
Sono tempi duri per i giocatori della Nazionale italiana. Da tempo, infatti, si attende un ricambio generazionale tra gli Azzurri, visto che i vecchi campioni del Mondiale 2006 si sono ormai ritirati quasi tutti e le nuove leve hanno convinto solo in parte. Da tempo, soprattutto, si aspetta una continuità di risultati che ancora latita, tra straordinarie e inaspettate imprese (come la finale degli Europei del 2012) e sconfitte vergognose (come la mancata qualificazione ai Mondiali di Russia, la prima dopo 60 anni).
Per ricostruire, però, bisogna prima di tutto capire dove si è sbagliato. E confrontare i risultati degli ultimi anni con quelli del passato, visto che anche in tempi remoti la nostra Nazionale ha alternato momenti di gloria e di profonda crisi.
Anche per questo motivo abbiamo deciso di riprendere in mano la storia degli Azzurri, e in particolare i nomi degli atleti più importanti che hanno vestito la maglia della nostra rappresentativa. L’obiettivo non è capire solo quanti e quali giocatori sono stati convocati nel corso della storia, o chi ha collezionato più presenze.
Piuttosto, volevamo riuscire a stabilire – col vostro aiuto – quali sono stati i calciatori azzurri più forti di tutti i tempi. Tra recordman di presenze come Gianluigi Buffon, cannonieri come Gigi Riva e perfino qualche oriundo come Omar Sívori, vi abbiamo proposto infatti uno dei nostri sondaggi #5cosesocial.
Su Facebook vi abbiamo chiesto, tramite vari gironi, di scegliere i giocatori più forti. Ecco quelli che si sono classificati ai primi cinque posti.
Indice
1. Gigi Riva
Quando abbiamo dato il via nostro sondaggio sapevamo bene che c’erano dei grossi rischi. Ad esempio ci aspettavamo una sorta di sopravvalutazione dei campioni più recenti, di quelli che da poco hanno incantato gli occhi degli appassionati di calcio e invece una sottovalutazione dei grandi giocatori del passato, che le nuove generazioni non hanno mai visto giocare.
A smentire questa nostra paura però ci pensa il primo classificato del nostro sondaggio, cioè Gigi Riva. Lo storico centravanti del Cagliari non è partito particolarmente bene nella prima fase, passando il turno senza entusiasmare.
Dalle semifinali in poi, però, una nutrita schiera di fan ha cominciato a votarlo, forte del fatto che l’attaccante lombardo vanta alcuni record importanti, tra cui anche quello di miglior marcatore della storia azzurra con ben 35 reti all’attivo.
Così Riva, nonostante abbia sempre giocato in squadre di club minori e si sia ritirato ormai più di 40 anni fa, è risultato l’atleta più votato del nostro sondaggio e si merita quindi il titolo di Azzurro più amato della storia della nazionale.
Proprio perché è passato molto tempo da quando ha smesso di giocare, però, vale la pena di ricostruirne la carriera e i principali successi sia in campo nazionale che internazionale.
Rombo di tuono
Nato nel 1944 sulle rive del Lago Maggiore, in Lombardia, Riva ha iniziato a giocare a calcio molto giovane, crescendo in squadre locali. Nella stagione ’62/63, a 18 anni d’età, hai esordito nel Legnano, venendo acquistato appena un anno più tardi dal Cagliari che a quel tempo si trovava in serie B.
Nel giro di poco tempo la squadra sarda riuscì a conquistare la massima serie e Riva a farsi notare per la grande frequenza con cui riusciva ad andare in rete. Per tutti gli anni ’60 i rossoblù inanellarono una serie di ottimi piazzamenti in campionato, con Riva capace di meritarsi il soprannome di “Rombo di tuono”. Il vero capolavoro, però, arrivò tra il 1968 e il 1970.
Nella prima di queste due annate la squadra cagliaritana si piazzò al secondo posto in campionato, ad appena 4 punti di distanza dalla Fiorentina campione d’Italia. L’anno dopo Riva e i suoi compagni fecero poi un’impresa storica, conquistando il primo e finora unico titolo della squadra del capoluogo sardo.
