
Purtroppo la storia del ‘900 ci dimostra che complottismo e antisemitismo vanno spesso a braccetto. Chi infatti si convince che il mondo sia guidato da forze oscure e potentissime tende spesso a identificarle con gli ebrei, o meglio ancora con alcuni particolari gruppi di ebrei. Nel corso degli ultimi due secoli, in particolare, questo complottismo si è concentrato su alcuni personaggi come gli esponenti della famiglia Rothschild.
Il motivo della scelta di una specifica famiglia è facile da chiarire. I Rothschild sono infatti stati al centro di grandi manovre finanziarie negli ultimi due secoli e, appunto, sono di religione ebraica. Racchiudono quindi tutte le caratteristiche amate dai teorici del complotto.
Nel corso dei secoli passati questa famiglia accumulò enormi ricchezze praticando la professione dei banchieri, una delle poche ammesse per gli ebrei in Europa. E verso la fine dell’Ottocento i Rothschild passarono in un certo senso all’incasso, chiedendo ed ottenendo di essere elevati al rango nobiliare.
In questo modo i diversi rami della famiglia – che nel frattempo si era divisa nei Rothschild inglesi, francesi e austriaci – divennero visibili e ancora più potenti. Anche perché gestivano un patrimonio che era sicuramente tra i più rilevanti non solo della loro epoca ma di ogni tempo.
Per questo, quando si tratta di individuare un nemico su cui scaricare le colpe dei mali del mondo, i gruppi nazionalisti hanno gioco facile ad additare i Rothschild, sempre mezzi stranieri per via della loro religione e nemici per via del loro denaro e potere.
D’altronde, chi ha studiato un po’ di storia o di sociologia sa bene che il complottismo sfrutta paura e sospetti in parte legittimi per creare un odio esagerato e ad ampio raggio. Un odio che non si dirige verso un solo personaggio o una sola parte politica, ma finisce per abbracciare tutta l’etnia di riferimento.
Oggi, in realtà, i Rothschild hanno un patrimonio più contenuto di un tempo, anche se comunque rilevante. Pensiamo valga comunque la pena di conoscerli meglio. Abbiamo deciso quindi di approfondire la vita di cinque importanti esponenti di questa famiglia vissuti tra il XVIII secolo e i giorni nostri.
Indice
1. Mayer Amschel Rothschild
Di solito, le grandi e più importanti famiglie d’Europa hanno capostipiti che sono rintracciabili nel Medioevo o addirittura prima di quell’epoca. Nel caso dei Rothschild, invece, basta andare indietro solo fino al XVIII secolo, quando visse Mayer Amschel Rothschild, il primo a portare questo cognome.
Mayer nacque infatti a Francoforte sul Meno nel 1744, figlio di Moses. Il suo cognome, in realtà, era Bauer, molto comune in Germania e anche all’interno del ghetto in cui viveva. La sua famiglia era infatti di religione ebraica e il padre Moses da tempo praticava la professione del banchiere, anche se in dimensioni relativamente piccole.
Mayer decise di proseguire sulle orme paterne ed ereditò quindi la banca e il Monte di Pietà che suo padre possedeva. Ampliò però anche molto i propri affari, tanto è vero che ad un certo punto, bisognoso di uno stemma e di un nome che gli conferisse una certa autorevolezza, decise di cambiare cognome assumendo appunto quello di Rothschild.
Anche questo cognome era abbastanza diffuso in Germania. Ancora oggi, non a caso, se ne trovano molti che però non hanno nessuna parentela con questa famiglia né sono per forza di religione ebraica.
La scalata al potere
L’obiettivo di Mayer, però, era in un certo senso quello di darsi un tono. Fece infatti anche realizzare uno stemma che sfruttava questa parola: visto che Rothschild significa letteralmente “scudo rosso“, inserì questo elemento nel logo di tutte le sue attività.
E le attività in effetti prosperarono. Mayer riuscì a guadagnarsi la fiducia di Guglielmo I, langravio d’Assia-Kassel, la regione in cui viveva. In questo modo riuscì ad amministrare grandiose ricchezze e ad inserire anche i propri affari personali nelle faccende dello stato.
La seconda metà del ‘700, d’altra parte, fu un periodo di grande instabilità in Europa. In quegli anni infatti scoppiò la Rivoluzione francese e, poco dopo, Napoleone iniziò ad invadere numerosi territori.
In un periodo in cui si combattevano quindi moltissime guerre, i prestatori di denaro come i Rothschild prosperavano. Anche perché ormai Mayer aveva forti contatti con le famiglie nobiliari e reali di tutti i fronti.
I figli in giro per l’Europa
Mayer capì tutto questo molto presto e iniziò quindi a muovere le sue pedine. Lui rimase a Francoforte, tessendo le fila dei suoi affari in Germania e affidando poi gradualmente questi ultimi al primogenito maschio, Amschel.
Contemporaneamente, però, decise di inviare gli altri figli maschi in giro per l’Europa, per impiantare all’inizio delle filiali della sua banca e poi vere e proprie attività autonome.
