
Conoscete Pinterest? Alcuni di voi di sicuro sì, perché è un sito estremamente popolare. Alcuni altri di voi però probabilmente no. Rispetto ad altri social network, Pinterest ha infatti avuto uno sviluppo più settoriale, diffondendosi solo in precise parti della popolazione. Ma cos’è e come funziona Pinterest?
Appena lo visitate, vi rendete conto dell’importanza che hanno, al suo interno, le immagini. Immagini che lì si possono trovare e consultare in grandi quantità, e poi possono essere usate e condivise con molti altri social network, da Facebook a Instagram, da WhatsApp a Telegram.
Oggi cercheremo di spiegare un po’ della storia di questo sito e illustrare quali sono i principi base del suo funzionamento. In questo modo, potrete avvicinarvi ad esso con maggior cognizione di causa, e orientarvi più facilmente nei vostri primi passi al suo interno. Procediamo.
Indice
1. Un social network visivo
Prima di tutto, cerchiamo di capire che cos’è Pinterest. Il sito lo trovate a questo indirizzo e, se non siete registrati, appena entrati vi verrà presentata una schermata simile a quella che vedete qui di seguito.
Pinterest vi chiede infatti per prima cosa di registrarvi. Come in tutti i social network, i suoi contenuti sono frutto del lavoro dei suoi utenti, che condividono immagini e video. A differenza di Facebook, Twitter o altri sistemi del genere, Pinterest consente però agli iscritti di creare dei cataloghi di idee.
Il fulcro di tutto il sistema sono infatti le immagini, le fotografie, i video e, in misura minore, i disegni. Quando ci si registra, si ha infatti in primo luogo l’occasione di caricare dei file dal proprio computer, e organizzarli in apposite bacheche a carattere tematico.
Ma il punto chiave sono le immagini che si trovano già sul social network stesso o su altri siti. Una volta registrati, è infatti possibile seguire altri utenti ed esplorare le loro bacheche. O, meglio ancora, effettuare delle ricerche generiche all’interno del sito, trovando immagini di tutti i tipi sugli argomenti che ci interessano.
Alcuni esempi concreti
Ad esempio, cliccando qui si possono vedere tutti i risultati per la parola chiave “dimagrire”. E si può notare subito che ci sono immagini di tutti i tipi – di cui parleremo meglio nel prossimo paragrafo – che a volte sono autonome, ed altre volte rimandano ad articoli all’esterno di Pinterest.
Queste immagini possono essere cliccate, ingrandite, commentate e salvate, cioè ricondivise sulle proprie bacheche, in modo che anche altri possano vederle.
Il carattere di Pinterest, quindi, non è tanto quello di far sì che gli utenti parlino di loro stessi, quanto di dare informazioni. Di solito, l’utente medio non carica contenuti propri, non scrive post, ma semplicemente ricondivide cose già esistenti, che giudica interessanti o utili. Ma sui temi più comuni avremo modo di dire qualcosa più avanti.
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2. Le differenze con Instagram e Flickr
Abbiamo detto che Pinterest è un social network basato sulle immagini (e, in misura minore, sui video). A questo punto, però, la domanda più spontanea che dovrebbe sorgervi è: ma allora, cosa lo distingue da Flickr, da Instagram e dagli altri social fotografici? È solo una loro copia?
Invece no: Pinterest è molto diverso dai siti che abbiamo citato. Se volessimo azzardare un paragone, potremmo dire che Pinterest assomiglia più a Tumblr che ad Instagram, anche se pure rispetto ad esso il target di pubblico è notevolmente diverso.
Pinterest, infatti, non è un posto dove caricare le proprie fotografie. Certo, ci sarà pure qualcuno che lo fa – perlopiù professionisti, o blogger molto agguerriti – ma, come detto, la stragrande maggioranza delle persone non fa altro che condividere foto altrui.
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E in ogni caso non si tratta di foto private, quanto piuttosto di foto che potremmo definire giornalistiche. Non ci troverete foto delle vacanze o selfie in bagno, né foto di professionisti che mirano a farsi conoscere. L’utente medio è quello che cerca informazioni e, tutto sommato, si trova più a suo agio nel trovarle grazie a delle immagini che a del testo.
