Una ricerca: la felicità non è guadagnare molto, ma di più degli altri

Spesso si pensa che i soldi diano la felicità, ma questa affermazione è vera solo in parte. O almeno questo è quello che sostengono i ricercatori della Warwick Business School, che hanno da poco pubblicato i risultati dei loro studi. Sulla base di quello che hanno scoperto, la felicità non deriva tanto dall’avere molti soldi, ma dal guadagnare più di chi si ha attorno (colleghi, familiari, vicini di casa).

Come hanno spiegato in un articolo pubblicato sul Personality and Social Psychology Bulletin, i ricercatori hanno studiato i dati provenienti dal Gallup World Poll, basandosi sulle risposte date da 160.000 adulti che risiedono in 24 paesi diversi.

Alla ricerca della felicità

Analizzando gli indicatori della felicità, dello stress, della tristezza e della rabbia, gli studiosi si sono infatti accorti che i più soddisfatti della loro vita non lo sono in base al loro patrimonio assoluto, ma solo in rapporto ai loro vicini.

Quello che sembra importare maggiormente alle persone, infatti, non è tanto il salario che si percepisce, quanto piuttosto il fatto di essere tra i più pagati del proprio ufficio o del proprio quartiere. E, al contrario, si può anche guadagnare bene, ma se si è uno dei meno pagati del proprio posto di lavoro il livello di felicità tende a scendere.

In generale, i ricercatori hanno quindi sottolineato che nelle società e negli stati in cui ci sono maggiori differenze di retribuzione la felicità può essere più elevata, ma allo stesso tempo anche la depressione può essere più acuta. Nelle società, invece, in cui vige una maggior equità il benessere sembra essere meno netto, ma più diffuso.

   

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