Un nuovo studio, pubblicato questa settimana sull’importante rivista Proceedings of National Academy of Sciences, sembra aprire una nuova frontiera sullo studio degli uccelli e in particolare dei colibrì: questi volatili infatti sembrano vedere il 30-35% in più di colori rispetto agli esseri umani.
Già si sapeva, in realtà, che gli uccelli hanno capacità visive superiori a noi per quanto riguarda i colori. Non si riusciva, però, a quantificare questa capacità, né se ne aveva propriamente contezza, perché mancavano esperimenti conclusivi sull’argomento.
Mary Stoddard, biologa evoluzionista dell’Università di Princeton, ha invece ora preparato una serie di esperimenti e osservazioni effettuate in Colorado, nel Laboratorio biologico delle Montagne rocciose, esperimenti che hanno dimostrato che i colibrì riescono a percepire il 30% in più, rispetto all’uomo, dei colori delle piume degli uccelli e il 35% del colore delle piante.
Questo è possibile perché gli uccelli, a differenza dell’uomo, sono tetracromatici, cioè hanno quattro tipi di recettori sensibili ai colori, mentre gli esseri umani sono tricromatici (blu, verde e rosso, e loro mescolanze). In questo modo i colibrì in particolare e gli uccelli in generale possono cogliere anche dei colori dello spettro degli ultravioletti.
L’esperimento si è basato su alcuni test a cui gli uccelli venivano sottoposti: quando individuavano un determinato colore – anche e soprattutto tra quelli non percepibili dall’uomo –, gli uccelli venivano ricompensati, mostrando così la capacità di riconoscere determinate lunghezze d’onda.