La potenza delle infografiche
Non è un caso che noi, riguardo a Pinterest, abbiamo finora parlato più spesso di immagini che di fotografie. Le foto e i video non sono infatti gli unici file che vi si trovano. Grandissimo spazio è lasciato anzi alle infografiche, quelle particolari immagini che accostano fotografie a scritte, a grafici, a disegni e ad altri contenuti informativi.
Questi sono strumenti che si sono diffusi molto negli ultimi anni, e hanno l’indubbio valore di riuscire a sintetizzare in pochi quadri tematiche più o meno complesse. In genere vengono disegnate in verticale, come lunghe immagini da consultare, e su Pinterest trovano un ambiente perfetto per propagarsi.
Ma su Pinterest trovate molte altre cose che assomigliano a infografiche, ma infografiche magari non sono. Ad esempio non mancano i tutorial a step disegnati, che insegnano come va svolta una certa operazione. Oppure ci sono anche vere e proprie tabelle di dati, utili quando si devono confrontare le specifiche di due diverse cose.
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3. Cosa significa “Pin it”
Quando inizierete a girovagare un po’ dentro al sito, vi accorgerete che spesso ricorre la parola “Pin”. I post stessi, su quel social network, vengono chiamati “pin”, e ovviamente queste tre lettere ricorrono anche nel nome del sito stesso, che fonde “pin” con “interest”.
Ma cosa significa “pin”? In inglese questa parola è sia un sostantivo che un verbo. Nel primo caso significa perno, spillo o puntina; come verbo, invece, indica l’atto del fissare o attaccare appunto con una puntina.
Avete presente quando, nelle serie TV americane, i detective appendono tutti gli indizi fotografici e gli appunti a una bacheca? Se ci pensate bene, lo fanno anche i serial killer quando devono tenere traccia di tutti gli spostamenti della loro futura vittima. In America, attaccare foto o articoli a una bacheca è insomma pratica comune.
Le care e vecchie bacheche, ma sul web
Pinterest non fa altro che traslare questa pratica sul web. Avete un cantante che amate e di cui volete collezionare ogni informazione? Basta “pinnarle” sulla propria bacheca apposita. E proprio qui entra in gioco il “Pin it“.
Con questa sigla si identifica un apposito tasto – che in italiano è chiamato più semplicemente “Salva” – che si può installare sul proprio browser. Una volta inserito, quando ci si trova su un sito che ci piace si potrà “pinnare” una foto o l’intera pagina web, inviandole così a Pinterest e decidendo anche in quale bacheca inserire il tutto.
In questo modo, Pinterest si trasforma in una sorta di archivio personale, che possiamo condividere anche con gli altri. Senza contare che, come si può leggere anche qui, sul social network è possibile creare delle bacheche segrete, che quindi non siano mostrate agli altri: in questo modo, i vostri salvataggi potranno essere anche solo vostri.
Ma come si installano questi bottoni? Dipende dal browser che si usa. Basta andare a questa pagina: lì Pinterest riconoscerà il programma che state utilizzando e vi proporrà di installare il suo bottone più adeguato a voi. Sono supportati tutti i software principali: Chrome, Firefox, Internet Explorer, Safari e Microsoft Edge.
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4. Chi lo usa e per mostrare cosa
Dopo aver capito come funziona Pinterest, cerchiamo però anche di capire chi lo usa. Come sappiamo, infatti, esistono social network generalisti ed altri più settoriali.
Facebook, ad esempio, è noto per ospitare un pubblico molto ampio, rappresentativo di tutte le diverse fasce della popolazione. Snapchat, invece, è molto forte tra i ragazzi, così come Ask. E gli esempi potrebbero essere molti altri. Ma Pinterest, a chi piace?
Per il social network ad immagini e bacheche abbiamo dati piuttosto precisi1. Ad esempio, sappiamo che ha un numero di utenti a livello globale che è ormai paragonabile a quello di Twitter, ma molto più sbilanciato. Su Pinterest sono attive infatti soprattutto donne: circa l’80% degli utenti è di sesso femminile.
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Ma non è solo il numero di donne iscritte a stupire. Se guardiamo il tasso di attività, il loro ruolo cresce ulteriormente. Ogni giorno vengono infatti effettuati circa 54 milioni di pin, il 92% dei quali sono opera proprio di donne. In pratica, quei pochi uomini che ci sono “pinnano” anche abbastanza poco, nel confronto con le donne.
