I migliori piatti tipici italiani scelti dai nostri lettori

Alla scoperta dei migliori piatti tipici italiani

La cucina italiana è una delle più rinomate del mondo, non lo scopriamo certo oggi1. Il rischio è proprio per questo che a volte finiamo per dare per scontata la bontà dei piatti tipici italiani, che gustiamo da quando siamo nati senza farci troppo caso.

Così, prelibatezze che all’estero sono guardate come piatti straordinari e fuori dagli schemi a noi possono a volte risultare banali, anche se ovviamente in realtà non lo sono affatto.

Oggi vogliamo pertanto cercare di valorizzare di nuovo i piatti e le preparazioni forti della nostra cucina, riscoprendole assieme a voi. Abbiamo infatti preparato un sondaggio che ci ha permesso di individuare i migliori piatti tipici della tradizione italiana, almeno secondo i nostri lettori.

Siamo partiti da 60 nomi, che comprendevano primi piatti, secondi, dolci ma anche alcune salse e bevande particolari che fanno parte della nostra tradizione. E, grazie ai vostri voti, siamo andati via via scremando fino ad arrivare ai cinque finalisti. Ecco chi ha trionfato.

 

1. Pizza

Probabilmente era inevitabile che finisse così. Che, cioè, nel nostro sondaggio sui più importanti piatti tipici italiani trionfasse la pizza, che in tutto il mondo è sinonimo di cucina italiana. Il piatto napoletano, d’altra parte, è forse anche il più originale della nostra produzione.

Altre pietanze che hanno fatto parte del nostro sondaggio, sono infatti sì italiane, ma hanno in un certo senso dei corrispettivi nelle tradizioni dei paesi a noi vicini. Oppure, come nel caso della pasta, si presentano in talmente tante varianti che il voto viene in un certo senso disperso, rendendo difficile riuscire ad arrivare al primo posto.

Pizze in un forno a legna
Anche nel caso della pizza, ovviamente, esistono diverse tipologie, visto che, soprattutto negli ultimi decenni, i condimenti si sono letteralmente moltiplicati. Nella mente degli italiani, però, la pizza rimane un piatto unico, da amare indipendentemente da quello che ci si mette sopra.

La leggenda della sua invenzione

Secondo la tradizione, la prima pizza sarebbe stata la Margherita, creata a Napoli nel 1889, in occasione della visita alla città della regina che portava lo stesso nome, esponente della casa Savoia. In realtà questo mito è un falso storico, come dimostrano numerose fonti che parlano della pizza già vari decenni prima di quell’evento.

Anche la stessa pizza Margherita esisteva già, e i libri attribuivano questo nome al fatto che la mozzarella venisse originariamente disposta sulla pizza a raggiera, quasi a replicare la forma dei petali appunto di una margherita.

I cartoni da pizza
Ad ogni modo, il mito che attribuisce la nascita della pizza alla visita dei reali rende ancora più italiana la storia di questo piatto. Infatti, secondo quella vulgata, la regina e sarebbe stata omaggiata inserendo nella pizza i tre colori della nostra bandiera, cioè il verde col basilico, il bianco con la mozzarella e il rosso col pomodoro.

Insomma, la pizza è un mito italiano che non accenna a passare di moda e anzi forse si è addirittura rafforzato negli ultimi anni. Lo dimostra il proliferare sempre più netto di pizzerie in giro per la penisola, sia da consumazione che da asporto. E anche l’innovatività con cui questa antica ricetta viene di volta in volta rinnovata.

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2. Spaghetti alla carbonara

Come dicevamo, la lotta per il primo posto della nostra graduatoria era forse già decisa fin dall’inizio, quando la pizza ha mostrato di avere qualcosa di più di tutti gli altri concorrenti.

Di base, però, la pasta poteva essere un valido rivale del piatto unico napoletano, quantomeno perché è davvero l’alimento base della nostra dieta, cucinata e preparata sostanzialmente ogni giorno in tutte le case degli italiani. Il problema, come abbiamo detto, è però che di paste e di condimenti ne esistono veramente un’infinità.

Tra le ricette di primi piatti più celebri, un posto d'onore spetta agli spaghetti alla carbonara
Noi, nella nostra rosa di partenza, abbiamo cercato di segnalare quelle preparazioni più comuni e tipiche, legate alle tradizioni dei vari territori. Qualcuna è stata eliminata subito, mentre altre sono andate avanti e arrivate ai quarti o alle semifinali. Solo un piatto, però, è giunto fino in finale, comportandosi bene: gli spaghetti alla carbonara.