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Salomon, nato nel 1774, fu inviato a Vienna e da lui prese il via il ramo austriaco della famiglia. Nathan, nato nel 1777, finì invece in Inghilterra, dove aprì una banca nel cuore della City di Londra.
Callman, detto Carl, si stabilì invece a Napoli, dove fece affari d’oro. L’ultimogenito, James, infine, trovò casa a Parigi, dove poté fare affari d’oro con Napoleone e con i governanti che gli succedettero
Il padre della finanza internazionale
Con queste abili mosse, Mayer pose le basi del successo della famiglia Rothschild, legandola ai principali governi europei del tempo.
Non a caso è considerato dagli storici come il padre fondatore della finanza internazionale. Fu il primo infatti a capire che una banca non poteva più operare in un solo paese ma aveva bisogno di ramificarsi a livello globale o quantomeno europeo. Morì, sempre a Francoforte, nel 1812.
2. Edmond James de Rothschild
Ben presto, i Rothschild acquisirono molto potere. In genere, però, erano ben distanti dalla figura dei banchieri assetati di denaro e dediti solo al profitto personale. Al contrario, molti degli esponenti della famiglia si segnalano anche per le loro opere filantropiche e per l’amore per la scienza e le arti.
L’ultimo figlio di Mayer Amschel, James, come detto si era stabilito a Parigi. E lì fece affari d’oro, inserendosi nella vita economica, sociale e politica della capitale francese. Fu però anche un patrocinatore delle arti, finanziando personaggi come Gioacchino Rossini, Fryderyk Chopin e Honoré de Balzac.
Il figlio di James, Edmond James, scelse di proseguire su quella stessa falsariga. E anzi, a differenza del padre concentrò la maggior parte delle sue forze sull’impegno sociale più che su quello finanziario.
Dopo essere stato soldato durante la Guerra franco-prussiana, si impegnò in opere di beneficienza. In un primo momento versò i suoi contributi soprattutto a favore della ricerca scientifica, finanziando l’Istituto Poincaré e vari enti che si occupavano di fisica, di chimica e di biologia.
L’impegno per il popolo ebraico
Poi, preoccupato anche dal montare dell’antisemitismo in Europa e in Francia1, iniziò a destinare parte delle sue risorse alla creazione di colonie ebraiche in Palestina.
Di fatto, nel giro di qualche anno divenne il principale finanziatore della causa sionista e dei primi insediamenti in Medio Oriente. Comprò infatti una serie di terre dai possidenti locali e qui fece molti investimenti per avviare delle attività produttive per gli esuli ebrei che iniziavano a scappare dall’Europa.
Si stima che nel corso della sua vita abbia speso più di 50 milioni di dollari per questa causa, recandosi anche più volte in quei territori, che allora facevano ancora parte dell’Impero Ottomano.
Scomparve a 89 anni nel 1934. Dopo la Seconda guerra mondiale, per volere della famiglia, le sue spoglie furono traslate dalla Francia ad Israele, dove il suo corpo venne accolto con grandi onori dal Primo Ministro, David Ben Gurion.
3. Lionel Walter Rothschild
Più o meno coetaneo di Edmond era anche Walter Rothschild, suo cugino. Quest’ultimo era infatti figlio di Nathan Mayer Rothschild, l’uomo che il capostipite della famiglia – quel Mayer Amschel con cui abbiamo aperto il nostro elenco – aveva inviato a Londra.
Lionel Walter nacque infatti in Inghilterra nel 1868, primogenito di Nathan. E da Nathan avrebbe ereditato, poi, il titolo di barone. I suoi interessi però erano molto diversi da quelli del padre. Fin da piccolo, infatti, dimostrò una maggior predilezione per la natura che per il mondo delle banche.
Da giovane fu costretto dalla famiglia a lavorare per qualche anno alle attività finanziarie dei Rothschild, ma ben presto il padre e gli altri parenti lasciarono perdere. Walter, infatti, pensava continuamente ad altro e soprattutto alla sua collezione di animali e insetti.
Secondo i biografi arrivò, ad un certo punto della sua vita, a possedere 300.000 pelli di uccelli, 200.000 uova di uccelli e 30.000 scarafaggi. Inoltre numerose erano le specie di mammiferi, rettili e pesci da lui catalogati e conservati. Alla sua morte tutta questa collezione finì in buona parte al Museo di Storia Naturale londinese.
Politica e sionismo
Per quanto lo si descrivesse come timido ed introverso, Walter era anche un tipo piuttosto eccentrico. Ad esempio una volta mise quattro zebre a condurre la sua carrozza e con esse si recò a Buckingham Palace, per dimostrare che anche questi animali erano ammaestrabili.
In un’altra occasione, visibile nella foto qui sotto, si fece ritrarre mentre cavalcava una tartaruga gigante. Non è un caso che le riviste dell’epoca lo dipingessero spesso con caricature o comunque in toni comici.

Fu però anche un uomo politico, capace di farsi eleggere alla Camera dei Comuni per più di una decina d’anni, nelle fila del Partito Conservatore. E soprattutto, nell’ultima parte della sua vita si impegnò anch’egli per la causa sionista, facendo pressioni sul governo britannico affinché appoggiasse le pretese ebraiche.
