La questione dei muri da costruire sui confini è di estrema attualità. Donald Trump ne ha fatto, qualche anno fa, l’elemento cardine della sua campagna elettorale e, anche se non è ancora riuscito a completare quello alla frontiera col Messico, il tema continua ad essere discusso. Anche in Italia qualche politico ha ripreso gli stessi argomenti, cercando il consenso dell’opinione pubblica.
L’architetto Ronald Rael – statunitense del Colorado, classe 1971 – ha studiato attivamente il ruolo del confine nella storia della sua disciplina, trattando il tema in più occasioni (alla fine di questo articolo trovate anche un interessante intervento a un TED di qualche mese fa).
In questi giorni però l’architetto – che insegna a Berkeley, in California – è riuscito a passare dalle parole ai fatti. Si è infatti recato nel New Mexico e ha posto proprio sul confine un’installazione artistica che ha intitolato Teetertotter Wall, ovvero “Muro d’altalena”.
Ha montato infatti lungo le feritoie della parte di muro già esistente delle altalene rosa, di quelle che si trovano ai giardinetti e in cui bisogna salire in due, ognuno a un capo, spingendosi in alto e in basso a vicenda. Un semplice gioco per bambini realizzato con la designer Virginia San Fratello che però ha avuto subito un effetto positivo.
Come notato altre volte con esperimenti simili, la gente del posto ha cominciato a giocare con questi attrezzi, superando la naturale ritrosia e paura per il confine. Così, il paventato border che per Trump rappresenta il primo dei problemi è diventato invece il confine di un campo giochi, in cui l’unica cosa importante era divertirsi.