Tra l’altro, questo è un piatto che potrebbe avere un’origine relativamente recente, molto meno antica di altri che erano in gara. Non si hanno infatti attestazioni di questo tipo di primo almeno fino al secondo dopoguerra, e questo rappresenta anche un piccolo mistero per gli storici della cucina.

Le tre ipotesi riguardo alla sua origine

Esistono infatti almeno tre ipotesi sull’origine di questo piatto. La prima, quella forse più solida, lo ritiene nato nel XIX secolo e messo a punto dai carbonai, che all’epoca lavoravano sull’Appennino laziale e abruzzese.

Questi lavoratori, che trasformavano come sapete la legna in carbone vegetale, si trovavano a passare lunghe giornate lontano da casa e quindi si portavano via il cibo da consumare poi sul posto.

Sarebbe derivata da loro, unita alla necessità di utilizzare ingredienti che si conservassero e che costassero poco, l’idea di creare la commistione tipica della carbonara, formata da uovo, guanciale e pecorino.

La guerra

La seconda ipotesi è legata sempre alla zona laziale, ma è più tarda, visto che attribuirebbe la nascita della pietanza ai cuochi che si trovarono a lavorare con le razioni alimentari portate dall’esercito statunitense.

Durante la Seconda guerra mondiale, infatti, l’Italia e in particolare la zona centrale del nostro paese vissero un momento di grandissima crisi alimentare, con pochissimi ingredienti disponibili.

Gli spaghetti
Per questo da un certo punto in poi ci si arrangiò con le razioni portate dai liberatori americani, che avevano nei loro kit anche il bacon, oltre all’uovo in polvere. Lavorando proprio con questi ingredienti i cuochi italiani sarebbero riusciti a creare quindi una nuova pietanza che poi sarebbe rimasta nella nostra tradizione.

L’ipotesi napoletana

La terza ipotesi, meno convincente ma comunque da tenere in considerazione, è quella che invece vuole gli spaghetti alla carbonara come un piatto di origine napoletana. A favore di questa possibilità c’è il fatto che nella cucina locale non mancassero piatti che usavano i medesimi ingredienti degli spaghetti alla carbonara.

Qualunque sia la loro origine, comunque, questi spaghetti sembrano essere il primo piatto preferito almeno dei nostri visitatori, visto che si sono imposti in scioltezza in ogni fase del nostro sondaggio, arrivando fino alla finale e comportandosi molto bene anche lì.

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3. Parmigiana di melanzane

Come vedremo e come in parte abbiamo già visto, il contendersi la paternità di alcuni dei più famosi piatti tipici italiani è storia comune. E riguarda anche l’outsider della nostra cinquina, il piatto che non sembrava dovesse arrivare fino in fondo: la parmigiana di melanzane.

Nelle fasi iniziali del nostro sondaggio, infatti, questa pietanza ha faticato a superare i suoi gironi eliminatori. Nella prima fase, ad esempio, si è liberata facilmente del salame, ma già nei quarti di finale ha rischiato l’eliminazione, superando con neppure il 3% di voti di scarto l’impepata di cozze.

In semifinale, poi, è stata ripescata come la miglior terza, accedendo alla finalissima dove, a sorpresa, si è posta davanti al gelato e al tiramisù. I due dolci più amati della nostra tradizione evidentemente si sono danneggiati a vicenda.

Dove è nata la parmigiana?

Dicevamo però che la parmigiana di melanzane – o le melanzane alla parmigiana – ha un’origine ampiamente dibattuta. È probabile che il piatto sia stato creato tra il Settecento e l’Ottocento, perché fu in quel periodo che le melanzane (introdotte dagli arabi nel Medioevo) e il pomodoro (arrivato dall’America) iniziarono realmente a diffondersi.

Le melanzane alla parmigianaIl problema è capire dove si sia creato il piatto. Il nome sembra suggerire la città di Parma, ma la faccenda è molto più complicata di quanto possa sembrare. Certo, i parmensi sono sicuri della loro paternità, ma ci sono argomenti validi anche in favore di due ulteriori possibilità: un’origine siciliana e una napoletana.

Secondo i sostenitori della nascita siciliana, il nome di “parmigiana” deriverebbe dalla parola dialettale parmiciana, che indica le listelle di legno delle persiane. E il piatto si sarebbe originato, per modifiche successive, da alcune pietanze arabe.