In Nazionale
Riva era nel suo momento di massima forma. Già da 5 anni aveva tra l’altro esordito in Nazionale, e da un paio di stagioni ne era diventato il centravanti titolare, capace di segnare gol con grande frequenza. Nel 1968, durante il Campionato Europeo giocato in Italia, vinse anche il titolo di Campione d’Europa segnando un gol nella ripetizione della finale di Roma.
Partecipò poi anche ai Mondiali del 1970, quelli della celebre semifinale con la Germania Ovest e della finalissima col Brasile di Pelè. Segnò reti sia nei quarti che in semifinale, ma non riuscì a imporsi durante la battaglia decisiva.
Si ritirò dalla Nazionale nel 1974, con 35 reti all’attivo in appena 42 presenze, con una media difficilmente eguagliabile. Col Cagliari, invece, tirò avanti fino al 1976, diventando il miglior cannoniere della storia della formazione sarda. Nel suo palmares ci sono inoltre anche tre titoli di capocannoniere della serie A.
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2. Roberto Baggio
Al secondo posto si piazza un altro grande campione del passato, anche se di un passato più recente: Roberto Baggio. Il Divin codino si è dimostrato fin dalle prime fasi del nostro sondaggio uno dei favoriti alla vittoria finale, facendo registrare percentuali molto alte e sia nei quarti di finale che nelle semifinali.
Nonostante con la Nazionale non abbia mai vinto un Europeo o un Mondiale, Baggio rappresenta per molti il prototipo del numero 10 azzurro: fantasioso, imprevedibile, capace di caricarsi tutta un’intera squadra sulle spalle e di portarla avanti nei vari tornei.
Molti, nei commenti, ricordavano però anche il suo errore dal dischetto nella finale del ’94, ma questo non fa altro che completare l’immagine di genio e sregolatezza che lo ha sempre contraddistinto.
Nato a Caldogno, in provincia di Vicenza, nel 1967, Baggio ha esordito nella Nazionale maggiore nel 1988, ma si è fatto veramente notare per la prima volta ad Italia ’90, quando formò un incredibile tandem d’attacco assieme a Totò Schillaci. Con gli Azzurri ha continuato a giocare fino al 2004, disputando poi i Mondiali del ’94 e del ’98.
Quell’ultima data, infatti, e cioè quella del 28 aprile 2004, rappresenta un unicum. Baggio, di fatto, aveva smesso di giocare in Nazionale già nel 1999, durante le qualificazioni ad Euro 2000. D’altronde aveva già più di 30 anni e il suo tempo sembrava passato. Gli incredibili successi in campionato però lo riportarono almeno per un’ultima volta in Nazionale.
La carriera
Calcisticamente Baggio si formò nel Vicenza, squadra di riferimento della sua zona d’origine. Proprio con la squadra biancorossa esordì poi nel calcio che conta: nei primi anni ’80 inanellò una serie di presenze in C1 che lo fecero notare da squadre importanti, tanto che nel 1985, a 18 anni d’età, passò alla Fiorentina in serie A.
Con i gigliati guadagnò progressivamente spazio, giocando due stagioni ad alto livello tra il 1988 e il 1990 ed esordendo appunto anche in Nazionale. Nel 1990, nell’anno di Italia ’90 in cui siglò un memorabile gol contro la Cecoslovacchia, passò però ai nemici storici della Fiorentina, la Juventus.
In bianconero visse periodi di alti e bassi, legati anche agli alterni risultati della squadra. Conquistò una Coppa UEFA nel 1993 e poi lo scudetto con Marcello Lippi nel 1994/95, ma proprio in quest’ultima stagione risultò evidente che il fantasista non sarebbe rimasto a lungo nei piani del nuovo allenatore.
Iniziò allora una serie di peregrinazioni che lo portarono a vestire le maglie di altre grandi squadre come Milan e Inter, senza però mai convincere pienamente. Fece invece molto meglio nelle formazioni di provincia, come il Bologna (dove arrivò a siglare 22 reti in una stagione) e soprattutto il Brescia, dove rimase per quattro anni, fino al ritiro.
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3. Alessandro Del Piero
Al terzo posto della nostra classifica troviamo una presenza in parte inattesa: Alessandro Del Piero. Il fuoriclasse storico della Juventus, infatti, è sicuramente stato uno dei più importanti calciatori che il nostro paese abbia espresso, ma in Nazionale a lungo ha stentato a mostrare tutto il suo talento.
