. Eppure proprio nelle storie a fumetti di Batman si trovano alcune delle avventure più memorabili del Cavaliere Oscuro.
E, soprattutto, è proprio in questi ultimi trent’anni che quelle storie sono decollate qualitativamente. Nonostante sia stato creato addirittura nel 1939, il personaggio per decenni ha infatti vissuto storie da ragazzini e nulla più, come d’altronde accadeva a molte testate della DC Comics.
Bob Kane e Bill Finger, i creatori, l’avevano pensato come un personaggio dark, ma l’arrivo di Robin, nel 1940, lo aveva trasformato più in un buon fratello maggiore che in un vero giustiziere mascherato.
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Così, negli anni ’50 e ’60 l’uomo pipistrello divenne famoso per le sue avventure rassicuranti e fantasiose, di tanto in tanto un po’ kitsch. Una tendenza che indebolì il fascino del personaggio, fino a quando negli anni ’70 e soprattutto ’80 non si tentò di tornare alle origini, con un Batman spesso libero dal fardello di Robin, più duro e cupo.
È stato proprio da quel periodo in poi che sono sorte le saghe più memorabili. Oggi cerchiamo di ricordarle con voi, per fornire anche ai neofiti un buon punto di partenza per le avventure di Bruce Wayne.
Indice
1. Il ritorno del Cavaliere Oscuro
Guardando alla storia di Batman, è possibile identificare chiaramente un punto di svolta. E se è vero, come abbiamo scritto, che già all’inizio degli anni ’70 Dennis O’Neil e Neal Adams rivitalizzarono la serie, è vero anche che l’anno decisivo fu il 1986.
All’interno di un generale rilancio delle testate DC, gli editor affidarono infatti a Frank Miller l’incarico di realizzare una serie di storie su Batman. E la cosa più importante fu che all’allora giovane artista fu lasciata grande libertà, sia a livello di temi che di continuity.
Miller proveniva dalla Marvel. Per la concorrenza, aveva rilanciato Daredevil, con una serie di storie che erano entrate subito nella leggenda. Ora la DC voleva che facesse lo stesso con Batman, un personaggio che, rispetto a Devil, aveva però alle spalle ben altro pedrigree.
Miller focalizzò le forze su due versanti. Da un lato, si mise a scrivere una saga che ridefinisse le origini dell’eroe (e ne parleremo a breve). Dall’altro, scrisse e disegnò una storia fuori continuity, intitolata Il ritorno del Cavaliere Oscuro. Una storia che secondo molti è una delle migliori della storia del fumetto americano.
Il futuro secondo Frank Miller
La trama, raccontata in una miniserie di quattro numeri e poi raccolta in volume, è ambientata in un futuro in cui Batman ha appeso da dieci anni il costume al chiodo. Ma in cui il Cavaliere Oscuro decide di ritornare in campo, prima per contrastare Due Facce, poi Joker e la pericolosa banda dei Mutanti.
Per dargli una mano, comparirà una ragazzina vestita come Robin, mentre il Presidente degli Stati Uniti e il suo sottoposto Superman cercheranno di fermarlo. La storia è oscura, adulta, durissima e dal taglio cinematografico.
Insomma, completamente nuova per il panorama fumettistico di allora. E cambiò tutto, non solo nel mondo di Batman.
2. Batman: Anno uno
Mentre la miniserie futuribile di Batman arrivava nei neonati negozi di fumetti, anche sul mensile regolare si faceva la storia.
O, meglio, la si rifaceva. Miller, infatti, si era portato dietro dalla Marvel il giovane disegnatore David Mazzucchelli, con cui aveva lavorato su Born Again di Devil, e con lui si era messo all’opera su una storia che rinarrasse le origini di Batman. Questa storia comparve sui numeri dal 404 al 407 del mensile omonimo.
Bisogna però fare un passo indietro. I non esperti, infatti, non sanno che gli anni ’80 furono un periodo di grandi rivoluzioni in casa DC. La miniserie Crisi sulle Terre infinite, pubblicata tra il 1985 e il 1986, voleva infatti azzerare la complessa continuity DC, per poterla far ripartire da capo.
E molti eroi avevano bisogno di nuove origini, o quantomeno di una nuova storia che le raccontasse. Fu questo il movente che portò Miller e Mazzucchelli a realizzare Anno uno, ovvero il racconto dei primi dodici mesi di attività dell’uomo pipistrello.