I settori di tendenza
La fascia d’età è invece tutto sommato intermedia. Le persone d’età compresa tra i 25 e i 34 anni sono quelle più rappresentate, con il 30%; ma sono presenti anche molte trentenni e quarantenni, segno che Pinterest non è considerato un social per ragazzine, ma per donne che hanno bisogno di organizzare la loro vita, i loro studi, il loro lavoro, la loro casa.
Interessanti anche i dati sulla provenienza delle connessioni. Il 75% degli utenti infatti accede a Pinterest da cellulare, segno che davvero il sito consente di lavorare con semplicità e di organizzare le idee anche al volo.
Infine, spendiamo qualche parola sui temi. In primo luogo, dobbiamo dire che l’80% circa di tutti i pin sono in realtà dei “repin“, cioè condivisioni di materiale già presente nel social network. Comunque, l’argomento più importante e discusso è, nettamente, la moda.
Vanno poi molto forte anche il fai da te, la cucina, la cura personale (bellezza, diete, ginnastica e così via) e, anche se in misura minore rispetto a quelli che abbiamo elencato finora, i libri.
Il lato commerciale
Forse anche per via di questi temi, Pinterest è guardato con grande interesse dagli sponsor. Si stima che quasi un quarto di tutto quello che viene venduto in rete attraverso i social network passi da Pinterest, che quindi riesce ad avere una grande influenza per quanto riguarda gli acquisti delle donne.
Inoltre è stato notato che i fan di una stessa marca, su Facebook e Pinterest, hanno comportamenti completamente diversi. Quelli che seguono un marchio su Pinterest sono infatti molto più portati ad effettuare acquisti, a generare “conversioni”, come si dice nel linguaggio del marketing online, rispetto ai loro colleghi di Facebook.
In pratica, Pinterest è un ottimo social network per organizzare le idee, soprattutto se si amano le immagini e se si è di sesso femminile. Ma è anche un social che sembra spingere i suoi utenti ad effettuare acquisti, se non altro perché permette di studiare per bene gli oggetti che si intende comprare e di scoprirne di nuovi.
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5. La storia di Pinterest
Concludiamo con un po’ di storia del social network di cui abbiamo parlato finora. Pinterest è stato creato e lanciato nel 2010 grazie al lavoro di tre fondatori: Ben Silbermann, Paul Sciarra ed Evan Sharp. Il primo è ancora oggi il CEO della società.
A differenza di altri social network, gli inizi per la società non sono stati facili. Twitter, Facebook, Instagram e gli altri grandi siti del settore, infatti, hanno potuto esibire fin da subito grandi numeri, con milioni di utenti registrati in pochi mesi. Nel primo anno, però, Pinterest riuscì ad attirare solo poche migliaia di curiosi.

Fu anche per questo motivo che i tre fondatori cercarono quasi subito di vendere la loro creatura per cercare, al contempo, di darle un impatto maggiore. I contatti con alcuni editori newyorkesi però furono un flop, anche perché Pinterest cresceva a ritmi troppo lenti rispetto ai concorrenti.
Le cose però cominciarono a cambiare tra la fine del 2011 e l’inizio del 2012. La società rilasciò infatti un’app per iPhone che si diffuse molto più di quanto i fondatori si aspettassero, e che cominciò a far emergere il sito. Il versante mobile si rivelò presto una risorsa indispensabile, infatti, per il business.
La grande crescita e qualche problema
Soprattutto, tra il 2011 e il 2012 iniziò ad emergere il reale punto di forza del sito. Analizzando i dati dei vari negozi online, ci si accorse che il traffico in entrata dai social spesso arrivava più da Pinterest che da YouTube o LinkedIn, nonostante questi ultimi avessero molti più utenti registrati.
Questo permise a Silbermann e soci di avere meno difficoltà a trovare investitori e ad ampliare l’offerta della loro creatura, che iniziò di conseguenza a crescere a ritmi più sostenuti. E nel giro di poco tempo Pinterest ha cominciato a prestare anche più attenzione a ciò che i suoi utenti “pinnavano”, creando linee guida molto rigorose.
Ciononostante, col tempo non sono mancati i problemi. La questione più delicata – e ancora oggi non del tutto risolta – riguarda il copyright. Pinterest permette infatti ai suoi utenti di condividere foto trovate su altri siti, foto che però potrebbero benissimo essere protette da copyright (e lo sono molto spesso).