Per molto tempo, il numero 10 bianconero è anzi sembrato quasi bloccato quando indossava la maglia azzurra, come se le enormi aspettative al suo riguardo – dovute anche alle ottime performance con la squadra di club – lo frenassero.
Solo sul finire della carriera ha infatti mostrato quanto potesse essere decisivo anche in Nazionale, ad esempio siglando l’importantissimo gol nella semifinale con la Germania che permise all’Italia di «andare a Berlino» e conquistare poi la Coppa del Mondo nel 2006. Anche nella finale con la Francia, infatti, Del Piero mise a segno il suo rigore.
Forse proprio per questo finale di carriera assai convincente in Azzurro, oltre che per gli straordinari traguardi raggiunti con la Juventus, i nostri lettori l’hanno fatto arrivare al terzo gradino della lista dei più grandi calciatori che hanno giocato in Nazionale. Ma vediamo nel dettaglio la sua storia.
Una vita nella Juventus
Nato nel 1974 a Conegliano, in Veneto, Del Piero è cresciuto nel Padova, debuttando in serie B nella stagione 1991/92. Notato dalla Juventus, approdò a Torino nel 1993, quando in panchina sedeva Giovanni Trapattoni. E riuscì a guadagnarsi un po’ di spazio in prima squadra già quell’anno.
Nella stagione successiva, alla corte di Marcello Lippi, la sua presenza cominciò però a farsi in un certo senso ingombrante: il giovane fantasista iniziò infatti a contendere lo spazio a Roberto Baggio, capitano bianconero e da poco insignito del Pallone d’Oro.
Baggio se ne sarebbe quindi andato l’anno successivo, anche per via di alcune incomprensioni con Lippi, mentre Del Piero divenne la punta di diamante della nuova squadra destinata a grandi successi sia a livello nazionale che internazionale. Pinturicchio – come venne ribattezzato dall’avvocato Agnelli – rimase non a caso in bianconero per un totale di 19 stagioni.
Nella sua carriera nella Juve ha disputato 513 partite in campionato con ben 208 gol. Nel palmares ha 6 campionati italiani (più 1 revocato), 1 Coppa Italia, 4 Supercoppe italiane, 1 Champions League, 1 Coppa Intercontinentale e una Supercoppa UEFA, più innumerevoli premi e record individuali.
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4. Paolo Maldini
Quando abbiamo dato il via al nostro sondaggio, pensavamo che probabilmente i giocatori campioni del Mondo avrebbero avuto un vantaggio rispetto a tutti gli altri. Ci aspettavamo, ad esempio, in finale Paolo Rossi o Dino Zoff, Fabio Cannavaro o Gianluigi Buffon, e almeno in semifinale qualche calciatore della vecchia Italia di Pozzo.
Questa nostra previsione è stata in parte disattesa. In questa cinquina infatti trovate un paio di campioni del 2006, un campione europeo del 1968 ma anche due giocatori che – più o meno appartenenti alla stessa generazione – purtroppo non sono riusciti ad ottenere trofei con la Nazionale. Uno è Baggio, di cui abbiamo già parlato. L’altro è Paolo Maldini.

Il difensore e capitano del Milan ha infatti esordito in Nazionale maggiore nel 1988, a vent’anni ancora da compiere, dimostrandosi subito pronto per calcare i palcoscenici internazionali. E si è guadagnato subito un ruolo da titolare nello schieramento difensivo, conservandolo per quasi 15 anni, fino al 2002.
Ha partecipato così agli Europei del 1988 (in cui l’Italia si fermò in semifinale), ai Mondiali del 1990 (altra semifinale), ai Mondiali del 1994 (finale persa ai rigori), agli Europei del 1996, ai Mondiali del 1998 (fuori ai quarti, ancora ai rigori), agli Europei 2000 (finale persa al golden goal) e ai Mondiali 2002.
Una generazione straordinaria e (parzialmente) sfortunata
La sua fu una generazione di grandissimi calciatori, che purtroppo in Azzurro raccolsero meno di quello che avrebbero meritato, sfiorando più volte il trionfo ma mancandolo quasi sempre per un nonnulla. Per fortuna, però, Maldini seppe rifarsi ampiamente con la sua squadra di club.