I sostenitori invece della tesi napoletana trovano menzioni di questo piatto già in vari trattati di inizio Ottocento. In quelle preparazioni, però, si usavano più spesso le zucchine delle melanzane. In ogni caso il nome “parmigiana” sarebbe in questo caso derivato dall’uso del formaggio parmigiano, che a Napoli si diffuse proprio allora.

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4. Gelato

Per cosa ci conoscono all’estero, almeno dal punto di vista alimentare? La risposta è piuttosto semplice: per la pizza, per la pasta e per il gelato.

Pare però che questi tre luoghi comuni non siano tipici solo dei tedeschi o dei francesi che ci vengono a visitare magari in estate, ma anche degli italiani stessi. Sono stati infatti i nostri lettori a far arrivare tutti tre questi piatti tra le posizioni più importanti della nostra graduatoria.

Il tipico gelato col suo cono
D’altra parte, il gelato è davvero un piatto tipico della nostra cucina, consumato soprattutto in estate ma ormai con una certa frequenza anche in inverno e variegato in moltissimi gusti, a volte anche esotici e fantasiosi.

L’importanza dei saraceni

L’origine di questo alimento, però, è sì italiana, ma mescolata anche in parte con altre nazioni. In primo luogo, i primi ad introdurre in Italia le tecniche che avrebbero poi portato alla creazione del gelato furono i musulmani, che, come è noto, occuparono la Sicilia durante il Medioevo.

Questi popoli avevano già delle conoscenze per quanto riguarda la creazione di sorbetti. E misero queste conoscenze a disposizione dei siciliani, utilizzando anche le nevi dell’Etna e il sale marino delle coste dell’isola.

Da lì, nei secoli successivi, i siciliani sarebbero partiti per creare il gelato e le granite, oltre ad affinare la preparazione del sorbetto. Il tutto però rimase per molto tempo confinato nell’isola, limitato alle conoscenze di pochi esperti.

Francesco Procopio dei Coltelli a Parigi

Fu solo nel XVII e XVIII secolo che il gelato divenne famoso in tutta Europa. Un produttore siciliano, Francesco Procopio dei Coltelli, si trasferì infatti a Parigi ed iniziò a commercializzare il prodotto, ottenendo un riscontro immediato e clamoroso.

D’altronde in quel periodo la Francia – e Parigi in particolare – era la zona più ricca e importante d’Europa, in cui un imprenditore capace ed intraprendente poteva veramente accumulare grandi fortune.

Il Cafè Procope oggi (foto di sergemelki via Flickr)
Il Cafè Procope oggi (foto di sergemelki via Flickr)

Nel caffè aperto nella capitale francese da Procopio trovarono così ospitalità per tutto il ‘700 i più grandi intellettuali e uomini politici d’Europa, incantati da un gelato che solo lì si era in grado di realizzare.

Il successo parigino, però, convinse anche gli italiani a darsi da fare e a migliorare la loro invenzione. La tecnica per la realizzazione del gelato dalla Sicilia si trasferì così presto anche in altre regioni della penisola, trovando particolare successo in Piemonte e in Veneto.

L’invenzione del cono

Inoltre all’inizio del ‘900 si capì che il gelato poteva diventare anche un prodotto da vendere all’esterno dei bar, disponibile per le classi meno abbienti.

È sempre italiana, ad opera di Italo Marchioni, ad esempio l’invenzione nel 1903 del cono, la cialda che da allora sostiene quasi ogni gelato venduto nel mondo e che permette di portarselo a passeggio, senza bisogno di stare seduti all’interno di un locale.

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5. Tiramisù

Chiude la nostra classifica, almeno nella cinquina arrivata in finale, un altro dolce tipico italiano, il Tiramisù. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, però, si tratta di piatto che non ha affatto un’origine antica, quanto piuttosto recentissima.

Lo si ritrova infatti nei ricettari solo degli ultimi decenni, e il primo vocabolario che ne inserì il nome tra i propri lemmi fu il Sabatini-Coletti, che colmò la lacuna solo nel 1980. Insomma, non è implausibile che il Tiramisù, come sostengono alcuni storici, abbia avuto origine solo negli anni ’60 o ’70 del Novecento.

Una fetta di tiramisù
Più complicato, però, è stabilire il luogo di nascita di questo dolce. Versioni simili al Tiramisù, da cui si sarebbe potuto originare il dolce attuale, sono attestate nei primi decenni del ‘900 sia in vari ristoranti del trevigiano, sia in alcune zone del Friuli. Anche se è difficile stabilire a chi spetta la reale paternità, la zona dovrebbe essere più o meno quella.