Il sito offre il modo per segnalare ogni problema di questo tipo e chiedere la rimozione delle proprie immagini, se si è il detentore del copyright. Questa possibilità però è giudicata da alcuni insoddisfacente.
Inoltre, problemi sono venuti anche dal mercato asiatico: proprio per questioni di diritto d’autore, nel 2016 l’India ha temporaneamente sospeso il sito con una decisione della Madras High Court. In Cina, invece, dal 2017 l’accesso a Pinterest è completamente bloccato: lì, però, il problema non è il copyright, quanto la censura politica.
Extra: 11 persone da seguire su Pinterest
Dopo avervi spiegato quali sono le regole di Pinterest, vale la pena di cominciare ad usarlo. Ma per farlo non basta solo postare le proprie immagini: bisogna anche scovare quelle degli altri. E cioè cominciare a seguire qualche utente, magari qualcuno di particolarmente attivo ed interessante.
Proprio per accompagnarvi nei primi passi all’interno di questo social network abbiamo perciò deciso di darvi alcune dritte sull’argomento. Qui di seguito, infatti, trovate 11 persone tra le più famose e seguite di Pinterest, da cui potete prendere avvio. Buona visione!
Oh Joy!
Joy Cho è la blogger che gestisce Oh Joy!, forse l’insieme di bacheche più famose di Pinterest2. Vanta, al momento in cui scriviamo, più di 13 milioni di seguaci, per un totale di 5 milioni di visitatori mensili: numeri non certo indifferenti.
I settori di cui si occupa sono legati principalmente al design. Le sue bacheche più “piene” sono quelle intitolate “For the Home” (in cui presenta varie soluzioni d’arredamento), “Oh Baby” (il design pensato per i bambini), “Accessorize” (accessori e moda) e “Recipes” (ricette). Insomma, ce n’è davvero per tutti i gusti.
Maryann Rizzo
Anche Maryann Rizzo è una delle “pinner” più attive e seguite del mondo3. Vanta 9 milioni di seguaci e circa 5 milioni di persone che ogni mese visionano i suoi pin. Pin che toccato vari settori della moda e del design, ma che hanno anche un focus molto chiaro.
La Rizzo, che cura anche un seguito blog su Tumblr, si occupa infatti principalmente di interior design. Sulla sua bacheca troverete molte soluzioni d’arredo, idee per abbellire la casa, scelte cromatiche e soluzioni originali. Per gli amanti dell’arredamento, una vera manna dal cielo.
Jane Wang
Jane Wang4 vanta quasi 8 milioni di follower nel mondo e una varietà di temi trattati più ampia di altre sue colleghe. Scorrendo le sue bacheche, infatti, ci si imbatte in una miriade di argomenti, tutti comunque contraddistinti dalla bellezza.
I suoi pin variano dal design agli argomenti che interessano i genitori (attività didattiche, perlopiù), dalla tecnologia al bricolage. C’è inoltre spazio anche per la fotografia, per le citazioni, le curiosità dal mondo e soprattutto il fai-da-te.
Bekka Palmer
Siamo nell’ordine dei milioni di follower anche per Bekka Palmer5, fotografa e artista che vive a Brooklyn e che tramite Pinterest ha trovato il modo di pubblicizzare le proprie creazioni ma anche di raccogliere le idee e gli spunti.
Le sue bacheche, infatti, ci mostrano quanto ha prodotto in questi anni, ma anche come questa artista riesce a documentarsi, lasciandosi ispirare dal lavoro altrui. Ecco quindi raccolte di oggetti, di libri, di colori, ma anche elementi di interior design e fotografia.
Bonnie Tsang
Bonnie Tsang6 è quella che normalmente si definisce una visual artist. Forte di 7 milioni di seguaci e di 1,5 milioni di visualizzazioni mensili, la Tsang vive a Los Angeles e gestisce anche un blog e molti profili social al di fuori di Pinterest.
Le sue bacheche si occupano in primo luogo di stile, sia al femminile che al maschile. Molto spazio, comunque, è lasciato all’arredamento e alla cucina, sempre declinate in chiave artistica, oltre che alle arti più tradizionali e alla fotografia.
