Studi rivelano che il canto migliora le difese immunitarie e l’umore

Cantare fa bene, lo sappiamo tutti: ci rende più allegri e gioviali, ci aiuta a rilassarci e a superare, a volte, le difficoltà della vita. In genere, però, questa nostra sicurezza si basa su dati empirici, su esperienze aneddotiche. Negli ultimi anni, però, ce lo ha confermato anche la scienza: vari studi da poco ritornati a destare l’opinione pubblica hanno infatti sottolineato che il canto corale migliora le difese immunitarie e ha vari effetti benefici sul nostro corpo.

Ad esempio sulla rivista ECancer (qui) è uscito da tempo uno studio che dimostra che nei coristi si rileva una diminuzione di cortisolo e un aumento delle chitochine. Segno che cantare abbassa i livelli di infiammazione, anche in presenza di patologie gravi, e quindi migliora l’umore.

I benefici del canto corale
Un altro studio effettuato in Svezia (qui trovate i dati) ha mostrato che il controllo della respirazione necessario per cantare in coro influisce sull’attività del nervo vago, ottenendo un effetto simile a quello prodotto dagli esercizi di yoga. Allo stesso modo, cantare insieme agli altri aiuta a sviluppare la mimica facciale anche in pazienti affetti da Parkinson.

Inoltre il canto migliorerebbe anche la nostra ricettività sensoriale. Uno studio canadese (lo trovate qui) ha dimostrato che dopo 10 mesi di canto i soggetti hanno migliori capacità di sentire e discriminare i suoni in un ambiente rumoroso, ovviando alla naturale perdita dell’udito dovuta all’invecchiamento.

Infine, a Helsinki (qui i dati) hanno dimostrato che nei pazienti affetti da demenza il canto corale aiuta a migliorare la memoria di lavoro e perfino le capacità di orientamento. E in ogni caso anche in loro è stato notato un cospicuo miglioramento dell’umore. Insomma, cantare fa bene, e ora lo dice anche la scienza.

   

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