Le origini dell’uomo pipistrello
Il risultato fu una storia affascinante, dalle atmosfere hard boiled, in cui il testo duro e schietto di Miller si fondeva perfettamente col segno iconico di Mazzucchelli.
E per rendersi conto di quanto fosse in anticipo sui tempi, basti pensare che la stessa identica trama è stata usata, vent’anni dopo, come base per Batman Begins di Christopher Nolan.
3. Batman: The Killing Joke
Finora abbiamo parlato di Frank Miller, che ebbe un peso decisivo nel rilancio di Batman. Ma negli anni ’80 non fu solo il suo nome a ridefinire gli standard del fumetto americano. Se Miller era, anzi, l’americano dalle storie estreme e dure, c’era anche uno sceneggiatore inglese che gli faceva da contraltare, con avventure dal retrogusto più filosofico.
Stiamo parlando, ovviamente, di Alan Moore, l’autore di Watchmen, V for Vendetta e, più avanti, From Hell.
Moore aveva cominciato a collaborare con la DC nel 1983, su invito di Len Wein, che gli aveva proposto di scrivere per Saga of the Swamp Thing. Da lì in poi erano venute un paio di storie di Superman, Watchmen e la graphic novel The Killing Joke.
Una storia, quest’ultima, che si concentrava sul consueto rapporto tra Batman e Joker, in maniera però innovativa.
L’influenza di Alan Moore
Il Joker, infatti, smetteva del tutto i panni dell’avversario-macchietta e si trasformava, lì, in un letale psicopatico. Ma uno psicopatico dal volto umano, molto più simile a Batman di quanto le storie precedenti non lasciassero pensare.
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Un ritratto, questo, molto originale per l’epoca, a cui si sarebbero ispirati tutti i film successivi, come d’altronde dichiarato sia da Tim Burton che da Christopher Nolan.
4. Batman: Il lungo Halloween
La premiata coppia Loeb & Sale
Lasciamo ora da parte gli anni ’80 e spostiamoci avanti di un decennio. Il lungo Halloween uscì infatti tra il 1996 e il 1997, su testi di Jeph Loeb e disegni di Tim Sale. I due autori, che all’epoca avevano entrambi sui quarant’anni, provenivano da esperienze molto diverse.
Loeb aveva lavorato nel cinema, scrivendo le sceneggiature di Voglia di vincere e Commando. Sale, invece, aveva lavorato a serie minori. Si erano incontrati proprio all’inizio degli anni ’90 lavorando su Challengers of the Unknown della DC, e da allora non si erano quasi più lasciati.
Al centro della trama c’era lo scontro tra famiglie mafiose che finiva per coinvolgere anche Bruce Wayne. Ma soprattutto il personaggio di Harvey Dent, il procuratore distrettuale.
Quest’ultimo, da alleato e collaboratore di Batman e del commissario Gordon, era destinato a diventare il criminale Due Facce, e questa storia raccontava come.
5. Batman: Vittoria oscura
L’opera di Loeb e Sale – così vicina alle atmosfere di Anno uno – non si fermò a quel primo, interessante capitolo.
Prima che gli autori passassero alla Marvel (dove avrebbero messo mano a Spider-Man, Devil, Hulk e Capitan America, con miniserie incentrate sui colori), ebbero infatti modo di crearne dei seguiti. La storia divenne così in un certo senso una trilogia.
Tra il 1999 e il 2000 uscì la maxiserie Vittoria oscura, mentre cinque anni più tardi si chiuse il cerchio con Vacanze romane, miniserie incentrata questa volta su Catwoman.
Il seguito de Il lungo Halloween
Vittoria oscura si svolge questa volta durante il terzo e il quarto anno dell’attività di Batman. Da un lato, c’è qui un nuovo nemico, il serial killer l’Impiccato, che si scaglia soprattutto contro i rappresentanti della legge. Dall’altro, entra in scena Robin, le cui origini vengono rinarrate.
La trama, d’altronde, riparte proprio da dove si era interrotta quella di Il lungo Halloween, con la vendetta che le famiglie mafiose intendono portare contro Due Facce, Batman che ci si trova in mezzo e altri criminali, come il Joker, Poison Ivy, Mister Freeze, lo Spaventapasseri e Catwoman che fanno la loro comparsa.
Altri 7 fumetti di Batman, oltre ai 5 già segnalati
Batman è un personaggio che compare in edicola da ormai più di ottant’anni. Le storie degne di nota sono quindi diverse decine, anche solo limitandosi agli anni più recenti. Qui di seguito ve ne suggeriamo altre sette, oltre alle cinque da cui siamo partiti.
