
Il termine vespe indica una serie di insetti sociali, appartenente all’ordine degli imenotteri: si tratta di una definizione talmente estesa che alla fine si considerano vespe tutti gli imenotteri che non sono classificati come formiche o api. La gran parte delle vespe sono parassiti1 o predatori, il che conferisce loro un ruolo determinante dal punto di vista degli equilibri ecologici, tanto che si ricorre all’uso delle vespe per il controllo biologico dei parassiti delle piante.
In linea generale, le vespe sono insetti benefici e le misure atte a controllarle si giustificano soltanto qualora rappresentino problemi in alcune situazioni specifiche (per esempio, la presenza di nidi vicini agli esseri umani potrebbe indurre le vespe a ritenere tale vicinanza come un attacco al loro nido).
Non dimentichiamo che le vespe pungono e reagiscono aggressivamente per difendersi quando si sentono attaccate.
Prima di passare a vedere alcuni tipi di vespe che (forse) non conoscete, vi lasciamo con alcuni versi di Toti Scialoja (1914-1998) che, in poche parole, fissa quello che spesso succede alle vespe che si avvicinano troppo agli esseri umani (ma che può anche essere simbolo di ben altre situazioni):
In mezzo alla vasca
– finita la festa –
ci resta una vespa
svestita, che annaspa.
Indice
1. La vespa killer delle cicale: un insetto gigante
La vespa killer delle cicale appartiene alla famiglia delle Crabronide e, come chiaramente dice il suo nome, si nutre delle cicale del genere Tibicen. Gli esemplari di vespa killer delle cicale possono raggiungere la lunghezza di cinque centimetri, motivo per cui sono tra le vespe più grandi e formidabili che esistono.

Queste vespe vivono in grandi nidi costruiti a terra, soprattutto in mezzo ai prati o alle zone incolte. I nidi delle vespe killer delle cicale somigliano a cumuli di terra e generalmente sono costruiti dalle femmine con la zampe e le mandibole. I maschi di questa specie di vespe difendono l’area intorno al nido.
2. La vespa della sabbia: la scavatrice
La vespa della sabbia è il nome comune dell’Ammophila sabulosa e appartiene alla famiglia Sphecidae, composta da vespe solitarie, note anche con il nome di “vespe scavatrici”. In media gli esemplari di questa specie sono lunghi tra i 16 e i 28 millimetri.
La vespa della sabbia nidifica sotto terra, soprattutto in estate. Sebbene la maggior parte delle specie delle vespe della sabbia viva in differenti habitat, spesso si trovano sulle rive sabbiose dei fiumi.

Una curiosità: ogni volta che la femmina si allontana dal nido alla ricerca di una preda, chiude attentamente il nido in modo che nulla possa nuocere alle larve. Tra le varietà più grandi e diffuse di questo tipo di vespe c’è la Bembix Americana Spinola.
Le femmine della vespa della sabbia si nutrono di diversi tipi di mosche, tra cui le mosche del cervo (sono mosche che pungono, simili alle mosche cavalline, sebbene leggermente più piccole) e le mosche comuni. Le vespe della sabbia presentano strisce gialle e i maschi della specie sono innocui.
3. L’aggressiva vespula germanica: nera con striature gialle
La vespula germanica appartiene alla famiglia delle vespide e hanno una colorazione nera brillante con striature gialle. Sono vespe grandi e possono misurare da 0,95 a 1,59 centimetri.
Le chaqueta amarilla solitamente si nutrono di insetti e ragni, sebbene abbiano imparato a scavare nell’immondizia che produciamo noi esseri umani, con una predilezione per dolci e carni.