A testimoniare l’importanza di questo dibattito, però, esistono anche alcune leggende che datano molto più indietro nel tempo la nascita del dolce. C’è chi, infatti, sostiene addirittura che sia stato creato a Siena tra il ‘600 e il ‘700, anche se è poco probabile che nella zona, allora, si usassero il mascarpone e i savoiardi.

Un dolce modernissimo

Gli ingredienti di cui si compone il Tiramisù, infatti, avevano per forza bisogno dei tempi moderni. Il mascarpone ad esempio non si mantiene a lungo, e soprattutto le uova, in un dolce che non veniva cotto, erano in passato altamente rischiose, perché portavano spesso la salmonella.

Per questi motivi il Tiramisù deve essere necessariamente un’invenzione recente, che però ha trovato un successo immediato. Un successo anche internazionale, visto che, ad esempio, nel 2013 il dolce è stato scelto come piatto ufficiale della sesta Giornata Internazionale della Cucina Italiana di New York.

Il cacao del tiramisù
Inoltre il Friuli-Venezia Giulia è riuscito a farlo inserire nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali friulani e giuliani del Ministero dell’Agricoltura, mentre a Treviso dal 2017 si svolge addirittura la Tiramisù World Cup.

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Come ha funzionato #5cosesocial

I gironi sui piatti tipici italiani

Prima di salutarci, due parole su come siamo arrivati a questi cinque piatti. Il meccanismo che abbiamo seguito è stato quello ormai già collaudato di #5cosesocial. In pratica, sulla nostra pagina Facebook vi abbiamo proposto giorno dopo giorno i vari gironi in cui abbiamo diviso i 60 piatti di partenza, chiedendovi di votare, in ognuno di quei gruppi, la vostra pietanza preferita.

Così, sommando i vari voti, siamo passati dagli ottavi di finale ai quarti, poi alle semifinali e infine alla finalissima. Potrete leggere tutti i risultati fatti registrare sia sulla pagina Facebook, sia ovviamente su questo nostro articolo, nei paragrafi che seguono.

La pasta è uno dei piatti tipici italiani più famosi nel mondoCome già accaduto con altri nostri sondaggi, su Facebook si è inoltre potuto votare usando i “like button”, le reazioni: mettere il cuore, il sorriso, la faccia stupita, quella arrabbiata o la lacrimuccia ha permesso ai nostri lettori di dare il voto al piatto tipico preferito.

Ecco dunque i gruppi, con le date in cui sono stati proposti. E se non avete ancora messo il like alla nostra pagina su Facebook provvedete a farlo al più presto, in modo da non perdervi neppure uno dei nostri prossimi sondaggi.

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Ottavi di finale

Gruppo 1: 19/8/2018

Piatti tipici italiani: il primo gruppo degli ottavi di finaleBaccalà alla vicentina: 2,74%
Cannoli siciliani: 29,32%
Mortadella: 20,01%
Mostarda: 0,75%
Tiramisù: 47,18%
Hanno votato 1.859 persone (qui il sondaggio su Facebook).
Passano il turno il Tiramisù e i Cannoli siciliani. La Mortadella invece concorrerà per essere ripescata.

 

Gruppo 2: 20/8/2018

Piatti tipici italiani: il secondo gruppo degli ottavi di finaleArancini: 11,87%
Cannelloni: 6,03%
Cotoletta alla milanese: 5,06%
Pizza: 76,01%
Sbrisolona: 1,03%
Hanno votato 1.659 persone (qui il sondaggio su Facebook).
Passano il turno la Pizza e gli Arancini. I Cannelloni invece concorreranno per essere ripescati.

 

Gruppo 3: 21/8/2018

Piatti tipici italiani: il terzo gruppo degli ottavi di finaleOrecchiette alle cima di rapa: 12,07%
Panelle: 5,81%
Pasta e fagioli: 14,65%
Spaghetti alla carbonara: 64,39%
Vin brulé: 3,07%
Hanno votato 1.789 persone (qui il sondaggio su Facebook).
Passano il turno gli Spaghetti alla carbonara e la Pasta e fagioli. Le Orecchiette alle cime di rapa invece concorreranno per essere ripescate.

