Cani giapponesi: le 9 razze che ti conquisteranno

Alla scoperta dei cani giapponesi, partendo all'Akita Inu

Tra tutte le razze esistenti al mondo, quelle dei cani giapponesi hanno un fascino tutto particolare. Anche nel paese del Sol Levante, infatti, come in ogni parte del mondo nel corso dei secoli si sono sviluppate delle razze particolari, abituate al clima o agli usi e costumi locali, e queste razze hanno mantenuto a lungo notevoli differenze con quelle invece sviluppate in Occidente.

Per questo oggi alcune di queste razze orientali sono ben riconoscibili e, per la loro originalità, destano notevole interesse negli occhi dei cinofili. Anche per questo motivo, oggi questi animali stanno cominciando a diffondersi dalle nostre parti, e vale perciò la pena di presentarli e di imparare a conoscerli. Eccone 9: i più importanti e facili da trovare.

 

1. Akita Inu

Partiamo dall’Akita Inu, probabilmente il cane giapponese più famoso nel mondo. Si tratta di una razza di cani da lavoro, che in principio venivano usati sia per fare la guardia che per andare a caccia. Devono il loro nome alla prefettura di Akita, nel nord del paese, dove furono allevati e dove la razza trovò definitiva definizione.

Molto resistenti e tenaci, venivano utilizzati per la caccia ad animali anche piuttosto voluminosi, come il cinghiale, il cervo e perfino l’orso tibetano. Per la loro forza, inoltre, già dal XVII secolo vennero usati anche come cani da combattimento. Viste le richieste di cani sempre più massicci, la razza venne anche incrociata con altre, aumentando di stazza.

Un bell'esemplare di Akita Inu
Dal 1908 comunque la legge giapponese proibì i combattimenti tra cani, e questo col passare degli anni ha costretto gli allevatori a concentrarsi sulle caratteristiche proprie della razza, preservandole e migliorandole. Già dagli anni ’20 esiste tra l’altro in Giappone un’associazione che tutela proprio la purezza originaria degli Akita.

Oggi, grazie anche al suo aspetto nobile e forte, è considerato un vero e proprio simbolo del paese. Inoltre tende ad assumere un ruolo dominante con gli altri cani, anche se è comunque particolarmente fedele al padrone. Per fare un esempio, apparteneva a questa razza anche il celebre cane Hachikō, sulla cui vita sono stati anche basati dei film.

Un’ultima nota veloce: il vero nome dell’animale, come vedremo anche coi cani successivi, è semplicemente Akita, perché il suffisso “inu” o “ken” in giapponese significa banalmente “cane”.

[wpzon keywords=”akita” sindex=”Books” sort=”relevancerank” listing=”3″ country=”it” descr=”0″ col=”3″]

 

2. Shiba Inu

Per certi versi simile all’Akita è anche lo Shiba Inu, cane tipico dal carattere forte ma anche giocoso e dalla storia antichissima. Si ritiene infatti che questa razza sia stata introdotta nel paese dalla Cina addirittura qualche millennio prima di Cristo.

Molto agile e veloce, oltre che resistente, veniva utilizzato in passato per la caccia ad animali altrettanto veloci, come uccelli, daini e cervi. La sua stazza contenuta – l’altezza è compresa di solito tra i 36,5 e i 39,5 centimetri al garrese – gli permetteva, tra l’altro, di intrufolarsi facilmente ovunque, anche tra boschi e foreste.

Uno Shiba Inu
Nonostante la sua storia millenaria, nel corso degli anni ’30 e soprattutto della Seconda guerra mondiale rischiò seriamente di estinguersi, tanto che venne fondata anche in questo caso un’associazione che aveva come unico scopo la sua salvaguardia.

Per fortuna si salvarono tre diverse linee di sangue e gli allevatori nipponici da lì riuscirono a ricostruire la razza Shiba, che poi è diventata molto popolare. Questi cani sono oggi infatti molto diffusi anche negli Stati Uniti, in Inghilterra ma, di recente, anche in Italia e in Russia.

