La pandemia potrà portare a un nuovo Rinascimento?

Sul New Yorker, la celebre rivista newyorkese famosa per i suoi approfondimenti giornalistici (oltre che per le sue copertine), è comparso in questi giorni un interessante articolo firmato da Lawrence Wright in cui quest’ultimo intervista – in due riprese, a marzo e a maggio – la studiosa italiana Gianna Pomata, che ha insegnato a lungo all’Institute of the History of Medicine della John Hopkins University.

Pomata, che dopo aver vissuto a lungo negli Stati Uniti ora è ritornata nella natia Bologna, descrive gli effetti della pandemia attuale, cercando di confrontarla con quelle del passato e in particolare con la Peste Nera che sconvolse l’Europa alla metà del Trecento. Un’epidemia da cui, però, si sarebbe poi originato il Rinascimento.

Una miniatura sulla Peste Nera del Trecento
«Ciò che accadde dopo la Morte Nera fu una specie di ventata di aria fresca, l’arrivo del buon senso – ha spiegato Pomata in alcune interviste in videoconferenza con l’America –. Dopo quella pandemia niente fu lo stesso». E infatti nel giro di poco tempo fiorì il Rinascimento.

«Quello che mi aspetto ora – ha continuato – è che qualcosa di altrettanto drammatico stia per accadere oggi, non tanto nella medicina quanto nell’economia e nella cultura. Davanti al pericolo arriva sempre una risposta umana magnifica, cioè si inizia a pensare in modo nuovo».

L’articolo, corposo e interessante, analizza anche la figura di Boccaccio e del suo Decamerone, oltre che altre pandemie verificatesi nella storia. Lo potete leggere qui.

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