Fu proprio lui, infatti, ad ottenere una prima dichiarazione con cui la Gran Bretagna riconosceva l’opportunità di far nascere uno stato ebraico in Palestina. Un interesse, quello per la causa del suo popolo, che probabilmente nacque quando da ragazzo fu aggredito da un gruppo di lavoratori, che lo insultarono in quanto ebreo.
4. Miriam Rothschild
Molto interessante è anche la storia di Miriam Rothschild, esponente sempre del ramo britannico della famiglia. Nata nel 1908, la donna era la nipote di Lionel Walter, la figlia di suo fratello Charles. Per certi versi, però, assomigliava anche allo zio, oltre che al padre.
Fin da piccola, infatti, anche lei mostrò un particolare interesse per la natura, soprattutto per gli esseri viventi più piccoli. Studiò da autodidatta zoologia, entomologia e botanica, specializzandosi soprattutto nello studio degli insetti.

Non ricevette però un’educazione tradizionale e strutturata, visto che la famiglia preferì istruirla a casa. Solo a 17 anni poté cominciare a frequentare qualche lezione, in maniera però sporadica. Per questo motivo, non conseguì alcuna laurea, anche se ne ottenne poi varie ad honorem.
Lei stessa si considerava, quindi, una “dilettante“, anche se collaborò ad alcune delle più importanti scoperte nel campo dell’entomologia del XX secolo.
Le pulci e la schizofrenia
In particolare, i suoi contributi più importanti riguardarono lo studio delle pulci. Fu lei la prima a descrivere il meccanismo del loro salto e il loro ciclo riproduttivo. Inoltre ampliò poi i suoi studi a tutti i parassiti, con alcuni saggi che divennero dei classici nel settore.
Si dedicò, però, come altri esponenti della sua famiglia, anche ad opere filantropiche. Grazie alle ricchezze dei Rothschild – suo fratello minore Victor ereditò il titolo di barone – poté infatti finanziare varie ricerche in diversi ambiti.
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Quello a cui si dedicò maggiormente al di fuori della biologia fu il campo della schizofrenia. Nel 1962 fondò infatti lo Schizophrenia Research Fund, che dopo la sua morte – avvenuta nel 2005 – ha assunto il suo nome per onorarne la memoria.
Questo fondo di ricerca ha promosso alcuni degli studi più avanzati nel campo delle malattie mentali, lavorando a lungo anche a forme terapeutiche che coinvolgessero l’arte.
5. Jacob Rothschild
Il più famoso Rothschild dei giorni nostri è però indubbiamente Jacob, il quarto barone britannico, ancora in vita. Nato nel 1936, è figlio di Victor e quindi nipote della appena citata Miriam.
È considerato oggi una delle persone più influenti e potenti d’Europa, anche se il suo patrimonio – comunque molto ingente – non è paragonabile a quello del capostipite della famiglia.
Educato nelle migliori scuole britanniche, e in particolare a Eton e ad Oxford, Jacob si è laureato in storia col più grande storico britannico della seconda metà del Novecento, Hugh Trevor-Roper. Dopodiché ha cominciato ad occuparsi degli affari di famiglia, entrando nella banca fondata dal suo bisnonno.
Ne è uscito però piuttosto presto, nel 1980, per via di alcuni contrasti con i suoi parenti. D’altronde, il padre, Victor, aveva già da tempo perso le quote di maggioranza dell’istituto in favore dei fratelli. Jacob, che dieci anni dopo avrebbe ereditato il titolo nobiliare, decise allora di diversificare i suoi investimenti.
Il mago della finanza internazionale
Invece di concentrarsi solo sulla banca, come avevano fatto i suoi predecessori, Jacob decise invece di puntare sui fondi di investimento. Assunse il controllo del Rothschild Investment Trust (oggi RIT Capital Partners2) e lo fece diventare uno dei più importanti del mondo.
Oggi il valore netto del fondo supera i 2 miliardi di sterline ed ha interessi in numerosi settori produttivi. Lo stesso Rothschild è quindi entrato nei consigli d’amministrazione di varie aziende del ramo petrolifero, delle comunicazioni, energetico e bancario.
Inoltre, Jacob è stato abilissimo nel costruire una rete di solide relazioni personali. Era uno dei più stretti amici di Lady Diana e dell’ex segretario di Stato americano Henry Kissinger. Inoltre nelle sue tenute ha ospitato Ronald Reagan, Bill Clinton, Margaret Thatcher, François Mitterand, Warren Buffett, Arnold Schwarzenegger e molti altri.
È però anche lui da sempre molto attivo sul versante filantropico. In particolare è un patrocinatore delle arti, avendo lavorato e fatto donazioni ingenti alla National Gallery e all’Ermitage di San Pietroburgo. Inoltre ha contribuito attivamente alla causa di Israele, come molti dei suoi parenti.
E voi, quale esponente della famiglia Rothschild preferite?
Note e approfondimenti