Si continua a parlare, periodicamente, di quote rosa, di quanti posti cioè vengono riservati alle donne nelle alte sfere del potere e della politica. Una questione rinfocolata, di recente, dalla nomina di una giovane nuova premier in Finlandia, paese che sembra essere piuttosto aperto sulla questione della parità di genere.
Prima di affrontare qualsiasi discorso, però, potrebbe essere utile inquadrare bene la situazione. Per farlo abbiamo deciso di analizzare i dati, ovvero di contare, letteralmente, quante siano state le ministre donne che hanno ricoperto incarichi governativi negli ultimi vent’anni.
E l’abbiamo fatto per tre paesi, per tre stati-campione: l’Italia, che ci interessa particolarmente; la Germania, dove da anni il ruolo di primo ministro (anzi, cancelliere) è occupato da una donna, Angela Merkel; e infine appunto la Finlandia.
I risultati li vedete nell’infografica qui sopra. L’Italia si dimostra notevolmente indietro rispetto agli altri paesi, ma pure la Germania non è certo un fulgido esempio di parità di genere. Le cose invece vanno molto meglio in Finlandia, dove si assiste a una sostanziale parità.
Una breve nota metodologica: abbiamo conteggiato solo i ministeri con portafoglio. Inoltre il conto riguarda non le singole persone, ma le volte in cui una persona è stata ministro. Se uno stesso politico partecipava a due diversi governi, insomma, è stato conteggiato due volte.