Poppytalk
Quello di Poppytalk è un profilo condiviso7, gestito in comune da Jan Halvarson ed Earl Einarson, due designer canadesi localizzati a Vancouver. La pagina su Pinterest è seguita da 8 milioni di follower ma conta addirittura 8,2 milioni di visualizzazioni mensili.
Molto spazio è dedicato all’arredamento di interni, con bacheche specifiche che esplorano le varie stanze della casa. C’è però spazio anche per qualcosa di più particolare, come le soluzioni per il campeggio, i cottage o altro ancora. Infine, molti pin esplorano pure la moda e la cucina.
Pejper
Dietro il nome di Pejper si nascondono Sofia ed Anna K., due blogger – o sarebbe meglio dire visual blogger – svedesi8. Contano 7 milioni di seguaci e, sempre su Pinterest, più di 600.000 contatti al mese, per uno stile unico e visivamente molto originale.
Pejper infatti mette in scena bacheche ed argomenti simili a quelli che abbiamo già visto in altri profili, ma con un atteggiamento tipicamente “nordico“. Lo stile è infatti quello tipico scandinavo, minimalista, chiaro e semplice, in cui domina il bianco. Insomma, un design molto particolare.
HonestlyWTF
Il titolo di questo profilo – che si può tradurre come “Onestamente, perché?” – è originale9. La curatrice si chiama in realtà Erica Chan Coffman e vive nella stilosa San Francisco, negli Stati Uniti. I numeri sono invidiabili, con 6 milioni di follower e più di 10 milioni di visualizzazioni mensili.
Anche HonestlyWTF si occupa di tutto e di più, anzi in generale di qualsiasi cosa possa stupire l’occhio. Ci sono molti accessori di moda, idee d’abbigliamento, gioielli, complementi d’arredo, stanze, muri ed altro ancora. I pin sono tantissimi e ce n’è davvero per tutti i gusti.
Christine Martinez Loya
Christine Martinez Loya è una che coi social ci lavora. La sua pagina Pinterest10 ci ricorda infatti, nella biografia, che cura lo storytelling (e quindi anche i social media) di Walmart Home, il settore casa della grande catena di negozi americani.
La sua esperienza, però, non si ferma lì. Ha scritto anche un libro intitolato The Complete Idiots Guide to Pinterest Marketing, in cui, assieme a Barbara Boyd, ha cercato di spiegare come fare affari tramite appunto Pinterest. E nelle sue bacheche trovate tante idee, legate soprattutto alla moda e all’arredamento.
Veanad
Dietro allo pseudonimo Veanad11 si nasconde Danaë Vokolos, giovane architetto specializzatasi tra la Columbia e la John Hopkins University, negli Stati Uniti. Che su Pinterest riversa le sue idee e il suo senso estetico.
Veanad si presenta infatti come una raccolta di soluzioni di architettura e design: pochi pin, rispetto ai concorrenti che abbiamo presentato finora, ma altamente selezionati, e secondo uno stile facilmente riconoscibile. Quando capitate in queste bacheche siete insomma sicuri di trovare elementi di valore e pregio.
Kate Arends
Chiudiamo con Kate Arends, designer di Minneapolis che ha 3 milioni di seguaci e smuove 7 milioni di visualizzazioni mensili su Pinterest12. È anche la responsabile di uno studio chiamato Wit & Delight, specializzato in design e moda.
Anche le bacheche della Arends riflettono i suoi interessi. Molto spazio è riservato all’arredamento di interni, al design e alla moda, ma ci sono parecchi pin più in generale sulla bellezza, sia al femminile che al maschile. Una certa attenzione, infine, è riservata al mondo dei ragazzi e dei bambini.
Note e approfondimenti
- 1 I dati statistici più interessanti su Pinterest li potete trovare facilmente sul web, ad esempio qui e qui.
- 2 La sua pagina la trovate qui.
- 3 Qui trovate la sua pagina.
- 4 Che trovate invece qui.
- 5 La sua pagina è qui.
- 6 Le sue bacheche le trovate qui.
- 7 Qui le sue bacheche.
- 8 La pagina profilo si trova qui.
- 9 Lo trovate qui.
- 10 Che trovate qui.
- 11 Il profilo Pinterest lo trovate qui.
- 12 Quest’ultimo profilo lo trovate qui.