Batman: Knightfall
Cominciamo la seconda parte della lista con una saga che fece a suo tempo scalpore e conquistò le prime pagine dei giornali di tutto il mondo. Knightfall prende avvio quando Bane rimette in libertà tutti i criminali dell’Arkham Asylum, mettendo in seria difficoltà l’eroe fino addirittura a spezzargli la schiena.
Batman è quindi costretto a cedere il mantello a Jean-Paul Valley, Azrael, che però presto impazzisce e comincia a macchiarsi di diversi omicidi. Per questo Bruce Wayne, ristabilitosi, deve tornare in scena e riprendersi quello che è suo, anche a costo di regolare i conti con Azrael.
Batman: Hush
Hush è stata una delle saghe di maggior successo del Batman recente. Scritta da Jeph Loeb e disegnata da Jim Lee, la storia si concentrava su un nuovo nemico di nome Hush che si impegnava a far combattere l’uomo pipistrello con più o meno tutti i suoi vecchi nemici.
Disegnata magnificamente, la saga ha anche approfondito in maniera notevole il rapporto tra Batman e Catwoman ed è ottima anche solo per ripassare le caratteristiche di tanti nemici storici. È stata pubblicata tra il 2002 e il 2003.
Morte della famiglia
Una delle storie più sconvolgenti dell’universo narrativo di Batman fu, nel 1988, Morte in famiglia, in cui Joker finiva per uccidere Jason Todd, il secondo Robin. Fu però anche una storia controversa, che abbiamo deciso di non includere nella nostra lista. Piuttosto, abbiamo preferito una saga più recente che in un certo senso la omaggia.
Si tratta di Morte della famiglia, un arco di avventure uscito tra il 2012 e il 2013 in cui Joker torna sulla scena per attaccare non tanto Batman direttamente, quanto tutti i suoi collaboratori, come Robin, Batgirl, Nightwing, Cappuccio Rosso, Alfred e altri ancora.
Arkham Asylum
Uscita per la prima volta nel 1989, Arkham Asylum è stata una graphic novel che ha posto un ulteriore importante tassello nella rinascita di Batman e del suo mito nel panorama fumettistico americano. Anche perché coronava un percorso sempre più artistico cominciato con Alan Moore e che si concludeva con Grant Morrison e Dave McKean.
Morrison, allora ancora semisconosciuto, immaginò infatti un viaggio irreale dentro all’Arkham Asylum, il manicomio in cui vengono rinchiusi i più pericolosi criminali dell’universo DC e in particolare i nemici di Batman. E così entrò nel mito.
Batman: Il figlio del demone
Realizzata da Mike Barr e Jerry Bingham nel 1987, la storia Il figlio del demone era originariamente esterna alla continuity ufficiale, essendo comparsa con l’etichetta Elseworlds. Nel 2006 però Grant Morrison, allora all’opera su Batman, riuscì in qualche modo a recuperarla.
La trama presenta Batman dare la caccia, in un certo senso assieme alla sua nemesi Ra’s al Ghul, a un assassino. Questa caccia porta però il pipistrello ad unirsi alla sua vecchia fiamma Talia al Ghul, figlia di Ra’s, fino a convolare a nozze con lei.
Batman & Dracula: Red Rain
Alla linea Elseworlds appartiene anche Red Rain, una storia del 1991 in cui si immaginava di far incontrare – o meglio ancora scontrare – Batman con il conte Dracula. Erano d’altronde gli anni di Dracula di Bram Stoker e di un rinnovato interesse per il più famoso dei vampiri.
Scritta da Doug Moench e illustrata da Kelley Jones, la storia uscì in volume ed ebbe un ottimo successo, tanto che al duo furono commissionati dei seguiti, sempre con Batman e Dracula. Una storia che merita di essere riscoperta, anche per i bellissimi disegni.
Batman Anno 100
Abbiamo parlato, nella parte alta della nostra lista, di Batman Anno Uno, storia piuttosto celebre e molto bella dell’Uomo Pipistrello. Non molti sanno, però, che esiste anche Batman Anno 100, forse altrettanto appassionante.
Scritta e disegnata da Paul Pope, fumettista indipendente vincitore di svariati Eisner Awards, la storia immagina Gotham cento anni dopo la prima comparsa di Batman. Sui cieli della città vigila ancora l’eroe, che però ovviamente non è più Bruce Wayne.
E voi, quale fumetto di Batman preferite?