
Pierre-Auguste Renoir è sicuramente, ancora oggi, uno dei pittori più amati dell’Ottocento. La sua capacità di mostrare e immortalare nelle tele la gioia di vivere di fine secolo, di cogliere la luce alla maniera degli impressionisti ma anche di superare le limitazioni di quello stile è leggendaria. Ma quali sono, al di là delle due o tre opere più famose, i più bei quadri di Renoir?
Abbiamo raccolto ben 17 tele, alcune famosissime e altre meno note ma ugualmente belle, e be le presenteremo una ad una. Le prime cinque, come nostro solito, ve le descriveremo brevemente anche a parole. Procediamo.
Indice
1. La Grenouillère (1869)
Partiamo da La Grenouillère, uno dei primi capolavori dell’artista francese. Il quadro fu realizzato nel 1869 in modo molto particolare, sia per la scelta del soggetto che per il modo in cui l’opera fu dipinta.
La Grenouillère era infatti, in primo luogo, il nome di un luogo molto frequentato dalla borghesia parigina della seconda metà dell’Ottocento. Sorgeva su un isolotto lungo la Senna e lì ci si poteva andare a ristorare, a fare una nuotata o ad affittare una barca.
Renoir, però, in questo caso non pensò a cogliere più di tanto la bella vita dei suoi concittadini (che si intravedono solo in lontananza), concentrandosi invece principalmente sui giochi della luce sull’acqua e sulla natura circostante. D’altronde, e qui entra in gioco un’altra delle particolarità di cui parlavamo prima, ad influenzare l’artista fu in questo caso addirittura Claude Monet.
Renoir viveva infatti in quei mesi a stretto contatto col fondatore del movimento impressionista e spesso usciva a dipingere con lui. Questo quadro fu realizzato spalla a spalla proprio con Monet, che d’altra parte in contemporanea dipinse una propria versione dello stesso soggetto. E l’influenza di quello che sarebbe diventato poi l’autore-simbolo dell’Impressionismo si nota parecchio.
2. Nudo al sole (1875)
La seconda opera che abbiamo scelto risale a qualche anno più tardi: si tratta di Nudo al sole del 1875, tela tra l’altro esposta nell’ambito della seconda mostra Impressionista che si tenne l’anno più tardi a Parigi.
Il quadro non mancò di destare scandalo, non solo, come spesso accadeva, per il fatto di seguire lo stile impressionista e neppure per la scelta di un nudo femminile da porre in primo piano, quanto piuttosto per la scelta dei colori che Renoir aveva sparso sul corpo della sua modella.
Invece di giocare sui diversi toni del rosa, l’artista infatti mescolò questi toni con quelli della natura, che si riflettevano sul corpo del soggetto. Cosa che diede scandalo, visto che i critici dell’epoca rimproverarono Renoir di aver dipinto un corpo in decomposizione, coi colori della morte.
In realtà si vede qui già un’evoluzione dello stile del pittore. La natura, infatti, comincia a non essere interessante solo di per sé, ma anche e soprattutto nel rapporto in cui essa si pone con il soggetto umano e in particolare col corpo femminile. Un tema che, come vedremo, tormenterà Renoir per molti anni.
3. Bal au moulin de la Galette (1876)
Arriviamo ora a quello che è sicuramente il capolavoro assoluto di Renoir, nonché il suo quadro più celebre. Si tratta del Bal au moulin de la Galette, opera che divenne giustamente il simbolo non solo dell’arte di Renoir ma anche dell’atmosfera parigina del tempo.
Il dipinto ritrae infatti, in maniera questa volta ben più esplicita e chiara, la bella vita della gioventù parigina, che si riuniva appunto in questo bar, sopra a Montmartre. E Renoir riuscì a cogliere magicamente lo spirito del tempo, legandolo alla ricerca impressionista sulla luce.
