La barriera per raccogliere i rifiuti nell’Oceano sembra funzionare

Forse non lo sapete, ma nell’Oceano Pacifico, più o meno tra le Hawaii e gli Stati Uniti, c’è un enorme ammasso di rifiuti di plastica. Galleggiano lì da decenni e inquinano parecchio, distruggendo diversi habitat marini. Ora però il progetto senza scopo di lucro Ocean Cleanup sembra aver trovato il modo per raccogliere una buona parte di questi rifiuti.

Il problema è infatti rilevante. Le stime parlano di un minimo di 700mila chilometri quadrati di spazzatura che galleggia lungo l’Oceano, con conseguenze catastrofiche per l’ambiente. E ovviamente, su dimensioni così estese, ogni recupero diventa particolarmente difficile ed oneroso.

Ocean Cleanup, però, negli ultimi anni ha raccolto diversi finanziamenti (anche da magnati della Silicon Valley) per studiare un modo per radunare questi rifiuti. Il sistema prevede una grande barriera con dei galleggianti che sostengono una rete profonda 3 metri e che si chiude da sola man mano che trova dei rifiuti.

Un primo esperimento con questo nuovo sistema era stato tentato alla fine del 2018, ma erano emersi diversi problemi. In primo luogo la rete si era spezzata per via dell’usura dovuta al moto ondoso. Poi i ricercatori si erano accorti che i rifiuti riuscivano a “scappare” scavalcando i galleggianti.

Così gli ingegneri hanno apportato diverse modifiche al progetto e ora la rete sembra dare risultati molto migliori. Questo ultimo esperimento è insomma stato giudicato soddisfacente ed ora Ocean Cleanup è pronta a lanciare una rete molto più grande, che dovrebbe presto diventare operativa.

   

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