Le vespe chaqueta amarilla costruiscono i loro nidi sotto terra, specialmente in luoghi freschi, bui e nei pressi dell’immondizia. Ma nidificano anche su alberi, crepe nei muri e cespugli. Possono essere pericolose perché pungono ripetutamente, sebbene il loro veleno non sia letale.
Il lato positivo di queste vespe è che costituiscono un valido aiuto per gli agricoltori perché mangiano i parassiti che distruggono i raccolti.
Leggi anche: Cinque tra gli insetti più velenosi del mondo
Tuttavia, poiché non disdegnano la frutta matura e dolce, possono avere impatto negativi nell’ambito della frutticultura. Le vespe adulte della specie vespula germanica portano il cibo ai loro piccoli nei nidi e questi le ringraziano dando loro la melata che gli adulti consumano.
4. L’ingegnosa vespa scavatrice: la terricola
Il nome scientifico della vespa scavatrice è Sphex rufocinctus ed è una sottofamiglia delle Sphecidae. Sono vespe solitarie e di misura relativamente grande. Vivono in nidi scavati nel terreno, soprattutto in aree aperte ed esposte al sole.
Solitamente il loro nido è un cunicolo di una decina di centimetri scavato nel terreno e queste vespe prestano molta attenzione nel disperdere la terra rimossa in modo da non attirare l’attenzione dei predatori.

Il nido serve anche da dispensa per le larve: la vespa scavatrice, infatti, cattura le cavallette o i grilli iniettando loro del veleno paralizzante con il suo pungiglione, poi li trasporta nel nido, depone l’uovo sulla preda e sigilla con cura tutto il cunicolo. In questo modo quando la larva nascerà troverà già la pappa pronta.
Le vespe scavatrici sono solitarie in natura e il loro nido tipico può ospitare al massimo due o tre esemplari della specie, sebbene le femmine possano costruire cinque o sei di questi nidi durante i mesi estivi in cui sono in attività. Non sono aggressive, al pari di tutte le vespe solitarie.
5. L’ecologica vespa cartonaia
Il nome della vespa cartonaia deriva dalla sostanza con cui costruiscono il loro nido: una sorta di cartone costituito da una mix di fibre di legno mescolato a secrezioni di saliva delle femmine.
Questi nidi sono costruiti sugli alberi, sotto le grondaie o all’interno di fessure dei muri e pendono da una superficie orizzontale grazie a un peduconolo che li tiene ben saldi.

I nidi della vespa cartonaia non sono di grandi dimensioni: misurano all’incirca 10-20 centimetri; le celle del nido (che a seconda della grandezza complessiva possono essere 150 o 200) sono tutte visibili.
La vespa cartonaia misura tra i 16 e i 20 millimetri ed è nera con striature gialle che, in alcuni casi, possono anche essere rossicce. Generalmente si nutre di larve e di insetti, anche se gli esemplari adulti sono ghiotti di miele, nettare o comunque secrezioni di altri insetti.
Della loro presunta pericolosità
Come la maggior parte delle vespe, anche quelle cartonaie non hanno un comportamento aggressivo, a meno che non si sentano in pericolo (e se provate ad aggredirle nei pressi del nido, preparatevi al peggio!).
Le punture delle vespe non sono pericolose, a meno che non si abbia una reazione allergica alle proteine contenute nel veleno che inoculano. Si tratta di insetti che fanno bene alla natura, visto che si nutrono di molteplici altri insetti che potrebbero creare problemi ai raccolti.
Altri 3 tipi di vespe, oltre ai 5 già segnalati
Dopo aver visto vespe più o meno comuni ma comunque interessanti, concludiamo il nostro articolo con una veloce panoramica su tre tipi di vespe molto diffuse dalle nostre parti. Eccone, velocemente, le caratteristiche.
Vespa comune
La vespa comune (vespula vulgaris) è, assieme a quella germanica, la più presente in Europa. Misura circa 17 millimetri, anche se la regina supera di gran lunga questa misura, arrivando anche al doppio della lunghezza. Sempre la regina ha il compito di deporre le uova, varie migliaia, tanto che questa specie è particolarmente invasiva.