[wpzon keywords=”shiba” sindex=”Toys” sort=”relevancerank” listing=”3″ country=”it” descr=”0″ col=”3″]

 

3. Hokkaido Ken

I cani che abbiamo deciso di piazzare al terzo posto della nostra lista potete trovarli chiamati in modi molto diversi. Generalmente in Occidente sono conosciuti come Hokkaido, dal nome della prefettura dove la razza fu per la prima volta sviluppata. In Giappone però è più frequente sentirli chiamare semplicemente Dō Ken oppure Ainu Ken.

Comunque li si voglia chiamare, anche qui siamo in presenza di una razza dalle origini antichissime, forse la più antica in assoluto nelle isole giapponesi. Essendo poi vissuti a lungo sull’isola di Hokkaido, questi cani hanno mantenuto inalterato il loro pool genetico, tanto è vero che anche la Fédération cynologique internationale li cataloga tra i cani primitivi.

Una coppia di Hokkaido (foto di Magdalena Niemiec via Wikimedia Commons)
Una coppia di Hokkaido (foto di Magdalena Niemiec via Wikimedia Commons)

Anche in questo caso si trattava in origine di cani da caccia, utilizzati principalmente contro l’orso bruno, contro cinghiali e contro cervi. Erano però anche abili pescatori, specializzati soprattutto nell’attacco ai salmoni nel periodo in cui questi ultimi risalgono la corrente.

Ancora oggi non è un caso che questi animali, abili anche a richiamare l’attenzione del cacciatore, vengano utilizzati per operazioni di salvataggio molto pericolose. D’altra parte, si tratta di cani in grado di sopportare temperature anche molto rigide e con un innato senso dell’orientamento. Inoltre sono pure molto resistenti davanti alla fatica.

[wpzon keywords=”hokkaido ken” sindex=”ForeignBooks” sort=”relevancerank” listing=”3″ country=”it” descr=”0″ col=”3″]

 

4. Kai Ken

Anche nel caso del Kai Ken abbiamo più possibili nomi. Questo cane infatti è noto anche come Tora Inu o Cane Tigre, ma nonostante questa varietà di nomi gli esemplari non sono affatto moltissimi, neppure in Giappone. Proprio per questo motivo questa razza è stata già da tempo protetta dalle varie organizzazioni locali, che vogliono preservarla dall’estinzione.

Intelligente, agile e coraggioso, anche questo animale è stato a lungo utilizzato per la caccia. D’altra parte, è anche resistente alla fatica e si dimostra un buon nuotatore: tutte cose che lo rendono adatto a rincorrere le prede anche lungo percorsi impervi o difficili.

Inoltre è un ottimo cane da guardia, visto che è molto fedele alla sua famiglia ma allo stesso tempo sospettoso nei riguardi degli estranei. Ad ogni modo, nei confronti dei bambini ha di solito un atteggiamento molto comprensivo e anche con gli altri cani raramente si dimostra litigioso.

Il suo nome deriva dalla provincia di Kai, nella prefettura di Yamanashi, da cui pare che la razza abbia avuto origine. Quella zona, non a caso, è ricca di montagne, dove veniva usato per dare la caccia a cervi, capricorni del Giappone, cinghiali e probabilmente anche orsi.

[wpzon keywords=”kai ken” sindex=”ForeignBooks” sort=”relevancerank” listing=”3″ country=”it” descr=”0″ col=”3″]

 

5. Kishu Ken

Non differisce molto – nella stazza e nella forma – dal Kai e dall’Hokkaido (di cui viene a volte addirittura considerato una variante di colore bianco) neppure il Kishu Ken, cane dall’origine millenaria. Questa razza, secondo gli studiosi, si è infatti sviluppata nella regione Kishu, tra le prefetture di Mie e Wakayama.

Si tratta di una razza di cani molto calma, famosa per abbaiare poco. Nonostante questa tranquillità, i Kishu sono adattissimi anche per la caccia, tanto è vero che gli esemplari sono stati a lungo utilizzati per andare a scovare cervi e cinghiali nelle montagne nipponiche.

Di stazza media, a livello internazionale sono riconosciute due colorazioni, il bianco e il rosso, anche se quelli di pelo bianco sono stati a lungo preferiti ai secondi. Molto leali al padrone, manifestano però ancora un forte istinto per la caccia, tanto è vero che non è raro che tornino dal loro giro con piccole prede in bocca.