Nato a Milano nel 1968 e figlio di Cesare, già bandiera del Milan, crebbe nelle giovanili rossonere. Esordì in serie A ad appena 16 anni e già l’anno dopo divenne titolare inamovibile. Con la maglia dei diavoli giocò per tutta la sua carriera da professionista, per un totale di 25 stagioni e 648 presenze in serie A.
Attualmente è il giocatore con più presenze nella storia del club (902 se contiamo anche le competizioni internazionali e le coppe), ma è anche il giocatore con più finali di Champions League disputate e quello col maggior numero di minuti giocati nei Mondiali.
Nel suo palmares ci sono 7 scudetti, 5 Supercoppe italiane, 1 Coppa Italia, ben 5 Champions League (tra il 1989 e il 2007), 5 Supercoppe UEFA, 2 Coppe Intercontinentali e 1 Coppa del Mondo per squadre di club. Inoltre, è molto rispettato non solo per il suo attaccamento alla maglia, ma anche per un comportamento mai sopra le righe e sempre rispettoso dei valori dello sport.
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5. Andrea Pirlo
Ultimo nella nostra finale ma quinto classificato in assoluto è Andrea Pirlo, uno dei baluardi dell’ultima vittoria al Mondiale della nostra Nazionale e recentemente ritirato dal calcio giocato. Con gli Azzurri il centrocampista ha disputato ben 116 partite, con 13 reti. È quindi il quarto giocatore con il maggior numero di partite giocate in Nazionale.

Ma non è solo con la rappresentativa maggiore che Pirlo ha lasciato il segno. Riguardando la sua carriera non si può non notare che ha disputato partite con tutte le selezioni giovanili. Vanta infatti 3 presenze in Under-15, 6 in Under-16, 4 in Under-17, 18 in Under-18 e ben 37 in Under-21. Senza dimenticare le gare nella Nazionale olimpica.
D’altronde, fin da giovanissimo il calciatore bresciano ha fatto ben sperare per il proprio futuro. Sembrava infatti l’erede di Baggio fino a quando però non si è capito che avrebbe potuto rendere al meglio in una posizione leggermente più arretrata, non più come seconda punta ma come mediano o regista di centrocampo.
Questa intuizione, dovuta al tecnico Carlo Ancelotti, ne ha svoltato la carriera: da speranza per certi versi già mezza tradita, Pirlo è diventato uno dei calciatori più forti del mondo, piazzandosi tra i primi 10 della classifica del Pallone d’Oro per ben quattro volte, anche oltre i 30 anni d’età.
I successi col Milan
Nato vicino a Brescia nel 1979, crebbe nella squadra locale esordendo anche in serie A nel 1994/95. Dopo qualche stagione promettente, venne acquistato dall’Inter che voleva fare di lui il proprio fantasista del futuro. In nerazzurro però fece fatica ad imporsi, giocando meglio in prestito alla Reggina.
Tornò quindi brevemente al Brescia prima di essere acquistato dal Milan dove finalmente, come detto, trovò la sua dimensione. Coi rossoneri giocò per ben 10 anni, conquistando la Nazionale maggiore e numerosi trofei per le squadre di club.
Vinse infatti due campionati italiani, una Coppa Italia, una Supercoppa italiana e poi soprattutto due Champions League, due Supercoppe UEFA e una Coppa del Mondo per squadre di club.
La rinascita

Superati i 30 anni, però, sembrò che i rossoneri non gli garantissero più il ruolo del titolare e pensassero invece a svecchiare la squadra. Così nel 2011 accettò la corte della Juventus, trasferendosi a Torino.
In bianconero ritrovò il posto da titolare inamovibile e riuscì a conquistare 4 scudetti in quattro stagioni, prima sotto la guida di Antonio Conte e poi di Massimiliano Allegri, già suo allenatore nelle ultime stagioni milaniste.
La carriera, Pirlo l’ha poi conclusa in America, nel New York City, ma in Nazionale ha giocato dal 2002 fino a tempi recentissimi, visto che l’ultima presenza l’ha fatta registrare nel 2015. Con gli Azzurri è stato uno degli eroi dei Mondiali 2006, ma ha partecipato anche a tutti gli Europei e Mondiali successivi.