È una vespa abbastanza pericolosa perché quando punge col suo pungiglione rilascia anche nell’aria un ferormone che richiama le altre vespe e le incita a colpire nuovamente. Pertanto non è raro trovarsi con più punture addosso.
Vespa vasaio
La vespa vasaio (sceliphron spirifex) è diffusa soprattutto in Africa e dalle nostre parti, nell’Europa meridionale. Appartiene anch’essa alla specie delle Sphecidae ed è una vespa solitaria, la cui alimentazione cambia a seconda dell’età.
Da adulta si nutre di polline, mentre la larva è carnivora. Per questo quando la femmina depone un uovo lo circonda sempre di cibo pronto per lo sviluppo. Crea anche un nido fangoso, cementato con le secrezioni della bocca.
Vespa muratrice
Molto comune dalle nostre parti è infine anche la vespa muratrice (sceliphron caementarium), anch’essa solitaria e della stessa famiglia della vespa vasaio. Il corpo dell’insetto è prevalentemente nero, con la presenza di alcune macchie gialle sul torace. La misura è in genere attorno ai 25 millimetri.
Queste vespe sono di natura piuttosto pacifica, quindi pungono raramente, anche se non esitano a difendersi quando si sentono minacciate. Creano un nido di fango in cui inseriscono l’uovo e alcuni ragni paralizzati col veleno; dopodiché chiudono il nido e se ne vanno, dando il tempo alla larva di mangiare i ragni e poi uscire da sola.
Domande e risposte finali
Quando pungono le vespe?
Le vespe pungono sostanzialmente quando si sentono minacciate. Quello che però loro percepiscono come una minaccia può darsi che per noi non lo sia: se ad esempio disturbiamo inavvertitamente il loro nido, loro possono passare all'attacco, anche se noi non eravamo malintenzionati. Inoltre bisogna dire che le vespe sono di solito più aggressive in primavera, quando vanno a caccia di piccoli insetti per nutrire i loro esemplari più piccoli.
Cosa fare in caso di puntura di vespa?
Per prima cosa bisogna lavare la zona punta con acqua e sapone e poi disinfettarla. Poi, per alleviare il dolore, si può lasciare la zona sotto l'acqua fredda o applicarvi del ghiaccio. È bene infine applicare una crema antistaminica o cortisonica. In caso di reazioni più severe, però, è sempre meglio consultare un medico.
Che differenza c'è tra le api e le vespe?
Contrariamente a quanto si pensa, api e vespe sono specie differenti, nonostante siano entrambe insetti sociali, con un corpo strutturato in maniera simile. A differenza delle api, infatti, le vespe producono pochissimo miele e per nutrirsi hanno uno spettro di cibi più ampio, che racchiude anche materiali legnosi. Anche il nido è perciò differente. Inoltre il colore della vespa è sempre basato su un'alternanza di giallo e nero, ma il giallo è decisamente più chiaro di quello dell'ape; l'ape è anche più pelosa della vespa. Infine, quando pungono, le api lasciano il loro pungiglione nella ferita, mentre le vespe no (e quindi possono pungere più volte).
Come si nutrono le vespe?
C'è differenza tra la nutrizione di una vespa adulta e di una larva. La vespa adulta si ciba del nettare dei fiori. Le larve hanno invece bisogno di integrare la loro dieta anche con piccoli insetti, che vengono cacciati dagli adulti per loro. Possono inoltre produrre piccole quantità di miele, con cui nutrono sempre le larve.
Quanto dura la vita di una vespa?
Generalmente dai 2 ai 4 mesi. La regina però vive qualche settimana in più.
L’infografica col riassunto finale
E voi, quale tipo di vespa preferite?
Note e approfondimenti
- 1 O meglio: parassitoidi – il parassitoide è il parassita che uccide l’ospite alla fine del proprio ciclo di sviluppo, che si compie all’interno dell’ospite stesso, come spiega la Treccani.
Sul mio terrazzo una vespa sta producendo qualcosa che somiglia molto ad un fiocco di cotone (ho un filmato ed ho raccolto e conservato un fiocco staccato dal vento). Di che si tratta?
Bellissimo blog …. grazie