Tendono ad esercitare il dominio sugli altri animali o a lottare per ottenerlo, a meno che non crescano fin da piccoli in compagnia con altri cani o perfino gatti. Determinati e guardinghi, tendono a tener sempre d’occhio la situazione e a controllare soprattutto gli estranei.

[wpzon keywords=”kishu ken” sindex=”ForeignBooks” sort=”relevancerank” listing=”3″ country=”it” descr=”0″ col=”3″]

 

Altri 4 cani giapponesi, oltre ai 5 già segnalati

Abbiamo presentato le cinque razze di cani giapponesi secondo noi più rilevanti. Ce ne sono però pure altre che meritano di essere conosciute, perché cominciano a comparire anche dalle nostre parti. Qui di seguito ne trovate quattro.

 

Tosa Inu

Il Tosa Inu è un cane che deve la sua origine, in un certo senso, alla stessa mentalità giapponese. Venne creato – come evoluzione da un ceppo primitivo da cui hanno avuto origine anche lo Shikoku, l’Akita, il Kai e altri – con un obiettivo ben preciso: quello di combattere, prendendo a modello i lottatori di sumo.

Come questi ultimi, infatti, il Tosa è un cane pesante e apparentemente pacifico, che però riesce ad avere la meglio sul suo avversario sfruttando la propria stazza. Anche memore di questa origine, il Tosa non abbaia quasi mai, ma dietro all’apparente placidità si nasconde una più che discreta agilità.

Un Tosa Inu (foto di Pleple2000 via Wikimedia Commons)
Un Tosa Inu (foto di Pleple2000 via Wikimedia Commons)

Shikoku Inu

Simile allo Shiba ma di stazza più grande, lo Shikoku è un cane originario dell’isola omonima e anch’esso protetto fin dagli anni ’30, quando fu nominato “monumento nazionale” dall’imperatore Hirohito. In Giappone viene chiamato anche cane lupo, o Kochi, o ancora Mikawa.

Anch’esso, come molti altri cani giapponesi, è coraggioso e fedele al padrone. Rispetto ad altri “colleghi” ha sensi molto acuti, e per questo è ancora oggi considerato un ottimo cacciatore. Ha anche una buona capacità di giudizio, che lo spinge ad agire con intelligenza in condizioni particolari. È anche molto dinamico e veloce ad apprendere.

 

Spitz Giapponese

I cani che abbiamo presentato finora non sono altro che diverse derivazioni di spitz, razza canina che è considerata dagli studiosi una delle più antiche e pure. Esiste però una famiglia di cani che ancora oggi viene identificata semplicemente come Spitz Giapponese, dal pelo abbondante e bianco.

Dal punto di vista caratteriale, si tratta di cani affettuosi e vivaci, perfetti per la famiglia, ma allo stesso tempo capaci di far la guardia. Tendenzialmente pacifici, stanno però sul chi va là con gli estranei. Sono anche determinati, intelligenti e ostinati, e la stazza non è particolarmente voluminosa.

Uno Spitz giapponese

Grande Cane Giapponese

Chiudiamo con un cane che è in un certo senso giapponese solo a metà. Il Grande Cane Giapponese è infatti noto anche come Akita Americano, perché fino a poco tempo fa era considerato semplicemente una variante dell’Akita allevato soprattutto negli Stati Uniti. Di recente è stato riconosciuto come parte di una razza a sé1, e quindi lo presentiamo a parte.

Rispetto al suo più noto fratello, l’Akita Americano può avere diverse colorazioni e soprattutto è di stazza più massiccia. Geneticamente, si è dimostrato vicino al lupo grigio più di tante altre razze canine. È intelligente e coraggioso, molto attaccato al proprio padrone e alla sua famiglia ma diffidente verso gli estranei.

Un Grande Cane Giapponese (o Akita Americano)

 

Ecco cinque belle razze di cani giapponesi: vota la tua preferita.

Note e approfondimenti

  • 1 Qui, se siete curiosi, trovate lo standard della FCI.

 

Segnala altri cani giapponesi nei commenti.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here