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Come ha funzionato #5cosesocial
I gironi sui giocatori della Nazionale italiana
Prima di salutarvi, però, facciamo un po’ il punto su come si è svolto questo sondaggio. Come detto, abbiamo selezionato un gruppo di grandi calciatori che hanno vestito la maglia azzurra – 40, per la precisione – e li abbiamo inizialmente divisi in gironi abbastanza equilibrati per fama ed epoche di riferimento.
Questi gironi vi sono stati quindi proposti, uno al giorno, sulla nostra pagina Facebook. Lì vi siete trovati davanti, dunque, cinque calciatori, cinque leggende del nostro calcio, e vi abbiamo chiesto di scegliere quello che ritenevate più forte.

Come già accaduto con altri nostri sondaggi, avete quindi votato usando i “like button”, le reazioni: mettere il cuore, il sorriso, la faccia stupita, quella arrabbiata o la lacrimuccia vi ha permesso di dare il voto al calciatore che preferivate.
Così facendo, ci avete aiutato a selezionare 20 atleti che sono giunti alle semifinali, che si sono svolte a partire dal 2 maggio. Il 7, infine, si è tenuta la finale, che ci ha permesso di individuare l’ordine dei cinque calciatori più forti della storia della nostra Nazionale.
Leggi anche: La lista di tutti gli allenatori della Nazionale di calcio
Ecco dunque i gironi e i risultati registrati in questo nostro sondaggio. I numeri che vedrete tra parentesi indicano l’anno dell’esordio in Nazionale e dell’ultima partita giocata in azzurro.
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Quarti di finale
Gruppo A: 23/4/18
Raimundo Orsi (1929-1935): 4,65%
Giacomo Bulgarelli (1962-1967): 2,59%
Sandro Mazzola (1963-1974): 13,24%
Gaetano Scirea (1975-1986): 35,88%
Francesco Totti (1998-2006): 43,64%
Hanno votato 967 persone (qui il sondaggio su Facebook).
Passano il turno Francesco Totti e Gaetano Scirea. Sandro Mazzola concorrerà invece per il ripescaggio.
Gruppo B: 24/4/18
Angelo Schiavio (1925-1934): 3,68%
José Altafini (1961-1962): 3,03%
Antonio Cabrini (1978-1987): 13,44%
Gianluca Vialli (1985-1992): 6,93%
Paolo Maldini (1988-2002): 72,92%
Hanno votato 923 persone (qui il sondaggio su Facebook).
Passano il turno Paolo Maldini e Antonio Cabrini. Gianluca Vialli concorrerà invece per il ripescaggio.
Gruppo C: 25/4/18
Omar Sívori (1961-1962): 3,48%
Tarcisio Burgnich (1963-1974): 1,47%
Marco Tardelli (1976-1985): 8,44%
Bruno Conti (1980-1986): 8,26%
Roberto Baggio (1988-2004): 78,35%
Hanno votato 1.090 persone (qui il sondaggio su Facebook).
Passano il turno Roberto Baggio e Marco Tardelli. Bruno Conti concorrerà invece per il ripescaggio.
Gruppo D: 26/4/18
Giovanni Ferrari (1930-1938): 1,42%
Claudio Gentile (1975-1984): 5,38%
Franco Baresi (1982-1994): 43,32%
Giuseppe Bergomi (1982-1998): 6,17%
Alessandro Del Piero (1995-2008): 43,71%
Hanno votato 1.265 persone (qui il sondaggio su Facebook).
Passano il turno Alessandro Del Piero e Franco Baresi. Giuseppe Bergomi concorrerà invece per il ripescaggio.
Gruppo E: 27/4/18
Renzo De Vecchi (1910-1925): 2,38%
Gianni Rivera (1962-1974): 44,39%
Paolo Rossi (1977-1986): 34,78%
Totò Schillaci (1990-1991): 10,97%
Gianluca Zambrotta (1999-2010): 7,48%
Hanno votato 1.176 persone (qui il sondaggio su Facebook).
Passano il turno Gianni Rivera e Paolo Rossi. Totò Schillaci concorrerà invece per il ripescaggio.