 

Gruppo 4: 22/8/2018

Piatti tipici italiani: il quarto gruppo degli ottavi di finaleBucatini all’amatriciana: 50,82%
Farinata di ceci: 7,80%
Pandoro: 18,00%
Pasta alla Norma: 13,32%
Torta tenerina: 10,06%
Hanno votato 1.411 persone (qui il sondaggio su Facebook).
Passano il turno i Bucatini all’amatriciana e il Pandoro. La Pasta alla Norma invece concorrerà per essere ripescata.

 

Gruppo 5: 23/8/2018

Piatti tipici italiani: il quinto gruppo degli ottavi di finaleGnocchi di patate: 27,12%
Pesto alla genovese: 43,94%
Tortelli di zucca: 10,84%
Trippa alla romana: 4,92%
Zeppole di San Giuseppe: 13,18%
Hanno votato 1.707 persone (qui il sondaggio su Facebook).
Passano il turno il Pesto alla genovese e gli Gnocchi di patate. Le Zeppole di San Giuseppe invece concorreranno per essere ripescate.

 

Gruppo 6: 24/8/2018

Piatti tipici italiani: il sesto gruppo degli ottavi di finaleBaci di dama: 6,86%
Fonduta: 6,61%
Gelato: 56,30%
Gnocco fritto: 19,27%
Vitello tonnato: 10,96%
Hanno votato 1.588 persone (qui il sondaggio su Facebook).
Passano il turno il Gelato e lo Gnocco fritto. Il Vitello tonnato invece concorrerà per essere ripescato.

 

Gruppo 7: 25/8/2018

Piatti tipici italiani: il settimo gruppo degli ottavi di finaleBrasato al Barolo: 22,16%
Cacciucco: 9,23%
Coniglio alla cacciatora: 16,79%
Panettone: 16,21%
Polenta: 35,61%
Hanno votato 1.376 persone (qui il sondaggio su Facebook).
Passano il turno la Polenta e il Brasato al Barolo. Il Coniglio alla cacciatora invece concorrerà per essere ripescato.

 

Gruppo 8: 26/8/2018

Piatti tipici italiani: l'ottavo gruppo degli ottavi di finaleFegato alla veneziana: 4,95%
Focaccia: 28,25%
Limoncello: 10,97%
Risotto ai frutti di mare: 14,95%
Tortellini: 40,88%
Hanno votato 1.759 persone (qui il sondaggio su Facebook).
Passano il turno i Tortellini e la Focaccia. Il Risotto ai frutti di mare invece concorrerà per essere ripescato.

 

Gruppo 9: 27/8/2018

Piatti tipici italiani: il nono gruppo degli ottavi di finaleCanederli: 10,09%
Cassata siciliana: 13,51%
Spaghetti alle vongole: 53,24%
Supplì: 15,04%
Tigelle: 8,12%
Hanno votato 1.576 persone (qui il sondaggio su Facebook).
Passano il turno gli Spaghetti alle vongole e i Supplì. La Cassata siciliana invece concorrerà per essere ripescata.

 

Gruppo 10: 28/8/2018

Piatti tipici italiani: il decimo gruppo degli ottavi di finaleFrittata: 7,24%
Piadina romagnola: 30,65%
Ragù alla bolognese: 52,19%
Saltimbocca alla romana: 3,43%
Strudel di mele: 6,49%
Hanno votato 1.602 persone (qui il sondaggio su Facebook).
Passano il turno il Ragù alla bolognese e la Piadina romagnola. La Frittata invece concorrerà per essere ripescata.

 

Gruppo 11: 29/8/2018

Piatti tipici italiani: l'undicesimo gruppo degli ottavi di finalePanzerotti: 25,52%
Parmigiana di melanzane: 37,40%
Pasta con le sarde: 2,89%
Salame: 31,17%
Struffoli: 3,02%
Hanno votato 1.591 persone (qui il sondaggio su Facebook).
Passano il turno la Parmigiana di melanzane e il Salame. I Panzerotti invece concorreranno per essere ripescati.

 

Gruppo 12: 30/8/2018

Piatti tipici italiani: il dodicesimo gruppo degli ottavi di finaleCanestrelli: 11,16%
Chiacchiere: 24,64%
Impepata di cozze: 38,93%
Risotto alla milanese: 19,07%
Zuppa inglese: 6,20%
Hanno votato 1.757 persone (qui il sondaggio su Facebook).
Passano il turno l’Impepata di cozze e le Chiacchiere. Il Risotto alla milanese invece concorrerà per essere ripescato.