L’opera, infatti, si sviluppa su diversi livelli, presentando in primo piano la gioia composta di alcuni conviviali, mentre sullo sfondo si svolge una vorticosa danza di cui l’artista riesce a trasmettere perfettamente il dinamismo.
L’aspetto però che forse più risalta agli occhi sono i giochi di luce e di ombra che Renoir, ormai abilissimo, riesce a disporre sulla tela. È proprio questo effetto a conferire a tutta l’opera un aspetto fresco e allo stesso tempo malinconico, ricordandoci la fugacità non solo delle luci ma anche della giovinezza e della gioia di vivere.
4. La colazione dei canottieri (1881)
La colazione dei canottieri, successivo di appena cinque anni rispetto al Bal au moulin de la Galette, è un quadro che segna da un lato la continuità dell’opera di Renoir rispetto ai lavori precedenti, dall’altro la voglia di cambiamento.
Il soggetto, infatti, è simile rispetto a quello già affrontato: ancora una volta l’artista infatti decide di ritrarre un momento di svago della borghesia cittadina, impegnata a mangiare, a scherzare e a rilassarsi, in questo caso dopo lo sforzo della vogata.
Allo stesso tempo, però, qui c’è già una visibile evoluzione nello stile di Renoir. La luce, che pure è presente e si dipana amabilmente sui protagonisti, comincia ad essere meno rilevante, mentre i contorni delle figure si fanno più definiti, chiari e nitidi.
D’altra parte, questo è uno degli ultimi quadri di Renoir che viene in qualche modo associato all’Impressionismo. Poco dopo averlo realizzato, infatti, l’artista si imbarcò in un lungo viaggio che lo portò soprattutto in Italia, a studiare i maestri del Rinascimento, da cui si sarebbe fatto influenzare notevolmente.
5. Gli ombrelli (1886)
Gli ombrelli è un’opera interessante sotto diversi punti di vista, ma anche per rimarcare quello che abbiamo detto poco fa, cioè il cambiamento di stile dell’artista dopo il suo viaggio in Italia. L’opera, secondo i critici, fu infatti iniziata prima del viaggio e conclusa qualche anno dopo.
La differenza di influenze si nota soprattutto confrontando il lato destro del dipinto con il lato sinistro. Quello destro fu probabilmente realizzato per primo, quando era ancora forte il legame con gli impressionisti; quello sinistro, invece, fu ultimato dopo la riscoperta dell’arte accademica e della pittura di Raffaello.
Inoltre, il quadro presenta anche un soggetto interessante: quello di un gruppo di persone sorprese dalla pioggia durante una passeggiata. I personaggi infatti aprono gli ombrelli e alzano gli occhi al cielo, per assicurarsi che la pioggia stia davvero scendendo, mentre due bambine sembrano accogliere con gioia il cambiamento meteorologico.
Ma a conquistare l’occhio è soprattutto la ragazza sulla sinistra, di estrazione più umile, stanca per la giornata lavorativa e non dotata di un ombrello (anche se un uomo alle sue spalle sembra farsi avanti per aiutarla). Il suo sguardo, mentre sorregge la gonna per evitare che si sporchi, si rivolge infatti direttamente allo spettatore e lo conquista.
Altri 12 bei quadri di Renoir, oltre ai 5 già segnalati
Renoir ha dipinto per molti anni, anche se purtroppo in vecchiaia una pesante forma di artrite gli rese quasi impossibile lavorare proficuamente. I suoi capolavori sono comunque numerosi. Qui di seguito ve ne segnaliamo altri 12 degni di nota.
Fiori in un vaso (1866)
Lisa con ombrello (1867)
Estate (1868)
Il palco (1874)
La Parisienne (1874)
Colazione in riva al fiume (1875)
La balançoire (1876)
Ritratto di Irene Cahen d’Anvers (1880)
Sulla terrazza (1881)
Ballo a Bougival (1883)
Ballo in campagna e Ballo in città (1883)
Le bagnanti (1918-1919)
E voi, quale quadro di Renoir preferite?