Gruppo F: 28/4/18
Virginio Rosetta (1920-1934): 1,15%
Silvio Piola (1935-1952): 7,75%
Giacinto Facchetti (1963-1977): 13,34%
Gianluigi Buffon (dal 1997): 46,01%
Andrea Pirlo (2002-2015): 31,75%
Hanno votato 1.304 persone (qui il sondaggio su Facebook).
Passano il turno Gianluigi Buffon e Andrea Pirlo. Giacinto Facchetti concorrerà invece per il ripescaggio.
Gruppo G: 29/4/18
Umberto Caligaris (1922-1934): 2,47%
Valentino Mazzola (1942-1949): 13,58%
Gigi Riva (1965-1974): 33,26%
Giancarlo Antognoni (1974-1983): 4,94%
Fabio Cannavaro (1997-2010): 45,75%
Hanno votato 1.377 persone (qui il sondaggio su Facebook).
Passano il turno Fabio Cannavaro e Gigi Riva. Valentino Mazzola concorrerà invece per il ripescaggio.
Gruppo H: 30/4/18
Eraldo Monzeglio (1930-1938): 1,30%
Giuseppe Meazza (1930-1939): 27,34%
Giampiero Boniperti (1947-1960): 5,80%
Dino Zoff (1968-1983): 51,04%
Daniele De Rossi (2004-2017): 14,52%
Hanno votato 1.536 persone (qui il sondaggio su Facebook).
Passano il turno Dino Zoff e Giuseppe Meazza. Daniele De Rossi concorrerà invece per il ripescaggio.
Girone dei migliori terzi
Daniele De Rossi (gruppo H): 14,52%
Valentino Mazzola (gruppo G): 13,58%
Giacinto Facchetti (gruppo F): 13,34%
Sandro Mazzola (gruppo A): 13,24%
Totò Schillaci (gruppo E): 10,97%
Bruno Conti (gruppo C): 8,26%
Gianluca Vialli (gruppo B): 6,93%
Giuseppe Bergomi (gruppo D): 6,17%
Vengono ripescati Daniele De Rossi, Valentino Mazzola, Giacinto Facchetti e Sandro Mazzola.
Semifinali
Gruppo 1: 2/5/18
Valentino Mazzola: 5,63%
Antonio Cabrini: 4,21%
Franco Baresi: 14,95%
Roberto Baggio: 52,05%
Francesco Totti: 23,16%
Hanno votato 1.973 persone (qui il sondaggio su Facebook).
Passa il turno Roberto Baggio. Francesco Totti concorrerà invece per il ripescaggio.
Gruppo 2: 3/5/18
Giacinto Facchetti: 8,02%
Gaetano Scirea: 12,19%
Paolo Maldini: 40,61%
Alessandro Del Piero: 34,61%
Daniele De Rossi: 4,57%
Hanno votato 2.034 persone (qui il sondaggio su Facebook).
Passa il turno Paolo Maldini. Alessandro Del Piero concorrerà invece per il ripescaggio.
Gruppo 3: 4/5/18
Sandro Mazzola: 6,71%
Dino Zoff: 14,61%
Paolo Rossi: 13,60%
Fabio Cannavaro: 26,97%
Andrea Pirlo: 38,11%
Hanno votato 1.787 persone (qui il sondaggio su Facebook).
Passa il turno Andrea Pirlo. Fabio Cannavaro concorrerà invece per il ripescaggio.
Gruppo 4: 5/5/18
Giuseppe Meazza: 7,78%
Gianni Rivera: 11,62%
Gigi Riva: 50,60%
Marco Tardelli: 6,92%
Gianluigi Buffon: 23,08%
Hanno votato 1.980 persone (qui il sondaggio su Facebook).
Passa il turno Gigi Riva. Gianluigi Buffon concorrerà invece per il ripescaggio.
Girone dei migliori secondi
Alessandro Del Piero (gruppo 2): 34,61%
Fabio Cannavaro (gruppo 3): 26,97%
Francesco Totti (gruppo 1): 23,16%
Gianluigi Buffon (gruppo 4): 23,08%
Viene ripescato Alessandro Del Piero
Finale
7/5/2018
Gigi Riva: 43,02%
Paolo Maldini: 10,86%
Roberto Baggio: 31,24%
Alessandro Del Piero: 11,74%
Andrea Pirlo: 3,14%
Hanno votato 2.929 persone (qui il sondaggio su Facebook).