 

Girone dei migliori terzi

Panzerotti (gruppo 11): 25,52%
Mortadella (gruppo 1): 20,01%
Risotto alla milanese (gruppo 12): 19,07%
Coniglio alla cacciatora (gruppo 7): 16,79%
Risotto ai frutti di mare (gruppo 8): 14,95%
Cassata siciliana (gruppo 9): 13,51%
Pasta alla Norma (gruppo 4): 13,32%
Zeppole di San Giuseppe (gruppo 5): 13,18%
Orecchiette alle cima di rapa (gruppo 3): 12,07%
Vitello tonnato (gruppo 6): 10,96%
Frittata (gruppo 10): 7,24%
Cannelloni (gruppo 2): 6,03%
Vengono ripescati i Panzerotti.

 

Quarti di finale

Gruppo A: 1/9/2018

Il primo quarto di finaleBrasato al Barolo: 3,86%
Gnocco fritto: 5,10%
Impepata di cozze: 9,85%
Parmigiana di melanzane: 12,60%
Pizza: 68,59%
Hanno votato 1.786 persone (qui il sondaggio su Facebook).
Passano il turno la Pizza e la Parmigiana di melanzane.

 

Gruppo B: 2/9/2018

Il secondo quarto di finalePandoro: 7,14%
Panzerotti: 18,37%
Polenta: 7,43%
Spaghetti alla carbonara: 51,16%
Tortellini: 15,90%
Hanno votato 2.031 persone (qui il sondaggio su Facebook).
Passano il turno gli Spaghetti alla carbonara e i Panzerotti.

 

Gruppo C: 3/9/2018

Il terzo quarto di finaleChiacchiere: 6,04%
Gelato: 38,35%
Pesto alla genovese: 16,50%
Salame: 30,53%
Supplì: 8,58%
Hanno votato 1.854 persone (qui il sondaggio su Facebook).
Passano il turno il Gelato e il Salame.

 

Gruppo D: 4/9/2018

Il quarto quarto di finaleGnocchi di patate: 11,42%
Orecchiette alle cima di rapa: 9,01%
Piadina romagnola: 17,77%
Spaghetti alle vongole: 27,37%
Tiramisù: 34,43%
Hanno votato 1.699 persone (qui il sondaggio su Facebook).
Passano il turno il Tiramisù e gli Spaghetti alle vongole.

 

Gruppo E: 5/9/2018

Il quinto quarto di finaleArancini: 17,08%
Bucatini all’amatriciana: 22,98%
Cannoli siciliani: 15,20%
Focaccia: 12,28%
Ragù alla bolognese: 32,46%
Hanno votato 1.645 persone (qui il sondaggio su Facebook).
Passano il turno il Ragù alla bolognese e i Bucatini all’amatriciana.

 

Semifinali

Gruppo 1: 7/9/2018

Il primo gruppo delle semifinali sui piatti tipici italianiPanzerotti: 6,97%
Pizza: 65,84%
Ragù alla bolognese: 9,33%
Salame: 6,17%
Tiramisù: 11,69%
Hanno votato 1.736 persone (qui il sondaggio su Facebook).
Passano il turno la Pizza e il Tiramisù. Va al ripescaggio il Ragù alla bolognese.

 

Gruppo 2: 8/9/2018

Il secondo gruppo delle semifinali sui piatti tipici italianiBucatini all’amatriciana: 8,36%
Gelato: 23,03%
Parmigiana di melanzane: 18,85%
Spaghetti alla carbonara: 38,61%
Spaghetti alle vongole: 11,15%
Hanno votato 1.650 persone (qui il sondaggio su Facebook).
Passano il turno gli Spaghetti alla carbonara e il Gelato. Va al ripescaggio la Parmigiana di melanzane.

 

Girone dei migliori terzi

Parmigiana di melanzane (gruppo 2): 18,85%
Ragù alla bolognese (gruppo 1): 9,33%
Viene ripescata la Parmigiana di melanzane.

 

La finale

10/9/2018

La finalissima del nostro sondaggio sui migliori piatti tipici italianiGelato: 6,29%
Parmigiana di melanzane: 8,39%
Pizza: 57,54%
Spaghetti alla carbonara: 21,68%
Tiramisù: 6,10%

Note e approfondimenti

  • 1 Anche a livello economico, il settore enogastronomico è ormai uno di quelli fondamentali all’interno del nostro PIL, come attesta anche questo articolo.

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