In questi giorni si è celebrato il trentesimo anniversario dalla caduta del Muro di Berlino, il terribile simbolo della cortina di ferro e della divisione che hanno regnato in Europa fino alla fine degli anni ’80. Tra le tante celebrazioni, è risultata particolarmente riuscita e toccante quella messa in scena dalla squadra di calcio dell’Hertha Berlino.
La formazione della capitale tedesca ospitava sabato pomeriggio, nel proprio stadio, i rivali del Red Bull Lipsia, provenienti da un’altra importante città che fino al 1991 rientrava nella DDR. Questo derby dell’est, quindi, cascava letteralmente a pennello.
Forse. Forse.
Forse la coreografia dei tifosi dell’Hertha per celebrare la caduta del Muro di Berlino è la più bella della storia del calcio pic.twitter.com/KWn5rFQdAf
— Tancredi Palmeri (@tancredipalmeri) November 9, 2019
La società, con l’aiuto dei propri tifosi, ha deciso di creare alcune importanti coreografie. Sugli spalti è stato trasmesso il discorso di John Fitzgerald Kennedy del 1963, quello della celebre frase «Ich bin ein Berliner»; accanto a lui, è stata poi innalzata una riproduzione della Porta di Brandeburgo, simbolo della città.
Sul campo, mentre le squadre entravano e salutavano il pubblico, è stato invece ricreato il Muro a dividere le due metà del campo. Almeno fino a quando una Trabant – tipica automobile della Germania Est – coi colori dell’Hertha non ha creato una breccia nel Muro stesso.
A quel punto tutti i giovani che attorniavano la struttura hanno iniziato a farla cadere, finendo per abbracciarsi. Un bel modo per ricordare eventi così significativi nella storia non solo di Berlino o della Germania, ma sicuramente anche dell’Europa e del mondo.