In queste ultime settimane i sistemi sanitari di mezza Europa si sono interrogati, assieme all’opinione pubblica, su come realizzare delle app di tracciamento che permettano di monitorare le infezioni da Covid-19 ed intervenire con l’isolamento degli infetti o di chi è stato a contatto con loro. In Italia l’app Immuni, in questo senso, ha incontrato qualche difficoltà, mentre in Irlanda c’è un’app analoga che invece sembra andare molto bene.
L’app irlandese è stata lanciata il 6 luglio scorso, appena due settimane fa, con un certo ritardo rispetto all’Italia ma comunque prima di quanto si sia riusciti a fare nel vicino Regno Unito. Ed è stata un immediato successo visto che è stata scaricata da 1,3 milioni di irlandesi nei primi otto giorni successivi al lancio.
Questo dato è da record, considerando che l’Irlanda conta in tutto meno di 5 milioni di abitanti, pari più o meno alla popolazione del Veneto. Di per sé, poi, l’app funziona praticamente come Immuni: tramite il Bluetooth i cellulari si scambiano una chiave segreta quando i proprietari entrano a contatto tra loro per più di 15 minuti.
Una volta che un paziente viene trovato positivo al Covid-19 il sistema avverte immediatamente e anonimamente chi è stato a contatto con lui nei giorni precedenti, invitandolo all’autoisolamento e a sottoporsi a un tampone.
Il buon successo dell’app ha fatto indispettire soprattutto i vicini inglesi, che, nonostante un sistema sanitario molto più ricco e importante, sono ancora in attesa di un’app simile. In compenso il software irlandese è stato già esportato a Gibilterra e verrà presto esteso agli abitanti dell’Irlanda del Nord.